Pinturicchio98
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Concetti Chiave

  • Tra XI e XII secolo, l'agricoltura europea cresce grazie alla rotazione triennale, mulini e ferratura dei cavalli, stimolando popolazione e commerci.
  • Nascita dei borghi attorno alle città, con artigiani e mercanti, i borghesi, che formano associazioni chiamate Arti o Corporazioni.
  • Le città italiane iniziano a governarsi in modo autonomo, nascono i comuni e le repubbliche marinare, mentre si sviluppa un conflitto con l'autorità imperiale.
  • La diffusione del volgare nelle attività culturali cresce, con i frati francescani e i poeti della Scuola Siciliana e del dolce stil novo che lo utilizzano.
  • La narrativa in volgare si espande con cronache, novelle e romanzi, mentre i poeti comico-realistici descrivono la vita quotidiana.

Il duecento

Uno sguardo alla storia

Tra l'XI e il XII secolo la produzione agricola europea aumenta notevolmente grazie all'introduzione della rotazione triennale delle culture, all'utilizzo di mulini ad acqua e a vento e alla ferratura dei cavalli. Ciò comporta una significativa crescita della popolazione, poiché la maggiore abbondanza di alimenti accresce la resistenza alle malattie e fa diminuire la mortalità, e una ripresa dei commerci, perché i prodotti non servono più solo alla sopravvivenza ma possono essere messi in vendita: riprendono così gli scambi commerciali, le vie di collegamento si ripopolano e termina il lungo isolamento dei secoli precedenti. Anche le città rifioriscono e attorno alle loro mura si formano nuovi quartieri, i borghi, popolati da servi liberati dei padroni, contadini usciti dal feudo e forestieri provenienti da luoghi diversi.
Questi nuovi abitanti, che non sono più agricoltori ma artigiani e mercanti, prendono il nome di borghesi. Con il passare del tempo i borghesi assumono una posizione importante nelle città e di riuniscono in associazioni chiamate Arti o Corporazioni, di cui fanno parte tutti coloro che svolgono la stessa attività economica o la stessa professione. A causa delle trasformazioni economiche, molte città cercano di darsi una nuova organizzazione politica. Anche se si trovano sotto il controllo dell'imperatore, alcune di esse cominciano a governarsi in modo autonomo eleggendo i propri rappresentanti e dandosi proprie leggi: così nell'Italia centro-settentrionale nascono i comuni, mentre sulle coste fioriscono le repubbliche marinare che si arricchiscono commerciando con l'Oriente e portando in Europa le preziosissime spezie, utilizzate per conservare cibi e produrre farmaci.
Inizialmente i comuni sono retti da consoli scelti tra le famiglie nobili, ma in un secondo momento anche i ricchi borghesi partecipano al governo della città: i conflitti tra le due classi sono però frequenti che molti comuni decidono di farsi guidare da un podestà proveniente da un'altra città e quindi imparziale. Il desiderio di autonomia dei comuni e delle repubbliche marinare provoca un lungo conflitto con gli imperatori, durano oltre due secoli. Uno dei protagonisti di questa lotta è Federico II di Svevia, imperatore di Germania e re di Sicilia: volendo creare in Italia uno Stato unitario, centralizzato ed efficiente, egli cerca di limitare l'autonomia dei comuni e di ridurre l'influenza politica della Chiesa sul popolo territorio. A suo progetto si oppongono sia i comuni sia il papa Gregorio IX.

Uno sguardo alla cultura

L'aumento delle attività commerciali e la maggiore partecipazione popolare alla vita politica fanno crescere il numero di coloro che sanno leggere e scrivere: la lingua utilizzata è sempre il volgare, che però è molto diverso da zona a zona. Ad esempio, i frati francescani scelgono il volgare per prediche, laude e sacre rappresentazioni destinate a diffondere la cultura religiosa nel popolo, mentre presso la corte dell'Imperatore Federico II il volgare siciliano diviene una vera e propria lingua letteraria grazie ai raffinati componimenti dei poeti della Scuola Siciliana. Un passaggio decisivo per la nascita del volgare letterario avviene verso la fine del Secolo a Firenze con i poeti del dolce stil novo: essi scelgono di utilizzare il volgare per le loro poesie d'amore, considerando la lingua più adatta a esprimere sentimenti e stati d'animo nobili e puri.
Ma alla nuova lingua volgare aspetta anche il compito di descrivere la realtà nella sua concretezza: in molte città italiane si diffondono cronache, raccolte di novelle, romanzi e resoconti di viaggi scritti in volgare destinati a un pubblico borghese, mentre i poeti comico-realistici rifiutano gli ideali astratti degli stilnovisti e scelgono di raccontare la vita quotidiana nei suoi aspetti più bassi e comuni.

Domande da interrogazione

  1. Quali innovazioni hanno contribuito all'aumento della produzione agricola tra l'XI e il XII secolo?
  2. L'introduzione della rotazione triennale delle culture, l'uso di mulini ad acqua e a vento e la ferratura dei cavalli hanno notevolmente aumentato la produzione agricola.

  3. Come si sono evolute le città durante il Duecento?
  4. Le città rifioriscono, nuovi quartieri chiamati borghi si formano attorno alle mura, e i borghesi, artigiani e mercanti, assumono un ruolo importante, organizzandosi in Arti o Corporazioni.

  5. Quali cambiamenti politici si sono verificati nei comuni italiani?
  6. Molti comuni iniziano a governarsi autonomamente, eleggendo propri rappresentanti e creando leggi, nonostante il controllo imperiale, portando alla nascita dei comuni e delle repubbliche marinare.

  7. Qual è stato il ruolo del volgare nella cultura del Duecento?
  8. Il volgare diventa la lingua della cultura popolare e letteraria, usato dai frati francescani per la predicazione e dai poeti della Scuola Siciliana e del dolce stil novo per la poesia.

  9. Quali sono le caratteristiche della letteratura in volgare nel Duecento?
  10. La letteratura in volgare include cronache, novelle, romanzi e resoconti di viaggi, destinati a un pubblico borghese, e i poeti comico-realistici che descrivono la vita quotidiana in modo concreto.

Domande e risposte

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