Per aspera ad astra: significato, origine ed attestazioni della locuzione latina

Questo appunto di Latino si propone di illustrare la composizione dal punto di vista grammaticale, le varianti, l’origine e le attestazioni in opere classiche e in tempi recenti dell’espressione “per aspera ad astra”. Si tratta di una locuzione latina che prende probabilmente origine dalla mitologia greca.

Analisi grammaticale e significato della locuzione per aspera ad astra

La locuzione latina “per aspera ad astra” è composta dalla preposizione per, che può indicare moto per luogo, tempo continuato e mezzo, seguita dal lessema asperum al caso accusativo plurale.

(asperi) è il neutro sostantivato dell'aggettivo della prima classe asper asper asperum; significa "asprezza, durezza" e quindi, al plurale, "terreno scosceso" o "sentieri impraticabili". Il termine può avere anche il significato figurato di avversità e difficoltà. In questo contesto assume il significato di avversità. Troviamo poi la preposizione ad, che esprime la destinazione reale o figurata, quindi moto a luogo o fine, seguita dal sostantivo astrum al caso accusativo plurale. Astrum (astri) è un sostantivo neutro della seconda declinazione di origine greca che significa "corpo celeste luminoso, astro, stella". Al plurale, per metonimia, può tradursi "cielo, altezza" o "dèi". Ha inoltre il significato figurato di "immortalità" e "gloria". In questo caso il significato da prendere in considerazione è stella. La locuzione per aspera ad astra dunque significa letteralmente “attraverso le avversità fino alle stelle”. Si può trovare anche la variante per aspera sic itur ad astra con l’aggiunta di sic itur. Sic è un avverbio che significa così, in questo modo, mentre itur è la forma coniugata alla terza persona singolare impersonale passiva presente del modo indicativo del verbo eo (is, ii, itum, ire) di cui in questo caso si prende in considerazione il significato di andare, recarsi o salire. La traduzione completa di questa seconda variante è dunque “attraverso le avversità così si sale alle stelle”. La fama di questo motto è ascrivibile anche alla paronomasia tra i due elementi sostantivali che la compongono, ovvero l’accostamento di due parole che hanno un suono molto simile ma significato diverso se non opposto.

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L’origine della locuzione latina per aspera ad astra

L’origine, seppure non sia certa, si fa risalire alla Grecia. Si ritiene infatti che le radici siano da trovare nella mitologia greca, secondo la quale gli eroi, una volta lasciata la vita terrena costellata di asperità, sfide e pericoli, avrebbero avuto l’onore di compiere la loro ascesa verso la cima dell’Olimpo. La fatica e le sofferenze, sono il mezzo tramite cui raggiungere le stelle, la gloria o nel nostro caso un semplice risultato. L’esortazione è quindi quella di persistere verso i propri obbiettivi senza abbattersi perché è anche attraverso gli ostacoli che si raggiunge con soddisfazione il traguardo. In inglese potremmo rendere lo stesso intento e significato con il modo di dire never give up.

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Attestazioni della locuzione per aspera ad astra nei classici latini

Il motto per aspera ad astra riecheggia attraverso diverse formule tramandate dalla tradizione letteraria latina, sebbene non risulti attestato nei classici. Laddove il concetto viene espresso, si trova talvolta "per aspera", talaltra "ad astra" ma mai la successione "per aspera ad astra". Nell’opera di Virgilio la ritroviamo nell’Eneide (IX, 641) con la variante “macte nova virtute, puer: sic itur ad astra” (viva il tuo nuovo valore, fanciullo: così si giunge alle stelle) nel momento in cui Apollo osserva dal cielo le gesta di Ascanio, figlio di Enea. Simile espressione scrive invece Seneca, nell’opera Hercules Furens (v. 437), attraverso la voce di Megara, sposa di Ercole: “non est ad astra mollis e terris via” ovvero non esiste alcuna via semplice dalla terra alle stelle.
Entrambe le varianti ebbero anche una successiva fortuna, rielaborate in chiave cristiana, e citate da Petrarca nei Carmina Varia (26, 74) e Secretum (I, p. 106)

Attestazioni della locuzione per aspera ad astra dal Medioevo ad oggi

Ma non è solo nell’ambito degli scritti classici che possiamo imbatterci in questa espressione. Si trovano riferimenti a questo motto latino negli stemmi delle casate medievali, nella scienza, nelle arti e ancora nella cinematografia. È usato infatti negli stemmi di origine medievale di alcune città tra cui Raffadali e Grancona. Sic itur ad astra compare anche nello stemma nobiliare donato da Luigi XVI a pierre Montgolfier, padre dei due inventori della mongolfiera nel 1783.
In ambito cinematografico lo vediamo nell’universo di Star Trek come motto della Flotta Stellare nella serie televisiva del 1966, nel film Armageddon, nella commedia con Adriano Celentano Il bisbetico domato o ancora nel film con David Bowie L’uomo che cadde sulla Terra.
Nel campo scientifico lo ritroviamo sulla piastra commemorativa della missione Apollo 1 della NASA, nonché registrata in codice morse sul Voyager Golden Record lanciato nello spazio nel 1977.
Il motto è anche usato dall’aeronautica militare britannica, la Royal Air Force nonché di quella Sudafricana.