Concetti Chiave
- La preposizione "di" in italiano deriva dal latino "de" e ha mantenuto molti dei suoi usi originali, estendendosi anche ad altri complementi come il complemento di specificazione.
- "Di" introduce numerosi complementi importanti tra cui specificazione, paragone, materia, e abbondanza, oltre a origine, tempo, partitivo, qualità, e molti altri.
- In usi particolari, "di" può seguire un aggettivo o sostantivo esclamativo per esprimere disprezzo, ammirazione o ironia, e nelle forme articolate funge da aggettivo indefinito.
- La preposizione "di" appare in molte locuzioni prepositive e avverbiali come "di bene in meglio" e "a forza di", e regge l'infinito dopo alcuni verbi.
- Come prefisso, "di" mantiene la forma latina "de", spesso conferendo ai verbi un significato contrario o indicante derivazione o distacco, come in "decrescere" e "divulgare".
Indice
Dal latino all’italiano
La preposizione “di”, derivata da quella latina “de” ne continua l’uso per gli stessi complementi (provenienza, argomento, materia, ecc.) estendendosi però ad altri complementi. La più importante fra tali estensioni è il complemento di specificazione che nel latino classico si costruiva soltanto col genitivo. Invece nel latino popolare e medioevale, cominciò ad assumere la preposizione “de”, come se si trattasse di un complemento di derivazione, di origine o di partizione. Già nelle sue “Lettere”, Cicerone, ricorrendo ad un linguaggio più parlato e familiare, utilizza le seguenti espressioni : “securus de ea re” = sicuro di quella cosa, “de nocte venit” = venne di notte. Tertulliano, vissuto nel IV secolo d.C., scrive “digni de cœlo (= degni del cielo). In italiana, la forma latina si continua intatta come prefisso.
I complementi retti dalla preposizione “di”
La preposizione “di” ha un uso assai frequente ed introduce alcuni dei complementi più importanti come: specificazione e paragone e prevale nell’indicare il complemento di materia, di abbondanza, di origine di tempo, partitivo e di qualità e tanti altri.Esempi:
Il tramonto del sole (specificazione). Devo comprare del caffè (partitivo). Essere più liscio del marmo (paragone). Mi alzo di buon mattino (tempo determinato). La facciata è di pietra (materia). Parlare di politica (argomento). Sono nativo della Toscana (origine). Il vaso è riempito di terra (mezzo). Morire di fame (causa). Essere di cattivo umore (qualità). Lavorare di mala voglia (modo o maniera). Siamo provvisti del necessario (abbondanza). Essere privo di ingegno (privazione). Mi ha accusato di furto (colpa). Il vigile mi ha multato di 100 euro (pena). Si tratta di un orologio di pochi euro (prezzo). Segnare di quattro in quattro (distributivo).
Usi particolari
Un uso particolare della preposizione “di” si ha dopo un aggettivo o un sostantivo con valore esclamativo per esprimere disprezzo, ammirazione, ironia. Esempio: Una canaglia di ragazzo! Che ceffo d’uomo! Che tipo di donna!Nelle forme articolate (dei, degli, delle), acquista il valore di aggettivo indefinito, come se si trattasse del plurale di “uno”. In tal caso le preposizioni articolate potrebbero essere sostituite da “alcuni”, “alcune”: Dei ragazzi entrarono correndo. Portare dei magnifici gioielli. Per estensione, si dice anche “Avere delle belle mani, dei begli occhi.
Essa è presente anche in molte locuzioni prepositive e avverbiali: di bene in meglio; a forza di; di volta in volta
Regge l’infinito che segue alcuni verbi: Penso di partire. Ti auguro di guarire presto. Ho voglia di bere un caffè. In questo caso, però, essa è in concorrenza con la preposizione “a” (Vado a mangiare)
Con valore di prefisso
Il “di” si adopera anche come prefisso per far derivare dei verbi, mantenendo, però, la forma latina da cui deriva “de”; in questi casi, a volte, attribuisce al verbo originario un valore contrario: crescere > decrescere, comporre > decomporre, formare > deformare. Tuttavia, nella maggior parte in “de” iniziale indica derivazione o distacco: discendere, divulgare, dividere, desistere, detrarre.Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della preposizione "di" in italiano?
- Quali sono i principali complementi introdotti dalla preposizione "di"?
- Come si usa la preposizione "di" in modo particolare?
- In che modo "di" viene utilizzato come prefisso?
La preposizione "di" deriva dalla preposizione latina "de" e continua ad essere utilizzata per gli stessi complementi, come provenienza e argomento, ma si è estesa ad altri complementi, come il complemento di specificazione.
La preposizione "di" introduce complementi importanti come specificazione, paragone, materia, abbondanza, origine, tempo, partitivo, qualità, mezzo, causa, modo, privazione, colpa, pena, prezzo e distributivo.
La preposizione "di" si usa in modo particolare dopo un aggettivo o un sostantivo con valore esclamativo per esprimere disprezzo, ammirazione o ironia, e nelle forme articolate assume il valore di aggettivo indefinito.
"Di" viene utilizzato come prefisso per derivare verbi, mantenendo la forma latina "de", spesso attribuendo al verbo un valore contrario o indicando derivazione o distacco, come in "decrescere", "decomporre", "divulgare".