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Concetti Chiave

  • Giacomo Leopardi nacque nel 1798 a Recanati e visse in diverse città italiane, ma tornò spesso nella sua città natale.
  • La poetica di Leopardi si basa sull'idea che la Natura è matrigna, alimentando speranze deluse e un'infelicità derivante dall'irraggiungibilità della felicità.
  • L'infinito di Leopardi esprime la capacità dell'immaginazione di superare i limiti fisici, concependo l'eternità attraverso la contemplazione della natura.
  • La poesia di Leopardi è caratterizzata da una musicalità libera dalla rima, utilizzando versi sciolti per esprimere malinconia e riflessioni profonde.
  • La parafrasi de L'infinito evidenzia il contrasto tra la limitatezza fisica e l'immensità concepita dall'immaginazione, trovando dolcezza in questo "naufragare".

Indice

  1. Vita di Giacomo Leopardi
  2. Poetica di Leopardi
  3. L'infinito
  4. Parafrasi ed analisi de L'infinito

Vita di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, nelle Marche, da una famiglia benestante. Crebbe in un ambiente chiuso, causandogli sofferenza. Il padre aveva una biblioteca con oltre ventimila volumi, dove studiava. Si lanciò in uno studio «matto e disperato», acquisendo molte conoscenze, ma peggiorando la sua salute. Nel 1822 si trasferì a Roma col permesso del padre, dopo una tentata fuga.
Insoddisfatto, tornò a Recanati, poi a Milano nel 1825.
Successivamente visse a Bologna, a Firenze e a Pisa, ma tornò sempre a Recanati. Nel 1833 andò a vivere a Napoli, dove morì nel 1837.

Poetica di Leopardi

Per Leopardi, la causa dell’infelicità umana è la Natura, che considera «matrigna», la quale suscita speranze che poi delude sempre.

L’infelicità nasce dal desiderio di felicità e dall’impossibilità di conseguirla.
La gioia è solo momentanea.
La sua poesia è musicale e svincolata dalla rima, con versi sciolti

L'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Parafrasi ed analisi de L'infinito

“Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.”
Ho sempre amato questo colle solitario Ne questa siepe, che mi impedisce di vedere l’orizzonte.
“Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo”
Ma quando sono seduto qui, guardo e immagino spazi sterminati al di là di questa siepe e un silenzio sovrumano, una pace abissale
“ove per poco il cor non si spaura.”
Fino a che il cuore non mi trema di paura. L’immaginazione è spinta talmente in avanti che il cuore prova smarrimento.
“E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando:”
E sentendo il fruscio del vento, lo paragono al silenzio infinito (immaginando l’eterno come un silenzio infinito).
“e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.”
E nella mia mente affiora l’eternità e tutto il tempo trascorso fin ora (le morte stagioni) ed il presente.
“Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare.”
Il mio pensiero è sommerso in questa immensità, solo immaginabile, e trovo dolce immergermi in questo pensiero.
L’eternità deriva dalla percezione dello spazio fisico, combinando la percezione dello spazio e del tempo. Esse sono percepite prima nel loro essere limitabili e poi, attraverso l’immaginazione, si arriva a concepire spazio e tempo infiniti.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Giacomo Leopardi e dove nacque?
  2. Giacomo Leopardi era un poeta e filosofo italiano nato nel 1798 a Recanati, nelle Marche, in una famiglia benestante.

  3. Qual è la causa dell'infelicità umana secondo Leopardi?
  4. Secondo Leopardi, la causa dell'infelicità umana è la Natura, vista come una "matrigna" che suscita speranze per poi deluderle, generando un desiderio di felicità irraggiungibile.

  5. Come viene descritta la poesia di Leopardi?
  6. La poesia di Leopardi è descritta come musicale e libera dalla rima, caratterizzata da versi sciolti che esprimono profondi sentimenti di malinconia e riflessioni sulla condizione umana.

  7. Cosa simboleggia il poema "L'infinito" di Leopardi?
  8. "L'infinito" simboleggia la capacità dell'immaginazione umana di superare i limiti fisici e temporali, esplorando concetti di eternità e infinito attraverso la contemplazione della natura e del silenzio, trovando dolcezza nel "naufragar" in quest'immensità.

Domande e risposte

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