Concetti Chiave
- Le preposizioni sono essenziali per collegare parole e articolare il pensiero, poiché stabiliscono rapporti grammaticali e sintattici cruciali.
- Nonostante il numero limitato, le preposizioni italiane coprono tutte le esigenze linguistiche fondamentali grazie alla loro versatilità.
- Le preposizioni si dividono in due categorie: quelle con valore specifico e quelle che assumono un significato più generico.
- Molte preposizioni italiane derivano dal latino, mantenendo alcune delle loro funzioni originarie, come "di" da "de" e "a" da "ad".
- Le preposizioni "da", "in", "per", "con", "su", "fra", e "tra" hanno perso parte del loro valore originario, diventando più generiche.
Introduzione
Fra le parti invariabili del discorso, le preposizioni esplicano una funzione di grande importanza perché sono essere che stabiliscono il maggior numero di rapporti fra le parole. Senza di esse, non sarebbe possibile articolare il nostro pensiero e potergli dare una connessione logica. Le frasi in cui si fa a meno delle preposizioni sono molto rare, dato che sono pochissime le funzioni grammaticali e sintattiche che si possono indicare senza il loro legame. Le preposizioni costituiscono il nesso che unisce una parola all’altra. Se si pensa che soltanto il “soggetto” e il “complemento oggetto” sono introdotti direttamente, cioè senza alcuna preposizione, mentre tutti gli altri complementi, che potremmo definire come tante integrazioni che sono necessarie al nostro pensiero per completare un’espressione, si collegano tramite le preposizioni, risulterà evidente l’importanza e il carattere indispensabile delle preposizioni.
Impiego
Per quanto riguarda il loro impiego, le preposizioni di cui dispone la lingua italiana sono, sostanzialmente poche, se non insufficienti, anche se, per quanto in numero esiguo, riescono comunque ad assolvere tutte quelle particolarità di cui ha bisogno il nostro linguaggio.
Categorie in funzione dell’impiego
Rispetto alla frequenza nel discorso, le preposizioni si distinguono in due categorie: quelle che hanno un valore assai preciso e si impiegano in caso di circostanze ben determinate, tanto che basta pronunciarle per renderci subito conto del loro significato preciso come, sopra, sotto, prima, dopo, senza.Quelle che sono adoperate con una tale estensione da perdere il loro valore originario per assumere un valore molto generico e che servono ad introdurre le più svariate relazioni. In questa categoria, rientrano: da, in, per, con, su, fra, tra.
Origine latina
Tutte le preposizioni affondano la loro origine nella lingua latina• “di” deriva dal latino “de” che serviva ad introdurre il complemento di argomento, di provenienza e di materia
• “a” deriva dal latino “ad” che era utilizzato per esprimere un concetto di moto (movimento, direzione, avvicinamento e anche tendenza
• “da” deriva dal latino ab + de da cui ha ereditato diverse funzioni
• “con” è derivato dal latino “cum” = complemento di compagnia
• “per” è derivato dall’omonimo latino che, però, indicava il superlativo, un valore che è rimasto nel moderno italiano scientifico (perossido, perfosfato in cui il “per” v9induica la combinazione chimica di quantità massima
• “su” è derivato dall’italiano del XIV secolo “suso”, a sua volta derivato dal latino “sursum”
• “fra” e “tra” derivano rispettivamente dai termini latini “infra” e “intra”, in cui l’elemento principale, in origine, era la preposizione “in” con valore di stato in luogo. “Infra” e “”intra” appartengono alla stessa formazione di “inter”, forma che si è conservata in numerose voci: interporre, intercambio, interlinea, internazionale
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle preposizioni nel discorso?
- Quante categorie di preposizioni esistono in base al loro impiego?
- Qual è l'origine delle preposizioni italiane?
- Quali preposizioni hanno perso il loro valore originario?
Le preposizioni sono fondamentali per stabilire rapporti tra le parole e articolare il pensiero, essendo indispensabili per collegare i complementi necessari a completare un'espressione.
Esistono due categorie: quelle con valore preciso usate in circostanze determinate e quelle con valore generico che introducono svariate relazioni.
Le preposizioni italiane derivano dal latino, come "di" da "de", "a" da "ad", "da" da "ab + de", "con" da "cum", "per" dall'omonimo latino, "su" da "sursum", e "fra" e "tra" da "infra" e "intra".
Le preposizioni come "da", "in", "per", "con", "su", "fra", e "tra" hanno perso il loro valore originario per assumere un valore molto generico.