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Introduzione Amore al tempo delle neuroscienze, tesina
La tesina di maturità descrive l'amore dal punto di vista chimico. Dall’inizio dei tempi, in ogni cultura della storia è stato sempre stata vivida e spiccata la presenza dell’amore, quella relazione tra uomo e donna che va al di là del sesso e spinge due persone a capirsi, comprendersi ed accettarsi. Da un punto di vista antropologico l’esistenza dell’amore è giustificata dal bisogno esistenziale della creatura umana di sopravvivere. Proprio questo bisogno ha portato l’essere umano ha instaurare dei legami con un compagno/a, più o meno stabilmente questa pratica è presente nel mondo animale e specialmente in quello dei mammiferi. Insomma l’amore è un processo costruito dal nostro cervello in milioni di anni, che aiuta la sopravvivenza della specie. Infatti, il comportamento naturale di due creature umane che concorrono a cercare un partner per formare una famiglia è un comportamento derivato dalla necessità di un cucciolo umano di essere protetto da più persone possibili. Queste sono le parole di Helen Fisher, antropologa statunitense che da più di venti anni studia l’amore in tutte le sue vesti. Lei e la sua equipe, formata da neuroscienziati e psicologi, hanno sottoposto un numero di persone che sta o ha passato un periodo amoroso ad uno scanner del cervello tramite una Risonanza magnetica funzionale, così da percepire le aree del cervello che si attivino quando essi vedano un’immagine della persona amata. Tra le persone presenti vi erano uomini e donne, persone con una relazione chiusa da poco o chi invece da poco l’aveva iniziata e chi invece aveva già passato i venti anni di convivenza. Tutte riscontravano attività cerebrali nelle stesse zone: nella zona in cui risiede il sistema di ricompensa del cervello, nella regione dove calcoliamo i guadagni e le perdite di una determinata azione e per finire la regione del cervello legata all’attaccamento profondo verso un altro individuo. Incuriosito da visioni di questo genere dell’Amore, ho voluto cercare nel dizionario la voce “amore”, che adesso riporterò:
1) Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia;
2) Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo.
Chiaramente, nella mia tesina, ho estrapolato le due voci che più mi interessavano e con le informazioni della Fisher ho iniziato a interessarmi a questo concetto, da sempre visto come astratto, mentre adesso sotto l’aspetto scientifico. Ormai da decenni per la scienza l’amore è un fenomeno risultante dall’evoluzione della specie umana. Appurato questo viene però da chiedersi come si possano cambiare le emozioni, come può, “l’evoluzione”, spingere i sentimenti a farla da padrone. Questo ce lo può spiegare il nostro cervello e tutto ciò che accade al suo interno. In base ai momenti e agli operatori atti a sancire certi momenti un rapporto amoroso si può articolare in diverse fasi.
Last Day of a 20 Day Binge. Love,
(Psybry, 02/04/2016, San Francisco)
Indice
Premessa_______________________________________ __
3
Pre-fase del rapporto: Desiderio o
libidine_______________ 4
Fase I: Colpo di fulmine! __________ _________________
5
Fase II: Passione o attrazione romantica_______
_________7
Fase III: Consolidamento o amore
progettuale________ ___11
Fase IV: Amore maturo___________________________
___13
Conclusioni_______________________________________1
5
Sitografia________________________________________16
2
Premessa
Dall’inizio dei tempi, in ogni cultura della storia è stato sempre stata
vivida e spiccata la presenza dell’amore, quella relazione tra uomo
e donna che va al di là del sesso e spinge due persone a capirsi,
comprendersi ed accettarsi. Da un punto di vista antropologico
l’esistenza dell’amore è giustificata dal bisogno esistenziale della
creatura umana di sopravvivere. Proprio questo bisogno ha portato
l’essere umano ha instaurare dei legami con un compagno/a, più o
meno stabilmente questa pratica è presente nel mondo animale e
specialmente in quello dei mammiferi. Insomma l’amore è un
processo costruito dal nostro cervello in milioni di anni, che aiuta la
sopravvivenza della specie. Infatti, il comportamento naturale di
due creature umane che concorrono a cercare un partner per
formare una famiglia è un comportamento derivato dalla necessità
di un cucciolo umano di essere protetto da più persone possibili.
Queste sono le parole di Helen Fisher, antropologa statunitense che
da più di venti anni studia l’amore in tutte le sue vesti. Lei e la sua
equipe, formata da neuroscienziati e psicologi, hanno sottoposto un
numero di persone che sta o ha passato un periodo amoroso ad uno
scanner del cervello tramite una Risonanza magnetica funzionale,
così da percepire le aree del cervello che si attivino quando essi
vedano un’immagine della persona amata. Tra le persone presenti
vi erano uomini e donne, persone con una relazione chiusa da poco
o chi invece da poco l’aveva iniziata e chi invece aveva già passato
i venti anni di convivenza. Tutte riscontravano attività cerebrali nelle
stesse zone: nella zona in cui risiede il sistema di ricompensa del
cervello, nella regione dove calcoliamo i guadagni e le perdite di
una determinata azione e per finire la regione del cervello legata
all’attaccamento profondo verso un altro individuo. Incuriosito da
visioni di questo genere dell’Amore, ho voluto cercare nel dizionario
la voce “amore”, che adesso riporterò:
1) Sentimento di viva affezione verso una persona che si
manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la
compagnia;
2) Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente
ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere
forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste,
in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il
desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di
passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme
3
è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto
reciproco ed esclusivo.
Chiaramente ho estrapolato le due voci che più mi interessavano e
con le informazioni della Fisher ho iniziato a interessarmi a questo
concetto, da sempre visto come astratto, mentre adesso sotto
l’aspetto scientifico. Ormai da decenni per la scienza l’amore è un
fenomeno risultante dall’evoluzione della specie umana. Appurato
questo viene però da chiedersi come si possano cambiare le
emozioni, come può, “l’evoluzione”, spingere i sentimenti a farla da
padrone. Questo ce lo può spiegare il nostro cervello e tutto ciò che
accade al suo interno. In base ai momenti e agli operatori atti a
sancire certi momenti un rapporto amoroso si può articolare in
diverse fasi.
Pre-fase del rapporto: Desiderio o libidine
Questa “pre-fase” di un rapporto amoroso è caratterizzata dalla continua
ricerca di un partner per l’accoppiamento, fondamento finale dei nostri
spostamenti. Oltre che al principio stesso di evoluzione programmata alla
sopravvivenza, e quindi accoppiamento e salvaguardia della prole, l’essere
umano è spinto da fattori interni al proprio cervello: gli ormoni, nello specifico
parliamo di ormoni steroidei quali il testosterone e il gruppo degli estrogeni,
specialmente l'estradiolo, l'estriolo e l'estrone. Questi hanno la stessa
funzionalità principale che è quella di
fomentare il desiderio sessuale in una
persona.
Il testosterone è sintetizzato principalmente
Testoster nelle cellule di Leydig, situate nei testicoli del
one maschio, minori quantità vengono
sintetizzate nelle ovaie femminili e nella
corteccia surrenale. Il testosterone è
influenzato dall’ormone luteinizzante (LH)
che stimola l’attività endocrina delle cellule
di Leydig nei testicoli e delle cellule della teca ovarica nelle donne. Nelle donne
il testosterone è principalmente utilizzato per la sintesi di uno dei maggiori
estrogeni femminili, l’estradiolo.
Il testosterone è responsabile della libido maschile e femminile, regolando
dapprima lo sviluppo degli organi sessuali secondari negli uomini, l’erezione del
pene e la soddisfazione sessuale in entrambi i sessi. L’aumento del desiderio
sessuale nelle donne è fattibile grazie alla particolare sensibilità del loro
metabolismo al testosterone che è presente in piccole quantità nel loro
organismo. Oltre a tutte le sue funzionalità fisiologiche livelli sfasati di
testosterone portano a condizioni comportamentali e psichiche: livelli alti di
testosterone alzano la libidine e l’aggressività, mentre livelli troppo bassi
portano ad un abbassamento della libido e un aumento della depressione.
4 Gli estrogeni sono
sintetizzati principalmente
nei follicoli ovarici e nella
placenta, ma negli uomini e
nelle donne in menopausa
la produzione minima di
estrogeni è effettuata nelle
Figura ghiandole surrenali e nel
fegato. Nel fegato gli androgeni sono convertiti in estrogeni dall’enzima
aromatasi, come, per esempio, il testosterone è convertito in estradiolo (Fig. 1),
attraverso l’ossidazione e eliminazione del gruppo metilico in C6 del primo
anello del testosterone. Gli estrogeni promuovono il desiderio sessuale, infatti
nelle donne con un deficit di estrogeni la libido diminuisce. Questa “pre-fase” è
come una caccia al partner giusto e il nostro corpo, in questo modo, ci da tutti i
Estradi
Estro Estrio
olo
ne
mezzi per farlo.
Fase I: Colpo di fulmine!
Nella “pre-fase” è stato spiegato quali attività e azioni avvengono a livello
endocrino che permettono ad un individuo di prepararsi per un rapporto, ma a
livello esocrino cos’è che ci permette di scegliere una persona rispetto ad
un'altra? Oltre a tutte le caratteristiche fisiche e sociali di una persona, la
classe di sostanze regina di questa fase sono i feromoni (o ferormoni).
I ferormoni sono delle molecole
invisibili e inodori che svolgono il
compito di segnali chimici, cioè
generano reazioni fisiologiche-
comportamentali nell’individuo che
li percepisce. Infatti i feromoni
sono secreti dalle ghiandole
esocrine del nostro corpo e
vengono percepite da un recettore
specifico del sistema olfattivo,
l’organo vomeronasale.
I due ormoni trovati in maggiore
quantità nel corpo umano sono
l’androstenolo e la classe delle
copuline.
L’androstenolo è un feromone
sintetizzato principalmente nei testicoli dell’uomo, piccole quantità nelle ovaie
femminili e in entrambi i sessi nelle ghiandole surrenali. Questo ferormone è
5
Androsten Estratetrae
sintetizzato dall’androstenone mediante l’enzima 3α-idrossisteroide
deidrogenasi e poi trasportato in tutto il corpo tramite il flusso sanguigno.
L’androstenolo è poi rilasciato nell’ambiente esterno tramite la saliva, le urine e
la sudorazione ascellare. I sui effetti dal punto di vista
sessuale/comportamentale non sono stati testati fino al momento, ma si pensa
siano simili a quelli delle copuline.
Le copuline sono una classe di composti
feromonici presenti nelle secrezioni
vaginali, il principale feromone femminile è l’estratetraenolo. Questo è
sintetizzato nelle ovaie tramite il suddetto enzima aromatasi
dall’androstadienone. L’estratetreaenolo e le altre copuline hanno come effetto
feromonico di far apparire più attraenti gli esemplari femmine al sesso opposto.
Anch’esse, come l’androstenolo negli uomini, vengono trasmesse tramite il
flusso sanguineo al resto del corpo e distribuiti nell’aria dalla pelle e la
sudorazione.
Quindi, inconsapevolmente, l’odore di una persona ci attrae ad essa, ma come
ho detto più volte l’essere umano è un animale intelligente che reprime i sui
istinti animali per far spazio alla ragione, quindi i feromoni non hanno lo stesso
effetto sull’uomo di come lo hanno sugli animali.
Infatti nel regno animale e vegetale i feromoni sono ampiamente utilizzati per
scambiare informazioni e/o attitudini comportamentali.
Bimbo in presenza di
Bimbo in presenza di bacchetta bagnata con latte
bacchetta bagnata con latte non-umano
umano 6
Anche per il fatto che il nostro organo vomeronasale tende, dopo la nascita, ad
andare verso l’atrofizzazione, infatti nei primi mesi di nascita quest’ultimo è
molto sensibile. È stato effettuato un esperimento sui neonati, testando
l’organo vomeronasale. Sono stati presentati ad un gruppo di neonati due
gocce di latte su una bacchetta, rispettivamente umano e artificiale, i neonati
hanno reagito tutti allo stesso modo, tendendo la testa e le labbra verso la
bacchetta bagnata con il latte umano, sia che fosse della propria madre che di
madre altrui. Questo esperimento ci prova l’esistenza di un organo
vomeronasale attivo, almeno nei primi momenti di vita, nonché l’esistenza di
un feromone nel latte umano di cui ancora non sappiamo niente.
Fase II: Passione o attrazione romantica
Nei primi momenti di un rapporto vi è sempre quello stato in cui l’innamorato
non può fare a meno dell’altro, non mangia, dorme poco, è ossessionato da
tutto ciò che lo circonda. 7
Quelle frasi fatte del tipo “Non mangia perché è innamorato!” oppure “Da
quando sta con lei/lui ha sempre la testa fra le nuvole!”; e anche quella voglia
matta di vedervi e sentirvi che porta gli innamorati a stare ore ed ore attaccati
al telefono e scriversi migliaia di messaggi sempre uguali; tutte queste
abitudini, apparentemente strane per un single, sono la quotidianità e quasi
una necessità impellente e insostituibile per l’innamorato, che se dovesse
trovarsi in una situazione tale da essere impossibilitato a compierle soffrirebbe
le pene più atroci.
In questa fase del rapporto le sostanze a farla da padrone e che scatenano i
suddetti sintomi sono: feniletilammina (PEA), dopamina, serotonina,
noradrenalina e adrenalina. 8 Partiamo con calma,
risolvendo un enigma alla
volta. Prima di tutto cosa sono
le molecole sopracitate? Sono
tutti dei neurotrasmettitori,
quindi hanno il compito di
mediare le informazioni
nervose tra i neuroni, tramite
uno spazio specializzato nel
collegamento fra essi detto
sinapsi. PEA, dopamina,
noradrenalina e adrenalina
hanno tutte lo stesso
precursore, la fenilalanina la
fenilalanina è un amminoacido
essenziale, oltre alle sue
presunte proprietà
analgesiche e antidepressive,
è “l’anticamera” di diverse
specie di neurotrasmettitori
amminici e catecolammine.
Attraverso l’enzima L-
aminoacidi-aromatici
decarbossilasi (AADC) viene
convertita in PEA perdendo
una molecola di CO2.
Il processo per creare gli altri
tre neurotrasmettitori parte
sempre dalla fenilalanina, che
tramite l’enzima fenilalanina
idrossilasi (PAH) e a cofattori quali ossigeno molecolare e tetrabiopterano
generano la Tirosina. Da quest’ultima è sintetizzata la Levodopa tramite
l’enzima Tirosina idrossilasi(TH) ed i suoi cofattori, ossigeno molecolare,
tetrabiopterano e ferro. La dopamina viene sintetizzata dalla L-Dopa tramite
l’enzima AADC. La dopamina viene sintetizzata in noradrenalina dall’enzima
dopamina β-idrossilasi (DBH). Infine, l’adrenalina viene sistetizzata dalla