Fabrizio Del Dongo
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Indice

  1. Significato di Mariolo
  2. Origine del termine – Varie ipotesi
  3. L'espressione "Far le Marie"
  4. Presenza del termine nel dialetto napoletano

Significato di Mariolo

Si può scrivere anche “mariuolo”: questa forma è la meno diffusa ed è una variante dialettale, in uso soprattutto nel napoletano. Il termine indica un poco di buono, un briccone, una persona disonesta, pronta ad imbrogliare il prossimo non appena si presenta l’occasione. In pratica, è un furfante, ma con una carica negativa di minore intensità. Con una connotazione più positiva e scherzosa, corrisponde a “monello”. Bisogna però anche riconoscere che il termine ha un po’ il sapore ottocentesco e ci rimanda alle opere di De Amicis.

Esempio:
• Quel mariuolo riesce sempre a frodare qualcuno
• Che mariolo quel bambino, ne combina di tutti i colori!
Nella seconda frase il termine acquista il valore di “monello”, “birichino”, “birbante”.

Origine del termine – Varie ipotesi

L’origine del termine è incerta e controversa.
Alcuni lo fanno derivare dal diminutivo di “Mario”, nome di un veneziano molto astuto, chiamato con il vezzeggiativo “Mariolo” = “piccolo Mario”, a causa della sua piccola statura. Da questo vezzeggiativo, sarebbe derivato il nome comune per indicare ogni persona disonesta, molto abile nel truffare il prossimo.

Altri, invece, pensano che sarebbe da collegare con i pellegrini che nel Medioevo, seguendo la via Francigena, si recavano a Roma. Questi pellegrini, chiamati anche “romei”, erano spesso dei poveracci che durante il viaggio vivevano di elemosina e quando l’elemosina non era sufficiente, ricorrevano al furto. E siccome chiedevano la carità in nome di Maria, e alternavano la questua gridando “Viva Maria”, vennero chiamati “marioli”.

Esiste anche una terza ipotesi, più probabile e meno fantasiosa. Essa fa derivare il termine dalle sacre rappresentazioni medioevali delle “Tre Marie”, il cui ruolo, all’inizio, era interpretato dagli uomini. Le “Tre Marie” erano le tre donne che nella tradizione religiosa cristiana accompagnano Gesù al Calvario. Esse sono la Vergine Maria (o Maria di Nazareth), Maria di Cleofa, madre di Giacomo minore e Maria di Màgdala (detta anche Maria Maddalena, spesso identificata con la peccatrice penitente dei Vangeli).

L'espressione "Far le Marie"

Fra l’altro, un tempo esisteva l’espressione “far le Marie” nel significato di “fingere semplicità e devozione”, cioè comportarsi in modo ipocrita, imitando l’aria afflitta delle tre Marie ai piedi della Croce. Pertanto “mariolo”, all’origine, secondo questa interpretazione, significava far la parte di Maria, ricoprirne il ruolo, simulandone il dolore e l’afflizione e quindi metaforicamente “fingere, ingannare” da cui è derivato il valore negativo del termine.

Esiste anche un’altra teoria che è quella più accreditata: “mariolo” deriverebbe dal francese antico “mariol” (=astuto) oppure da un’espressione napoletana con lo stesso significato che si sarebbe poi diffuso in tutta Italia.

Presenza del termine nel dialetto napoletano

Da segnalare che nel dialetto napoletano il termine viene utilizzato in tono affettuoso, col valore di “furfantello”, ”monello”, “scugnizzo”, un ragazzetto molto vivace. Esso viene documentato già alla fine del XVIII secolo

In Toscana esiste anche un femminile: la mariola che, invece, è una coccinella e deriva direttamente dal nome della Vergine.

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