Concetti Chiave
- Durante le crisi finanziarie, i consumi degli adolescenti nei paesi industrializzati restano invariati, costando alle famiglie oltre 200€ al mese.
- Il consumismo, nato nel '900, porta a consumare beni superflui, spesso considerati indispensabili, creando un ciclo insostenibile di acquisti inutili.
- Le famiglie spesso non riducono le spese per i figli per paura di emarginazione sociale o per compensare la mancanza di tempo passato insieme.
- Le pubblicità sono progettate per creare consumatori insoddisfatti, inducendo acquisti continui e nascondendo l'impatto ambientale negativo.
- Lo shopping compulsivo è un disturbo psicologico legato al consumismo, che spinge a comprare eccessivamente, spesso per alleviare l'ansia.
Adolescenti e consumismo
Durante la crisi finanziaria tutti I consumi tendono a diminuire, tranne I consumi dei ragazzi, che restano sempre invariati. Gli adolescenti che vivono nei paesi industrializzati costano alle famiglie più di 200€ al mese, se si considerano anche i pochi spiccioli ,usati per comprare merendine o per oggetti superficiali, che sommati diventano una grande quantità di soldi. il consumismo, infatti, è una parola nata nel 900, che indica la tendenza a consumare beni superflui ritenuti indispensabili, è però una tendenza che ,tra i tanti difetti, tende anche ad essere insostenibile, perché induce a comprare oggetti per motivi futili e senza alcuna necessità. Le famiglie ,nonostante questo, si ostinano a non voler tagliare i consumi ai figli, anche a costo di ritrovarsi in bancarotta. Queste spese esagerate si verificano per vari motivi: perché I genitori sono consumisti e i figli bravi a chiedere e ricevere, perché I genitori non sanno dire di no, perchè i bambini sono entrati a far parte della domanda di beni sul mercato e per questo sono destinati a essere fidelizzati in qualità di consumatore fin dalla tenera età ecc...
Molto spesso però, il fattore decisivo viene giocato anche dal gruppo, i genitori, per questo motivo, spesso temono che i figli vengano emarginati dai compagni e che essi provochino danni psicologici al teen-ager; oppure i genitori si sentono in colpa per non passare molto tempo con i figli, e comprano loro dei regali per compensare la loro assenza. Un nemico dei genitori sono le pubblicità, studiate apposta per due motivi:
il primo è convincere i consumatori a comprare un prodotto inutile e a farli diventare consumatori insoddisfatti, cioè persone che vogliono sempre qualcosa di nuovo, e queste persone sono la chiave del consumismo, perché più hanno e più vogliono avere, quasi come fosse una droga. Il secondo è nascondere il fatto che i continui acquisti possano comportare anche alla distruzione dell'ambiente, (il che ,secondo me, rende le persone anche un po' le vittime di questo sistema), però le pubblicità deve rispettare delle regole, come essere palese, veritiera e corretta (ovvero che non deve essere né ingannevole, e comparativa). comprare di continuo, può provocare un disturbo psicologico, ovvero lo shopping compulsivo, che costringe la persona a comprare in modo eccessivo anche quando non si hanno più soldi, molta gente lo fa anche per alleviare l'ansia. il consumismo influisce sulla nostra società dal secondo dopoguerra e quindi niente di nuovo influenza la nostra generazione.
Domande da interrogazione
- Qual è l'impatto del consumismo sugli adolescenti durante una crisi finanziaria?
- Perché le famiglie continuano a sostenere le spese dei figli nonostante le difficoltà economiche?
- Qual è il ruolo della pubblicità nel consumismo adolescenziale?
- Quali sono le conseguenze psicologiche del consumismo eccessivo?
Durante una crisi finanziaria, i consumi degli adolescenti nei paesi industrializzati rimangono invariati, costando alle famiglie più di 200€ al mese, anche per beni superflui.
Le famiglie spesso non tagliano i consumi dei figli per paura di emarginazione sociale, sensi di colpa per il poco tempo trascorso insieme, o perché i genitori stessi sono consumisti.
La pubblicità è studiata per convincere i consumatori a comprare prodotti inutili, creando consumatori insoddisfatti e nascondendo l'impatto ambientale degli acquisti continui.
Il consumismo eccessivo può portare a disturbi psicologici come lo shopping compulsivo, che spinge le persone a comprare in modo eccessivo per alleviare l'ansia, anche senza disponibilità economica.