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2

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Α Πομπήιον…ἐτάραττε…. Καίσαρα

ὡ̋ ηὔξησε

1. [P .]

LUT

Cesare

perché aveva reso grande

Attaccava Pompeo…. causale

qui abbiamo una con l’aoristo

indeterminatezza

ad indicare una

mancanza di legame

dell’azione e

temporale con la reggente

Λύκο̋, ἵππῳ συντυχών, τοῦτον ἐπὶ τήν ἄρουραν ἐπήγαγε λέγων

2. ὡ̋ εὑρὼν κριθὰ̋ αὐτὸ̋ μὲν οὐκ , αὐτῷ δὲ

ἔφαγεν ἐφύλαξεν

[E ]

SOPO

Il lupo, imbattutosi in un cavallo, lo condusse al campo, dicendo

aveva mangiato lui, ma lo aveva

che, trovato dell’orzo, non lo

conservato per lui dichiarativa

qui abbiamo una con l’aoristo

indeterminatezza

ad indicare una

mancanza di legame

dell’azione e

temporale con la reggente

Β ὀπλιστέον καὶ ἵππου̋ καὶ ἱππέα̋ ὡ̋ αὐτοὶ ἥκιστα ἂν

1.

qui abbiamo una

ἄν

consecutiva con « » τιτρώσκοιντο … [S .]

ENOF

+ ottativo, ad indicare la si devono equipaggiare sia cavalli e cavalieri cosicché essi non

potenzialità dell’azione possano affatto essere feriti…

qui abbiamo una οἰμώξεται…..ὃ̋ ἐμοὶ τὰ̋ χείρα̋….

ἂν προσαγάγῃ

2. [P .]

LUT

ἄν

relativa con « » +

congiuntivo, ad indicare si lamenterà colui che avvicini (eventualmente) a me le mani…..

eventualità

l’ dell’azione ἀπεκρίνατο οὔτ ’ αὐτὸ̋ Σερίφιο̋ ὢν ὀνομαστὸ̋

ὅτι ἂν

3.

dichiarativa

qui abbiamo una ἐγένετο …

[P .]

ἄν

con « » + indicativo di LAT

tempo storico, ad indicare l’

impossibilità , quindi, (Temistocle) rispose che, nel caso fosse di Serifo, non sarebbe

irrealtà

l’ del verificarsi diventato famoso

dell’azione 3

C ( Καῖσαρ)….περιέπεσε πειραταῖ̋· καὶ πρῶτον μὲν αἰτηθεὶ̋

Œ

relativa presente,

qui una col tempo ἀργυρίου πλῆθο̋ κατεγέλασε τῶν λῃστῶν ὡ̋ ἀγνοούντων ὃν

che avrebbe se fosse principale καὶ διπλάσιον ὡμολόγησε δώσειν.

ἔχουσι [P .]

LUT era

Cesare….si imbattè in dei pirati. E come prima cosa, poiché gli

stata chiesta una quantità di denaro, derise quei briganti come se

non sapessero chi avevano tra le mani e si accordò di darne loro il

doppio.

∆ιαβάντο̋ ἤδη Περικλέου̋ εἰ̋ Εὔβοιαν, ἠγγέλθη αὐτῷ ὅτι οἱ



dichiarativa

qui abbiamo una col

presente, tempo che avrebbe se ἐσβαλεῖν εἰ̋ τὴν Ἀττικήν.

Πελοποννήσιοι μέλλουσιν [T .]

UCID

fosse principale Dopo che Pericle era già passato in Eubea gli fu annunciato che i

Peloponnesiaci stavano per invadere l’Attica.

D ἔμαθον οὐ πόρρω ∆αρεῖο̋ σὺν δυνάμει…[

ὅτι εἴη A ..]

dichiarativa

qui abbiamo una con RR

ottativo

l’ in dipendenza da un

tempo storico (i Macedoni) vennero a sapere che Dario non era molto lontano con

l’esercito 4

Parte 1

Come in italiano e in latino, anche in greco la subordinazione rappresenta un fattore

fondamentale nella struttura del periodo, presentando aspetti simili alle altre due lingue.

Esistono, tuttavia, in greco, caratteristiche della subordinazione particolari e tipiche, che si

discostano anche profondamente, dal punto di vista concettuale, dalle situazioni indicate dalla

subordinazione italiana o latina. Vediamo gli aspetti comuni e quelli differenti :

L’aspetto comune piu’ evidente della subordinazione nelle tre lingue e’ senza dubbio

aspetti comuni la presenza di elementi introduttori, cioe’ di quelle congiunzioni, pronomi o avverbi

della che segnano il limite per il passaggio dalla reggente alla subordinata.

subordinazione

Le congiunzioni, gli avverbi o i pronomi possono essere specifiche di una subordinata o

multifunzionali

C , ,

ONGIUNZIONI AVVERBI PRONOMI MULTIFUNZIONALI

Italiano Latino Greco

FINALE CONSECUTIVO

CAUSALE

OGGETTIVO FINALE CONSECUTIVO

“ che” SOGGETIVO DICHIARATIVO

ut

“ ” “ ”

.- .-

COMPLET DICHIARAT COMPLET DICHIARAT COMPARATIVO

CONSECUTIVO COMPARATIVO TEMPORALE

RELATIVO TEMPORALE INTERROGATIVO

INTERROGATIVO

CAUSALE CAUSALE INTERROGATIVO

quod

” “ ” “ ”

“ perché RELATIVO

FINALE FINALE . .

INTERROGATIVO DICHIARATIVO DICHIARAT COMPLET

COMPARATIVO TEMPORALE DICHIARATIVO

cum

“ ” “

“ ” ”

INTERROGATIVO

- .

TEMPORALE INTERROGATIVO NARRATIVO CAUSALE DICHIARAT COMPLETIVA RELATIVO

S

ONO STATI MOSTRATI ALCUNI ESEMPI 5

Per capire le caratteristiche particolari della subordinazione nel greco, sono

aspetti differenti necessarie alcune considerazioni sulla sintassi di questa lingua da una parte, del

della

subordinazione latino e dell’italiano dall’altra. La struttura del periodo italiano e latino e’ una

macchina che tiene unite varie parti secondarie ad un nucleo piu’ importante, con

una logica che tende a far gravitare queste proposizioni secondarie attorno a quel nucleo, che e’

la proposizione principale, da cui dipendono nell’uso dei tempi.

Nella reggente il tempo ha un valore assoluto, colloca l’azione l’azione nel passato, o

subordinazione nel presente o nel futuro rispetto a chi parla, mentre nelle subordinate il tempo ha

italiana e latina un valore relativo, mette cioe’ l’azione in rapporto di contemporaneita’, anteriorita’ o

posteriorita’ rispetto a quella della frase reggente.

La « consecutio temporum » sia dell’indicativo che del congiuntivo e’ dimostrazione di tale

vincolo e questo e’ un fenomeno che accomuna il latino all’italiano. Esiste, quindi, in queste due

lingue, un vincolo indissolubile tra reggente e subordinata, che fa «girare» la dipendente nel

tempo, sia all’indicativo che al congiuntivo che al participio, che all’infinito.

Completamente diversa e’ la lingua greca. Nel periodo non vi sono legami di gerarchia

subordinazione fra frase principale e frasi subordinate ; il tempo delle subordinate ha sempre valore

greca assoluto, senza vincoli, e non si modella mai su quello della principale.

Questo valore assoluto, inoltre, non riguarda categorie temporali ( la categoria del

passato, infatti, e’ espressa solo dall’aumento e dalle desinenze dei tempi storici, quella del futuro

dal fonema - s - ), ma semplicemente l’aspetto, che definisce la qualita’ dell’azione rispetto alla

sua durata.

Il tema del presente rappresenta l’ ASPETTO DURATIVO

Il tema dell’ aoristo rappresenta l’ ASPETTO MOMENTANEO

Il tema del perfetto rappresenta l’ ASPETTO RISULTATIVO

Nonostante, quindi, l’uso delle congiunzioni subordinanti che accomunano le tre lingue dal

punto di vista sdella subordinazione, le diversità sostanziali tra greco , latino e italiano sono:

n la traduzione da una lingua priva di « consecutio temporum » (il greco) ad una in cui la

« consecutio temporum » e’ il motore che imprime vita al periodo ( l’italiano o il latino) ;

n la traduzione da una lingua in cui ogni frase e’ « libera », come se fosse indipendente, a

una in cui ogni frase è vincolata in una struttura complessa.

Quindi, fondamentale regola nella traduzione dal greco in italiano è quella di esprimere in

italiano sempre quel nesso temporale di cui ha bisogno per sua natura di lingua legata alla «

consecutio ». 6

Caratteristiche particolari della subordinazione greca

La subordinazione greca non è, quindi, caratterizzata da quell'adattamento di tempi e modi

( consecutio temporum e modorum ), proprio del latino e dell'italiano.

Per la subordinazione greca vale essenzialmente una regola :

il verbo di una proposizione dipendente conserva sempre lo stesso tempo , quasi sempre

lo stesso modo , che avrebbe nella forma indipendente

Il significato più profondo di ciò sta nel fatto che il greco privilegia sottolineare il tipo di azione che

avviene, trascurando i rapporti di tempo tra reggente e dipendente.

Tali rapporti di relazione temporale devono essere espressi in italiano e vanno ricavati dal contesto in

cui ci si trova. Unica eccezione, ma non è vera regola , è costituita dall' ottativo obliquo.

'

L OTTATIVO Le condizioni per l'esistenza dell'ottativo obliquo sono legate essenzialmente a tre

OBLIQUO ragioni : Ê

] la presenza nella reggente di un tempo storico. A-B-C-D

] la soggettività , cioè la situazione in cui lo scrittore, invece di sottolineare la

realtà dei fatti ( caso in cui usa anche nelle dipendenti l'indicativo ) , preferisce

riferirli come pensiero di altri o metterne in luce una minore certezza di

constatazione. Ë

] l'idea di iterazione o ripetitività di un'azione

L'ottativo obliquo si riscontra nelle

F finali

REQUENZA Ë

temporali - B

E Ë

relative - A

TRADUZIONE causali Ê

dichiarative-oggettive - A-B-C-D

interrogative indirette

con una frequenza che varia da autore ad autore.

u Ê

Esso può essere presente , futuro , aoristo , perfetto - A-B-C-D

M E ' un errore frequente tradurre l'ottativo obliquo come potenziale , cioè con

un congiuntivo o un condizionale. Esso di norma va tradotto con

] Ê

indicativo - A-B-C

] Ê

condizionale passato soltanto quando si tratta di ottativo futuro. - D

] Ë

congiuntivo soltanto quando si tratta di azione ripetuta. - B

Il tempo italiano va verificato volta per volta dal contesto. 7

E S .

Ê azione durativa

A L'uomo disse che la nave arrivava (stava arrivando)

azione momentanea

B L'uomo disse che la nave era arrivata

azione risultativa

C L'uomo disse che la nave era arrivata (stava nel porto)

azione futura (vera temporalità)

D L'uomo disse che la nave sarebbe arrivata

E S .

Ë A (S .)

ENOF

Socrate riconosceva le buone qualità naturali dal fatto che imparassero alla svelta ciò che

(di volta in volta) avessero imparato

B ….( P .)

LAT

ogni volta che giungevo ad Atene, chiedevo a Socrate….

MODI FINITI ottativo obliquo

Oltre all' , nelle subordinate greche troviamo :

NELLE

SUBORDINATE l ' indicativo

¡ l' indicativo dei tempi storici con « » per indicare irrealtà

¡ l' ottativo con « » quando la sfumatura è potenziale

¡ il congiuntivo con « » ,

¡

quando la sfumatura è eventuale o indica un' azione che si ripete

il congiuntivo da solo , in particolare nelle finali e nelle completive

¡ .

a volte la particella « » si fonde con la congiunzione che precede

¡ Vediamone alcuni esempi :

+ à

· + à + congiuntivo

· + à

· + à

· 8

E' chiaro che la traduzione italiana varia da caso a caso , ma deve rispettare queste fondamentali

regole :

la frase subordinata con « » e il congiuntivo può essere tradotta anche col congiuntivo

· italiano, quando ciò non sia troppo « pesante » e nel tempo adatto alla lingua italiana

la frase subordinata con « » e l'ottativo dovrebbe essere quasi sempre resa col

· condizionale di « potere » seguito dall'infinito o con un condizionale presente o passato

la frase subordinata con l'indicativo va resa come meglio si adatta alla relazione temporale

· dell'italiano

la frase subordinata con l'indicativo dei tempi storici con « » va resa con un

· condizionale presente o passato

Esempi μαχούμεθα οἱ σωυμμαχοι

ἕω̋ ἂν ἀφίκωνται

temporale con

« » + cong.

ἄν Combatteremo finché arrivino (arrivano) gli alleati

γαλήνη εμβιβῶ

ὁποτὰν ᾖ,

temporale con

« » nella

ἄν

congiunz. Mi imbarcherò, qualora ci sia bonaccia

πολλοῦ ἄξιον σε ποιοῦμαι, οὔποτε ψεύδοιο ἄν

causale con

« » + ott.

ἄν Ti ritengo degno di grande considerazione, perché non potresti mai mentire

ἐλθὼν ὁ ἡγεμὼν εἶπε αὐτοὺ̋ εἰ̋ χωρίον, θάλατταν

ὅτι ἄξει ὅθεν ὄψονται

dichiarativa e relativa

con l'indicativo futuro

senza relazione temporale Giunto il comandante, disse che li avrebbe condotti in un luogo, da dove

con la reggente avrebbero visto il mare

dichiarativa con ὁ δικαστὴ̋ εἶπε ὁ ἀνὴρ ἀγαθὸ̋ πολίτη̋

ὡ̋ οὔποτε ἂν γένοιτο

« » + indic.

ἄν

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