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La Teogonia è un poema cosmogonico, ovvero si ripropone di trattare dell'origine del cosmo. Si ha quindi l'inizio, dove viene descritta l'iniziazione del poeta (Esiodo appunto) per merito delle Muse. Egli riceve in dono uno scettro d'alloro, simbolo della sapienza e dell'investitura divina del poeta. Inizia quindi il racconto delle origini del mondo, incentrato sulla vasta genealogia divina; si narra appunto che al principio dell'universo ci fosse Caos e da lui nacquero Gea, Tartaro ed Eros.
Da Gea mediante la partenogenesi nacquero Urano e tutti gli altri elementi, mentre dagli stessi Gea e Urano nacquero i Titani (Oceano, Rea, Mnemosine e Crono), i Ciclopi e i Centimani. Dal momento che Urano, covando odio e rancore, ricacciava tutti i suoi figli nel ventre materno, Gea escogitò un inganno e aiutata dal figlio Crono, che evirò il padre gettandone in mare i genitali, riuscì a ristabilire l'ordine tra le divinità.
Dalle gocce di sangue dei genitali nacquero le Erinni, i Giganti e le Ninfe, mentre dalla spuma del mare, che aveva inghiottito i genitali del dio, nacque Afrodite.
Successivamente dall'unione di Crono e la sorella Rea nacquero gli dei della seconda generazione, altrettanto detti olimpici, ma Crono ne mangiò la maggior parte e fu fermato solo da Zeus che, messo in salvo in giovane età da Rea, riuscì a spodestarlo. Ottenne così il dominio sul mondo, e fece vomitare al padre tutti i fratelli.
La figura di Zeus
A differenza degli dei omerici, quelli descritti da Esiodo non sono più capricciosi e volubili, ma al contrario si fanno garanti della giustizia e la sorte degli uomini viene affidata direttamente a loro. Zeus stesso è il simbolo della correttezza e della razionalità, in quanto nell'amministrare la giustizia viene aiutato dalla Giustizia stessa, in greco Δικη (/Dike/).
Ricerca del principio, ovvero l'ἀρχή
Esiodo si cimenta quindi in un tentativo di definire l'origine del cosmo. Questo carattere sperimentale e per certi versi innovativo fanno di Esiodo un autore decisamente più complesso e oscuro di Omero, le cui opere si sono incentrate sulle gesta di eroi, e non di divinità. Nonostante ciò Esiodo resta nella sfera mitologica, senza sforare in quella religiosa o filosofica (basti pensare ai flosofi della scuola di Mileto, anche loro alla ricerca dell'ἀρχή); dal momento che il poema si conclude con un ordine ristabilito, Esiodo viene definito un "pessimista relativo", in quanto alle sanguinose lotte e agli episodi macabri descritti (realismo) nella prima fase della Teogonia, si contrappone la seconda fase, segnata dal regno di Zeus, dio garante dell'ordine. Per questo motivo si ha una visione finale in luce ottimistica.
Alberi Genealogici:
Prima Generazione
Seconda Generazione (Dei Olimpici)