Concetti Chiave
- La consecutio temporum definisce l'uso dei tempi del congiuntivo per esprimere contemporaneità, anteriorità e posteriorità in relazione a tempi principali e storici.
- La legge dell'anteriorità stabilisce che con i tempi dell'indicativo, per esprimere anteriorità, si usano il perfetto, il più che perfetto e il futuro anteriore.
- Le proposizioni dichiarative e volitive utilizzano il congiuntivo e seguono la consecutio temporum, ma la volitiva lo fa solo per la contemporaneità.
- Le proposizioni causali e temporali sono introdotte da specifiche congiunzioni e seguono la legge dell'anteriorità, utilizzando l'indicativo o il congiuntivo a seconda della causa espressa.
- Le proposizioni consecutive non seguono la consecutio temporum e sono anticipate nella reggente da avverbi come sic, ita, tam, tantum.
PROPOSIZIONI LATINE
CONSECUTIO TEMPORUM
per esprimere
CONTEMPORANEITA' rispetto a un tempo principale si usa il congiuntivo presente, rispetto a un tempo storico l'imperfetto.
ANTERIORITA' rispetto a un tempo principale si usa il perfetto del congiuntivo, rispetto a un tempo storico il piuccheperfetto
POSTERIORITA' rispetto a un tempo principale si usa la perifrastica attiva con il presente congiuntivo del verbo essere.
rispetto a un tempo storico invece la perifratsica attiva con l'imperfetto congiuntivo del verbo essere.
LEGGE DELL’ANTERIORITA’
La legge dell’anteriorità dice che con i tempi dell’indicativo per esprimere anteriorità rispetto a:
PRESENTE si usa il PERFETTO
IMPERFETTO si usa il PIUCCHEPERFETTO
FUTURO SEMPLICE si usa FUTURO ANTERIORE
DICHIARATIVA
• Introdotta da QUOD + indicativo
• Introdotta da UT /UT NON + il congiuntivo. Segue la consecutio temporum per quanto riguarda la contemporaneità e l’anteriorità.
VOLITIVA
Introdotta da UT /NE + il congiuntivo. Essa segue le norme della consecutio temporum solo per la contemporaneità, perciò i tempi del congiuntivo che vengono usati sono il presente e l’imperfetto
La volitiva dipende da verbi che esprimono una manifestazione di volontà
INFINITIVA
L’infinitiva presenta il soggetto in accusativo e il verbo all’infinito, i cui tempi sono usati relativamente perciò per esprimere la contemporaneità si userà l’infinito presente, per l’anteriorità l’infinito perfetto e per la posteriorità l’infinito futuro.
L’infinitiva può essere soggettiva, oggettiva o epesegetica. È oggettiva se funge da complemento oggetto alla sovraordinata, soggettiva se ha la funzione di soggetto, epesegetica se spiega qualcosa espresso nella reggente.
CAUSALE
Introdotta da QUOD, QUIA QUONIAM + l’indicativo se si esprime una causa oggettiva, il congiuntivo se si esprime una causa soggettiva. La proposizione causale può essere espressa anche con il cum + congiuntivo o con una proposizione relativa impropria.
TEMPORALE
Introdotta da varie congiunzioni come DUM, CUM, ANTEQUAM, PRIUSQUAM, POSTQUAM..+ l’indicativo i cui tempi sono usati in modo relativo ed è rispettata la legge dell’anteriorità (vedi schema sopra).
NARRATIVE
Introdotte dal CUM + congiuntivo. Segue la consecutio temporum per quanto riguarda la contemporaneità e l’anteriorità.
CONCESSIVE
Introdotte da congiunzioni come ETSI, QUAMVIS, LICET, ..+ il congiuntivo.
FINALI
Introdotta da UT/NE o QUO (se è presente un comparativo) + il congiuntivo. Segue la consecutio temporum solo per la contemporaneità.
Una finale può essere espressa anche con il gerundio/gerundivo in accusativo preceduti da ad; oppure al genitivo con causa e gratia. Anche con il supino attivo (in UM), e con una relativa impropria.
CONSECUTIVA
Introdotta da UT /UT NON + congiuntivo. Non segue la consecutio temporum. È anticipata nella reggente dagli avverbi SIC, ITA, TAM, TANTUM,..
RELATIVA
La proposizione relativa può essere propria o impropria.
• La relativa PROPRIA ha il modo indicativo e ha la funzione di una vera relativa.
• La relativa IMPROPRIA invece è espressa con il congiuntivo e ha funzione di una subordinata circostanziale con sfumature finali, causali, temporali..
INTERROGATIVA
le interrogative reali hanno il verbo all’indicativo e possono essere introdotte da pronomi interrogativi, avverbi o dalla particella NE (per le reali), NUM (per le retoriche negative) e NONNE (per le retoriche positive).
Le interrogative indirette invece hanno il modo congiuntivo.
Domande da interrogazione
- Qual è la regola della consecutio temporum per esprimere la contemporaneità?
- Come si esprime l'anteriorità nei tempi dell'indicativo?
- Quali congiunzioni introducono una proposizione causale?
- Qual è la funzione di una proposizione infinitiva?
- Come si introducono le proposizioni finali e quali sono le loro caratteristiche?
Per esprimere la contemporaneità, si usa il congiuntivo presente rispetto a un tempo principale e l'imperfetto rispetto a un tempo storico.
L'anteriorità si esprime con il perfetto rispetto al presente, il piuccheperfetto rispetto all'imperfetto, e il futuro anteriore rispetto al futuro semplice.
Le proposizioni causali sono introdotte da QUOD, QUIA, QUONIAM con l'indicativo per cause oggettive e il congiuntivo per cause soggettive.
Una proposizione infinitiva può essere soggettiva, oggettiva o epesegetica, a seconda della sua funzione nella frase.
Le proposizioni finali sono introdotte da UT/NE o QUO con il congiuntivo e seguono la consecutio temporum solo per la contemporaneità.