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Cum + congiuntivo
“Cum” può essere sia preposizione che congiunzione:
- cum + ablativo > cum preposizione;
- cum + indicativo > cum congiunzione;
- cum + congiuntivo:
che traduce il gerundio italiano oppure una proposizione temporale (mentre, quando, dopo che), causale (dato che, poiché, perché), concessiva (sebbene, nonostante), avversativa (mentre, al contrario).
È detto anche cum narrativo perché è di preferenza usato nelle narrazioni storiche.
Per questo costrutto tipico del latino si usano tutti i tempi del congiuntivo secondo le leggi della consecutio temporum.
Cum + presente e imperfetto: esprime contemporaneità; il presente rispetto ad un tempo principale, l’imperfetto rispetto ad un tempo storico. Si traducono con il gerundio presente.
Cum + perfetto e piuccheperfetto: esprime anteriorità; il perfetto rispetto ad un tempo principale, il piuccheperfetto rispetto ad un tempo storico. Si traducono con il gerundio passato.
La proposizione infinitiva
In latino si traduce, sia la soggettiva che l’oggettiva, nella stessa maniera, cioè con il soggetto in accusativo e il verbo all’infinito.
Si usano tutti gli infiniti (presente, passato e futuro) a seconda del rapporto con la reggente.
Es(1): Dico che il fanciullo è stato buono > dico puerum bonum fuisse (anteriorità)
Es(1): Dico che il fanciullo è buono > dico puerum bonum esse (contemporaneità)
Es(1): Dico che il fanciullo sarà buono > dico puerum bonum futurum esse (posteriorità)
N.B.(1)
Il soggetto dell’infinitiva in latino è sempre espresso. Si userà “eum/eam/id” oppure “eos/eas/ea” se il soggetto dell’infinitiva è diverso da quello della reggente; si userà, invece, il “se” quando il soggetto dell’infinitiva è lo stesso della principale.