Concetti Chiave
- Il congiuntivo latino viene utilizzato principalmente nelle subordinate, caratterizzando la costruzione della frase con sfumature di soggettività.
- Il congiuntivo obliquo si usa nel discorso indiretto per esprimere il pensiero altrui o il punto di vista personale in contrasto con altri.
- Il congiuntivo eventuale presenta azioni verbali come possibili, indeterminate o ripetute, spesso in contesti ipotetici.
- Il congiuntivo caratterizzante sottolinea qualità distintive di persone o cose, spesso introdotto da locuzioni specifiche.
- L'attrazione modale fa sì che alcune subordinate, normalmente all'indicativo, adottino il congiuntivo quando dipendono da proposizioni con il congiuntivo o l'infinito.
Indice
I congiuntivi subordinati
Vi sono alcune subordinate (finali, consecutive, completive, ecc...) in cui la presenza del congiuntivo caratterizza la costruzione stessa della subordinata. Vi sono poi altre subordinate (relative, causali, temporali, ecc...) che sono talora espresse in latino con il congiuntivo perché il processo verbale è inquadrato nella sfera della soggettività. Tali congiuntivi sono definiti come:- Congiuntivo obliquo.
- Congiuntivo eventuale.
- Congiuntivo caratterizzante.
- Congiuntivo per la cosiddetta attrazione modale.
Il congiuntivo obliquo
Il congiuntivo obliquo deriva il suo nome dall’oratio obliqua, con cui gli antichi grammatici indicavano il discorso indiretto.
Esempi
Litteras in contione recitasti quas tibi a C. Caesare missas diceres.(il congiuntivo diceres spiega il pensiero di chi ha letto la lettera)
Hai letto ad alta voce nell’adunanza la lettera che dicevi mandata da Gaio Cesare.
Me torquet quod omnibus rebus caream.
(caream è il giudizio di chi parla)
Mi tormenta il fatto che sono privo di ogni cosa.
Il congiuntivo eventuale
Il congiuntivo eventuale si utilizza quando il processo verbale viene presentato come eventuale, possibile, indeterminato, generico o ripetuto.
Esempi
Saepe fit ut non dicas quod sentias.(si intende ciò che eventualmente pensi)
Spesso accade che tu non dica ciò che pensi.
Omnes cupiebant Caesarem stare condicionibus iis quas tulisset.
(si tratta di patti non specifici e determinati ma che Cesare eventualmente faceva di volta in volta. Il congiuntivo piuccheperfetto tulisset rispecchia la legge dell’anteriorità)
Tutti desideravano che Cesare si attenesse ai patti che faceva.
Il congiuntivo caratterizzante
Il congiuntivo caratterizzante si utilizza quando viene marcata una qualità distintiva, una caratteristica peculiare di un individuo o di una cosa o di un gruppo rispetto a tutti gli altri. Esso è introdotto da locuzioni di questo genere:- est, sunt qui: vi è, vi sono quelli che...
- inveniuntur, reperiuntur qui: si trovano quelli che...
- non desunt qui: non mancano quelli che...
- nemo est, invenitur: qui non c’è, non si trova nessuno che...
- nihil est quod (cur, quare): non c’è motivo che... (perché)
- quis est qui?: chi c’è che?
- quid est cur (quare)?: che motivo c’è che (perché)?
- dignus, indignus qui: degno, indegno di...
Esempi
Non desunt qui pacem abhorreant.Non mancano quelli che aborriscono la pace.
Sunt qui dicant foedus esse quoddam sapientium.
Vi sono quelli che dicono che ci sia un patto tra sapienti.
L'attrazione modale
Si definisce attrazione modale il passaggio al modo congiuntivo di alcune subordinate che per loro natura dovrebbero avere l’indicativo (come le relative, le temporali, le causali etc.) quando dipendono da un’altra proposizione con il congiuntivo o con l’infinito a condizione che siano di questa parte integrante sul piano logico. Il termine attrazione modale è di per sé improprio giacché un infinito può “attrarre” un indicativo convertendolo al congiuntivo e in realtà questi congiuntivi “attratti” per lo più si configurano come congiuntivi obliqui o eventuali o caratterizzanti.Non sono soggette ad attrazione modale le subordinate che esprimo un fatto reale o specifico, quindi indipendente dal pensiero formulato nella reggente e in particolare le relative che hanno valore di perifrasi e le incidentali.
Esempi
Existimemus eos, qui rem publicam auxerint, esse immortalem gloriam consecutos.(il congiuntivo auxerint è determinato dalla presenza dell’infinito consecutos esse)
Dobbiamo stimare che coloro che hanno ingrandito lo Stato hanno conseguito una gloria immortale.
Caesar Helvetios in fines suos, unde erant profecti, reverti iussit.
(la relativa indica una realtà oggettiva, non concatenabile con il pensiero soggettivo della reggente e pertanto non è presente l’attrazione modale)
Cesare ordinò che gli Elvezi tornassero nei loro territori, da dove erano partiti.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione del congiuntivo obliquo in latino?
- Quando si utilizza il congiuntivo eventuale?
- In quali contesti si impiega il congiuntivo caratterizzante?
- Che cos'è l'attrazione modale?
- Quali subordinate non sono soggette ad attrazione modale?
Il congiuntivo obliquo è utilizzato per riferire il pensiero di altri o per sottolineare il punto di vista del parlante in contrapposizione a quello di altri, come nell'oratio obliqua.
Il congiuntivo eventuale si utilizza quando il processo verbale è presentato come eventuale, possibile, indeterminato, generico o ripetuto.
Il congiuntivo caratterizzante si impiega per marcare una qualità distintiva o una caratteristica peculiare di un individuo, una cosa o un gruppo rispetto ad altri.
L'attrazione modale è il passaggio al modo congiuntivo di alcune subordinate che dovrebbero avere l'indicativo, quando dipendono da una proposizione con il congiuntivo o l'infinito, a condizione che siano parte integrante sul piano logico.
Le subordinate che esprimono un fatto reale o specifico, indipendente dal pensiero formulato nella reggente, come le relative con valore di perifrasi e le incidentali, non sono soggette ad attrazione modale.