Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • I termini "bene" e "male" in italiano sono usati sia come sostantivi che come avverbi, spesso incorporati in altre parole per esprimere concetti morali fondamentali.
  • Esiste una corrispondenza diretta tra parole derivate da "bene" e "male", come benedire/maledire e benefattore/malfattore.
  • Alcune parole come "malinconia" e "malandrino" sembrano collegate a "male" ma derivano da etimologie diverse, come il greco e il germanico.
  • L'aggettivo "bello" è derivato da "bene" attraverso una trasformazione linguistica da "benelus" a "bellus" nel latino familiare.
  • Le espressioni "bene o male" e "meno male" sono usate in italiano per indicare un risultato comunque positivo o una sensazione di sollievo.

Concetto di “bene” e “male” nella lingua italiana

I due termini “bene” e “male” che in latino sono degli avverbi, in italiano, hanno acquistato anche la funzione di sostantivo: il bene e il male rappresentano due concetti fondamentali nella morale cristiana ed umana in generale. Per questo loro significato così generale, essi sono di uso molto frequente fino ad essere incorporati con altre parole, specialmente con gli aggettivi o i participi passati.
Infatti in italiano abbiamo benaccetto, benvenuto, ben trovato, ben detto, beninteso, benfatto, ben voluto, benedetto, benestante, ma anche malintenzionato, maleducato, maldestro, malcontento, maltrattato, ecc.
La corrispondenza fra i due termini è perfetta: benedire/maledire, benigno/maligno, benefattore/malfattore, benefico/malefico, benessere/malessere e così via.
Durante il Medioevo esistevano anche i termini “bonifatius” e “malifatius”, formati da un derivato aggettivale di fatus (= la sorte, il destino), con significato di colui che ha un destino felice ≠ colui che ha una sorte misera. Dal primo termine è derivato il nome proprio Bonifacio, mentre il corrispondente “malvagio” del secondo è entrato in italiano, tramite la lingua provenzale.
Esistono delle parole italiane che per il loro significato ci potrebbero rimandare automaticamente al concetto espresso dalla parola “male”, ma non è cosi. Si tratta di ”malinconia”e di “malandrino” che, invece derivano da tutt’altro etimo. La parola “malinconia” deriva dal greco mélas = nero e cholé = bile, cioè “bile nera” e quindi “malumore, tristezza”. Attraverso i secoli, il termine ha acquisito un valore romantico e poetico che mai lascerebbe supporre una etimologia così poco elevata. “Malandrino” è un termine di origine germanica (da landern = vagabondare) che significa colui che se ne va a spasso, senza meta, vivendo di espedienti.

Da “male”, infine, si sono formate le parole “malato” e “malattia”; infatti, l’ammalato è colui che si sente male-habitus, in cui “habitus” non è altro che il participio passato del verbo “avere” (= habere). Il termine “male può essere collocato anche prima (= proclitico) di un aggettivo per dare ad esso una connotazione negativa: malfidato, malfido, malaccorto. A volte si adopera in una frase negativa per dare al concetto un valore positivo: “quella ragazza non è mal vestita (= è vestita bene), Quel ragazzo non è male (=Quel ragazzo ha un bel fisico)
Apparentemente deviante è l’aggettivo “bello”, anch’esso derivato dal latino familiare, “bellus” mentre in quello classico si adoperava “pulcher”. Il termine “bellus”, in uso, presso i Romani, nel registro familiare, era un diminutivo affettuoso di “bene”; infatti da “bene” si è passati a “benelus”, a “benlus” e quindi a” bellus”.
I termini “bene e “male si possono ritrovare anche nell’espressione “bene o male” col significato di “in qualsiasi modo”, “in un modo o nell’altro, “alla meno peggio”. Esiste anche l’espressione “menomale” (o meno male), come espressione di sollievo e di soddisfazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine dei termini "bene" e "male" nella lingua italiana?
  2. I termini "bene" e "male" derivano dal latino, dove erano avverbi, ma in italiano hanno acquisito anche la funzione di sostantivi, rappresentando concetti fondamentali nella morale cristiana e umana.

  3. Come si sono evoluti i termini "bene" e "male" nel contesto linguistico italiano?
  4. I termini "bene" e "male" sono stati incorporati in molte parole italiane, spesso con aggettivi o participi passati, come benvenuto, malintenzionato, benedetto, maleducato, ecc., mostrando una corrispondenza perfetta tra i due.

  5. Qual è l'etimologia delle parole "malinconia" e "malandrino"?
  6. "Malinconia" deriva dal greco mélas (nero) e cholé (bile), mentre "malandrino" ha origine germanica da landern (vagabondare), e non sono direttamente collegate al concetto di "male".

  7. In che modo i termini "bene" e "male" vengono utilizzati in espressioni comuni?
  8. I termini "bene" e "male" appaiono in espressioni come "bene o male" per indicare "in qualsiasi modo" e "menomale" come espressione di sollievo e soddisfazione.

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