Natalia_M
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Concetti Chiave

  • "Mors tua vita mea" is a nominal Latin phrase where the verb is implied, meaning "your death is my life".
  • The origin of "Mors tua vita mea" is likely medieval, used to describe the harsh realities of human relationships.
  • The phrase is connected to Christian poetry, referencing the death of Christ as a means of salvation for humanity.
  • The concept is similar to "Homo homini lupus", which means "Man is a wolf to man", highlighting the lack of solidarity among humans.
  • Both phrases suggest a worldview where one person's misfortune can be another's gain, reflecting the competitive nature of human interactions.

Quest’appunto tratta del proverbio latino “Mors tua vita mea”. Dopo averne proposto l’analisi morfosintattica e la traduzione, se ne chiarirà l’origine, l’uso e la diffusione. Si esaminerà infine la frase di simile significato “Homo homini lupus”. Mors tua vita mea: significato, origine e attestazioni del proverbio latino articolo

Indice

  1. Mors tua vita mea: analisi e significato della frase
  2. Mors tua vita mea: origine, uso e diffusione
  3. Un proverbio dal simile significato: homo homini lupus

Mors tua vita mea: analisi e significato della frase

“Mors tua vita mea” è una frase nominale, vale a dire una proposizione in cui il verbo è assente poiché viene sottinteso.

Il soggetto, naturalmene al caso nominativo, è “mors”, un sostantivo femminile della terza declinazione con il tema in consonate occlusiva dentale sorda. Tale fonema cade dinnanzi alla sibilante, desinenza del nominativo singolare, sicché il lemma è “mors, mortis”. Il significato di tale lessema è “morte”.“Tua” è l’attributo del soggetto mors e pertanto concorda con esso in caso, genere e numero. Si tratta di un aggettivo possessivo derivato dal pronome personale della seconda persona singolare “tu”. Come tutti gli aggettivi possessivi, segue la declinazione degli aggettivi della prima classe e dunque il suo lemma è “tuus, tua, tuum”. La traduzione in questo contesto è evidentemente “tua”.“Vita” è un sostantivo femminile della prima declinazione il cui lemma è “vita, vitae” e che significa “vita”. In questa frase svolge la funzione logica di nome del predicato. “Mea” è, come “tua”, un aggettivo possessivo derivato dal tema del pronome personale di prima persona singolare nei casi diversi del nominativo. Tale pronome forma infatti non forma il nominativo sullo stesso tema del genitivo, dativo, accusativo e ablativo. Il nominativo è dunque “ego” mentre gli altri casi nell’ordine sono “mei, mihi, me, me”. Da questo ultimi deriva l’aggettivo possessivo “meus, mea, meum” che, nella nostra frase, si traduce “mia”. Il verbo sottinteso è “est”, terza persona singolare del presente indicativo del verbo “sum, es, fui, esse”. La funzione logica svolta è quella di copula e si traduce naturalmente “è”. Pertanto, l’intera sententia va tradotta “la tua morte è la mia vita”.

Per approfondire la terza declinazione latina vedi anche qui

Mors tua vita mea: origine, uso e diffusione

Il proverbio “mors tua vita mea” non sembra essere attestato nell’antichità classica ma dovrebbe essere di origine medievale. Esso è infatti registrato nell’opera di Hans Walther Lateinische Sprichwörter und Sentenzen des Mittelalters in Alphabetischer Anordnung (Proverbi latini e sentenze del medioevo in ordine alfabetico) come una massima medievale. Nell’italiano contemporaneo la frase viene utilizzata per illustrare la crudeltà dei rapporti tra esseri umani laddove la disgrazia di una persona può rappresentare la fortuna di un’altra. In età medievale, nell’ambito della poesia cristiana, la sententia dovette riferirsi alla passione di Cristo, la cui morte, secondo la religione cristiana, è per l’umanità mezzo di salvezza che fa assurgere alla vita eterna. In Alcuino (York 735 - Tours 804)) troviamo infatti “Mors tua vita fuit” la cui traduzione è “La tua morte fu vita” e dove la morte a cui ci si riferisce è quella di Gesù. Molto simile è l’attestazione presente in Alfano di Salerno (Salerno tra il 1015 e il 1020 – Salerno 1085) che scrive “Mors tua vita fuit cunctorum” vale a dire “La tua morte fu la vita di tutti quanti”. La diffusione del significato scevro di contenuti teologici fu probabilmente favorito dall’esistenza della nota sententia classica “Homo homini lupus” il cui valore è molto simile a quello della frase che stiamo analizzando.
Sebbene l’italiano contemporaneo non ignori l’uso della sententia “Mors tua vita mea” nella sua traduzione “Morte tua vita mia”, l’originale latino è senz’altro più diffuso. Per quanto riguarda le altre lingue europee, troviamo in francese “L’un meurt dont l’autre vit” (uno muore per quello di cui un altro vive) e, in ambito letterario, l’aforisma di Jules Renard “La mort des autres nous aide a vivre” (la morte degli altri ci aiuta a vivere). In spagnolo sono presenti espressioni che non richiamano alla morte ma che hanno simile significato, quali “Tu pérdida es mi ganancia” vale a dire “la tua perdita è il mio guadagno” (presente anche nell’inglese “Your loss is my gain”) e “El pan de unos es el hambre de otros” che si traduce “Il pane di alcuni è la fame di altri”.

Mors tua vita mea: significato, origine e attestazioni del proverbio latino articolo

Un proverbio dal simile significato: homo homini lupus

Il proverbio “Homo homini lupus” ha un significato simile a quello di “Mors tua vita mea”. Si tratta anche in questo caso di una frase nominale il cui soggetto è “homo” sostantivo maschile della terza declinazione con il tema in consonante nasale dentale il cui lemma è “homo, hominis” e che significa “uomo, essere umano” (diverso da “vir” che vuol dire “uomo” nel senso di essere umano di sesso maschile). Homini è il dativo dello stesso lessema e svolge la funzione logica di complemento di svantaggio. Lupus è un sostantivo maschile della seconda declinazione il cui lemma è “lupus, lupi” e che significa “lupo”. Svolge la funzione logica di nome del predicato. Sottintendendo il solito verbo “sum” la frase si traduce “Un uomo è un lupo per un [altro] uomo”. La prima attestazione di tale sententia si trova al verso 495 dell’Asinaria di Plauto dove si legge:
Lupus est homo homini, non homo, quom qualis sit non nouit.
Un uomo è un lupo per un (altro) uomo, non un uomo, quando non sa chi sia.
Nel passo plautino il messaggio improntato al pessimismo è limitato al contesto in cui si abbia a che fare con uno sconosciuto mentre la valenza assunta successivamente dalla frase rappresenta tutti i rapporti umani come caratterizzati da un’assoluta assenza di solidarietà che viene spazzata via dalla legge del più forte. Una visione in cui la rovina dell’altro è la vittoria di chi prevale, dove la morte dell’uno è garanzia della sopravvivenze dell’altro: Mors tua vita mea.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della frase "Mors tua vita mea"?
  2. La frase "Mors tua vita mea" significa "la tua morte è la mia vita" e rappresenta la crudeltà dei rapporti umani, dove la disgrazia di uno può essere la fortuna di un altro.

  3. Qual è l'origine del proverbio "Mors tua vita mea"?
  4. Il proverbio "Mors tua vita mea" sembra avere origine medievale, non essendo attestato nell'antichità classica, ed è registrato come massima medievale nell'opera di Hans Walther.

  5. Come viene utilizzata la frase "Mors tua vita mea" nell'italiano contemporaneo?
  6. Nell'italiano contemporaneo, la frase viene utilizzata per illustrare la crudeltà dei rapporti umani, dove la sfortuna di una persona può rappresentare la fortuna di un'altra.

  7. Qual è il significato del proverbio "Homo homini lupus"?
  8. Il proverbio "Homo homini lupus" significa "un uomo è un lupo per un altro uomo" e rappresenta la mancanza di solidarietà nei rapporti umani, dove prevale la legge del più forte.

  9. Quali sono alcune espressioni simili in altre lingue europee?
  10. In francese, si trova "L’un meurt dont l’autre vit" e l'aforisma di Jules Renard "La mort des autres nous aide a vivre". In spagnolo, espressioni simili includono "Tu pérdida es mi ganancia" e "El pan de unos es el hambre de otros".

Domande e risposte