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Concetti Chiave

  • Il caso locativo nell'indoeuropeo primitivo indicava il complemento di stato in luogo.
  • In latino, il locativo si è fuso con l'ablativo, ma alcuni residui sono rimasti nel latino classico.
  • La desinenza originaria del locativo era -i, trasformata in -ae nei nomi della prima declinazione.
  • Il locativo sopravvive nei nomi di città e piccole isole singolari della prima e seconda declinazione.
  • Si mantiene anche in tre nomi comuni: domi, humi, e ruri.
Il caso locativo

Nella lingua indoeuropea primitiva esisteva anche un caso, che i grammatici chiamano locativo, usato per indicare il complemento di stato in luogo: in latino esso, come l'altro caso perduto dell'indoeuropeo, lo strumentale, è confluito nell'ablativo. Rimangono però nel latino classico, alcuni residui del locativo, la cui desinenza originariamente era -i per tutte le declinazioni, trasformatasi poi in -ae nei nomi della prima.

Si può dunque dire che il locativo è rimasto:

- nei nomi di città e di piccola isola singolari della prima e della seconda declinazione, dove corrisponde al genitivo:
Romae = a Roma ; Mediolani = a Milano.

- in tre nomi comuni:
domi = in casa ; humi = in terra ; ruri = in campagna.

Immagine di un libro aperto con pagine vuote, simbolo di un'appunto di grammatica latina sul locativo e le sue regole.

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