Concetti Chiave
- La linguistica si divide in linguistica generale, che analizza la struttura e il funzionamento delle lingue, e linguistica storica, che esamina l'evoluzione delle lingue nel tempo.
- Le lingue storico-naturali, manifestazioni del linguaggio verbale umano, sono oggetto di studio della linguistica, senza distinzione tra lingue e dialetti.
- La comunicazione si distingue in comunicazione intenzionale, passaggio di informazione non intenzionale, e formulazione di inferenze senza emittente.
- I segni si classificano in indici, segnali, icone, simboli e segni, ognuno con diverse motivazioni e intenzionalità.
- Le proprietà fondamentali della lingua includono biplanarità, arbitrarietà, doppia articolazione, e trasponibilità del mezzo, ciascuna con caratteristiche uniche.
Linguistica - Il viaggio verbale
La linguistica studia la lingua e si può dividere in due sottocampi principali:
- La linguistica generale: si interessa di cosa sono, come sono fatte e come funzionano le lingue.
- La linguistica storica: si interessa dell’evoluzione delle lingue nel tempo e dei rapporti che ci sono fra le lingue.
Materia della linguistica sono le lingue storico-naturali, cioè le lingue nate durante il corso della civiltà umana.
Tutte le lingue storico-naturali sono manifestazione di quello che viene chiamato linguaggio verbale umano, che è uno dei modi di comunicazione che l’uomo ha a disposizione. Non si fa differenza tra lingue e dialetti. È la sociolinguistica che studia l’influenza reciproca fra lingua e società, come le lingue si articolano.Per capire meglio il linguaggio verbale umano, si parte dal concetto di segno, che è qualcosa che sta per qualcos’altro e serve per comunicare questo qualcos’altro.
Una comunicazione equivale ad un passaggio di informazione (in senso lato). In senso più ristretto la comunicazione necessita dell’intenzionalità, altrimenti se questa viene a mancare si tratta di semplice passaggio dell’informazione.
Si possono distinguere tre categorie all’interno del fenomeno della comunicazione:
- Comunicazione in senso stretto:
1. Emittente intenzionale.
2. Ricevente intenzionale. (Gesti)
- Passaggio di informazione:
1. Emittente non intenzionale.
2. Ricevente intenzionale. (Posture del corpo; orme di animali)
- Formulazione di interferenze:
1. Nessun mittente. (Oggetto culturale)
2. Interpretante. (Modi di vestire; case con tetti a punta = qui nevica molto)
Segni, codice.
Il supporto alla comunicazione è il segno. Esistono vari tipi di segni:
1. Indici (sintomi): motivati naturalmente/non intenzionali. (Starnuto = avere il raffreddore)
2. Segnali: motivati intenzionalmente/usati intenzionalmente. (Sbadiglio volontario = sono annoiato)
3. Icone: motivati analogicamente/intenzionali. (Fotografie, carte geografiche)
4. Simboli: motivati culturalmente/intenzionali. (Rosso del semaforo = fermarsi)
5. Segni: non motivati/intenzionali. (Suoni del telefono di linea occupata)
Le proprietà della lingua.
1. Biplanarità: afferma che ci sono in un segno due facce. Il significante, che è la parte fisicamente percepibile del segno, il qualcosa che sta per qualcos’altro, l’espressione. Il significato, che è la parte non materialmente percepibile, il contenuto.
Tutti i segni sono costituiti da significante più significato. Un codice è l’insieme di corrispondenze tra significato e significante. Un segno è l’associazione di un significante ad un significato.
2. Arbitrarietà: afferma che non c’è alcun legame motivato naturalmente tra significato e significante, dunque l’associazione è convenzionale, arbitraria.
Si possono distinguere quattro tipi diversi di arbitrarietà:
- Il rapporto tra segno e referente è arbitrario.
- Il rapporto tra significato e significante è arbitrario.
- Il rapporto tra forma e sostanza è arbitrario.
- Il rapporto tra forma e sostanza del significante è arbitrario.
La sostanza è l’onda sonora. La forma è la suddivisione delle lettere.
Al principio dell’arbitrarietà ci sono anche delle eccezioni:
- Le onomatopee: che richiamano nel loro significante caratteri fisici di ciò che viene designato. Hanno motivazione iconica e variano da lingua a lingua.
- Gli ideofoni : sono espressioni imitative che esprimono fenomeni naturali o azioni tipiche dei fumetti.
- Il fonosimbolismo : afferma che certi suoni avrebbero per la loro stessa natura associati a sé certi significati.
3. Doppia articolazione: consiste nel fatto che il significante di un segno linguistico è articolato a due livelli.
- Primo livello (prima articolazione) : è possibile suddividere il significato di un segno linguistico in unità portatrici di significato, che vengono utilizzate ancora per formare altri segni. Le unità minime di prima articolazione si chiamano morfemi.
- Secondo livello (seconda articolazione) : i morfemi sono suddivisibili in unità più piccole prive di significato e combinandosi insieme danno luogo alle entità di prima articolazione. Le unità senza significato sono dette fonemi.
La doppia articolazione ha due vantaggi:
- Economicità del sistema linguistico.
- Combinatorietà. (combinazione di unità senza significato per formare unità maggiori)
4. Trasponibilità del mezzo : il significante dei segni linguistici può essere trasmesso: attraverso l’aria, il canale fonico - acustico (suoni, rumori); attraverso il mezzo luce, il canale visivo – grafico.
Si possono distinguere diverse priorità del parlato:
- Priorità antropologica: tutte le lingue che hanno anche una forma scritta sono (state) parlate.
- Priorità ontogenetica: ogni individuo umano impara prima a parlare e poi in seguito a scrivere.
- Priorità filogenetica: in relazione alla specie umana la scrittura si è sviluppata molto tempo dopo il parlare.
Domande da interrogazione
- Quali sono i due sottocampi principali della linguistica?
- Cosa si intende per segno nella comunicazione linguistica?
- Quali sono le proprietà fondamentali della lingua?
- Cosa significa l'arbitrarietà nella linguistica?
- Quali vantaggi offre la doppia articolazione del linguaggio?
La linguistica si divide in linguistica generale, che studia la natura e il funzionamento delle lingue, e linguistica storica, che si occupa dell'evoluzione delle lingue nel tempo e delle loro relazioni.
Un segno è qualcosa che rappresenta qualcos'altro e serve per comunicare. È il supporto alla comunicazione e può essere un indice, un segnale, un'icona, un simbolo o un segno non motivato.
Le proprietà fondamentali della lingua includono biplanarità, arbitrarietà, doppia articolazione e trasponibilità del mezzo.
L'arbitrarietà si riferisce al fatto che non c'è un legame naturale tra significato e significante, rendendo l'associazione tra di essi convenzionale e arbitraria.
La doppia articolazione offre vantaggi come l'economicità del sistema linguistico e la combinatorietà, permettendo la formazione di unità maggiori da unità senza significato.