Concetti Chiave
- Gli aggettivi distributivi si usano solo al plurale e indicano distribuzione o divisione.
- Si utilizzano con sostantivi che non hanno forma singolare, assumendo valore di numeri cardinali.
- Servono per esprimere quantità di oggetti normalmente considerati a coppie, come occhi o orecchie.
- Gli avverbi numerali latini non hanno una forma equivalente in italiano e si esprimono tramite perifrasi.
- A partire da "quinquies", gli avverbi numerali latini terminano con il suffisso "-ies".
Gli aggettivi distributivi appartengono anch'essi alla classe degli aggettivi;
per il loro significato non possono avere che il plurale.
I distributivi si usano anche nei seguenti casi:
Quando si trovano in unione con un sostantivo difettivo di singolare (pluralia tantum); in tal caso però hanno valore di numeri cardinali.
Es: due accappamenti = bine castra; quattro culle= quaternae cunae.
Quando si tratta di cose che ordinariamente si considerano in numeri di due, cioè quando si tratta di un paio.
Es: due orecchie/due occhi = binae aures/bini oculi.
Come per i distributivi, anche per gli avverbi numerali manca alla lingua italiana una forma propria corrispondente a quella latina, per cui bisogna ricorrere ad una perifrasi: semel = una volta; bis = due volte; ter = tre volte e così via.
A partire da quinquies gli avverbi numerali finiscono tutti in -ies. Come tutti gli avverbi, anche gli avverbi numerali sono indeclinabili.