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Complementi di tempo - Spiegazione ed esempi Pag. 1
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Sintesi
I complementi di tempo precisano l'aspetto temporale di una determinata azione che si è svolta.
Possono essere di due tipologie: troviamo infatti il tempo determinato, che risponde alla domanda “quando?” e che indica la circostanza “statica” in cui si svolge l'azione (es. La Seconda Guerra Mondiale scoppiò nel 1939, dove “nel 1939” rappresenta tale complemento); invece, quello di tempo continuato, indica l' intervallo di tempo in cui si svolge l'azione e risponde alle domande “in quanto tempo?”, “da quanto tempo?”, “fino a quando?” (es. Sono stato al mare una settimana, dove “una settimana” svolge la funzione di complemento di tempo continuato).

In latino funziona così:

Complemento di tempo determinato: ablativo semplice/in + ablativo



Es. Antiquis temporibus magna eruptio fuit – Nei tempi antichi ci fu una grande eruzione
In antiquis temporibus magna eruptio fuit - Nei tempi antichi ci fu una grande eruzione

Come si può notare, è indifferente usare l'ablativo semplice e la struttura in + ablativo.

In altri casi si può anche usare, per esprimere un rapporto di anteriorità o di posteriorità, ante + accusativo (prima) e post + accusativo (dopo).

Es. Ante eruptionem aestus fuit – Prima dell'eruzione ci fu una marea
Post eruptionem aestus fuit – Dopo l'eruzione ci fu una marea

Infine, in alcune espressioni si usa porre a/ab + ablativo, che si traduce “da” oppure “fino da”.
Es. Ab adulescentia fortis erat – Egli era forte fin dall'adolescenza

- Complemento di tempo continuato: accusativo semplice/per + accusativo
Es. Decem menses consul fuit – Per dieci mesi egli fu console
Per decem menses consul fuit – Per dieci mesi egli fu console

Come si può notare, come nel caso del complemento di tempo determinato è indifferente usare l'accusativo semplice e la struttura in + accusativo.

Indicazione utile per la messa in pratica


Nel momento in cui si iniziano ad affrontare versioni contenenti suddetti complementi, è bene tenere a mente che quando si individua il complemento, è necessario chiedersi “Come si forma?”, non limitandosi a ciò che segue la preposizione.
Es. Antiquo Romanorum tempore vixi – Io vissi durante l'antica epoca dei Romani.
In questa frase il complemento di tempo determinato non è “Antiquo Romanorum” ma è “Antiquo tempore”, perché quest'ultimo è al caso genitivo quando invece il complemento di stato in luogo si forma con l'ablativo semplice; perciò è sempre bene prestare molta attenzione allo stesso genitivo, che nella stragrande maggioranza dei casi si “intrufola” all'interno di molte perifrasi, come in questo e svariati altri casi.
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