Concetti Chiave
- L'urbanistica greca si sviluppa come tecnica di intervento ripetibile, con caratteristiche comuni come l'agorà pianeggiante e l'acropoli sopraelevata.
- L'acropoli, simbolo religioso e rifugio, si contrappone all'agorà, centro delle attività pubbliche e politiche della polis.
- Ippodamo da Mileto introduce l'uso della griglia per l'organizzazione urbana, riflettendo l'uguaglianza tra uomini adulti greci.
- La griglia urbana greca sfrutta la pendenza naturale per il drenaggio e l'esposizione al sole, migliorando la funzionalità e vivibilità delle città.
- L'espansione coloniale greca porta all'applicazione sistematica dell'urbanistica, con città come Napoli e Siracusa che mostrano ancora tracce di questo approccio.
Indice
L'urbanistica greca e la polis
Proprio in Grecia l’urbanistica incomincia a diventare una tecnica di intervento sul territorio. Vengono riproposte le stesse modifiche in diversi insediamenti assicurando sempre lo stesso beneficio e lo stesso risultato (polis).
La caratteristica prevalente della città greca che veniva riportata in ogni polis è la presente di una parte pianeggiante (agorà) e di una parte costruita su di un rilievo che domina la città (acropoli). Nella parte pianeggiante avvenivano tutte le attività principali della città come il mercato e le riunioni politiche, mentre nella parte alta della città si praticava il culto (tempio dedicato alla divinità che proteggeva la città) e in caso di pericolo diventava un luogo di rifugio per la popolazione. Acropoli non aveva una funzione pratica, aveva più un valore simbolico (dio garantiva prosperità alla città), in questa zona tutta la popolazione si riconosceva. La vita vera veniva svolta in pianura e nella piazza principale (assemblea dove si riunivano tutti i cittadini per prendere decisioni sulla città). I cittadini della città greca erano gli uomini (donne escluse) erano esclusi gli schiavi e gli stranieri, quindi erano in pochi quelli che potevano effettivamente partecipare alle assemblee (oligarchia dominio di pochi e talvolta aristocrazia dominio dei ricchi). Questa organizzazione culturale si rispecchia sulla realizzazione della città: suddivisone della città in due luoghi. L’acropoli era una zona estremamente curata mentre spesso l’agorà era meno curata.
Espansione e tecnica urbanistica
Quando le polis cominciano ad espandersi e quando si vanno a creare nuovi insediamenti si perde quel carattere di disomogeneità che si aveva nei primi insediamenti, si sviluppa una tecnica ben precisa che si ripete per la costruzione di ogni città.
Priene (città greca dell’asia minore) presenti le caratteristiche della città greca, ovvero suddivisione in acropoli e agora. L’organizzazione dell’insediamento è fatta in modo preciso secondo una griglia fatta secondo assi paralleli e perpendicolari regolari e della stessa sezione, venivano disegnati quadrati della stessa dimensione. All’interno di questa griglia si trovano tutti gli edifici più rilevanti.
Greci disegno città secondo schema preciso, territorio suddiviso attraverso una griglia, dentro i diversi quadrati si trovavano i diversi edifici. La griglia viene sovrapposta su un terreno che non è chiaramente pianeggiante anzi ha una precisa pendenza. Questa griglia si distribuisce in modo tale che tutti gli assi stradali abbiano una certa pendenza, ovvero non si livella il terreno ma si usa la pendenza per assicurare che tute le strade abbiano il drenaggio dell’acqua piovana. Non potevano costruire sistemi fognari o di drenaggio quindi utilizzano le loro conoscenze pratiche derivanti dall’osservazione e le applica nella realizzazione della griglia. Sfruttavano la pendenza anche per assicurare una buona esposizione al solo dell’intera città in modo tale che si potesse coltivare, le città erano anche orientate in modo di essere favorevole al vento che consentiva una buona aerazione dell’intera città. La griglia è progettata in modo che venga favorita anche la circolazione dei mezzi (carri). Il territorio viene progettato secondo precise regole e vengono applicate le conoscenze.
Ippodamo e la griglia urbana
Ippodamo da Mileto primo urbanista che disegna una pianta della città e poi la realizza utilizzando per primo la griglia. Ippodamo non era un architetto bensì era un filosofo, ha detto quale fosse il miglior assetto della città per la società da lui individuata. Più che di organizzazione dello spazio lui parlava di organizzazione della società. Lui considerava gli uomini tutti uguali tra loro ecco perché i quadrati della griglia erano tutti uguali (non sono comprese donne, gli stranieri, gli schiavi, l’uguaglianza riguarda solamente gli uomini adulti greci).
Organizzazione sociale e spaziale
Ippodamo non parla di una società prettamente di uguali, li ditingue in tre categorie: cavalieri, mercanti, contadini, tutti questi sono parti fondamentali per la città però ad ognuna corrispondono obbiettivi diversi e dunque privilegi diversi. I contadini si occupano della sussistenza e della sopravvivenza della società, non spettava a loro di combattere e fare la guerra. Ai mercanti spettava la lavorazione dei beni, il trasporto della materia prima e dei beni di necessità. I mercanti per questa responsabilità erano più ricchi rispetto ai contadini, gli spettavano abitazioni migliori e salari più alti. I cavalieri ricoprivano il gradino più alto in quanto difensori della città, avevano diritto a salari più alti in quanto dovevano disporre autonomamente delle armi e delle armature. Questa gerarchia si vede anche nello spazio, in particolare i cavalieri abitano nella zona più alta della città che corrisponde alla zona più soleggiata e ventilata, la zona subito sotto spetta ai mercanti mentre la parte più bassa e vicina alle uscite spetta ai contadini i quali dovevano uscire per coltivare i campi esterni. Disegno dello spazio disegno di organizzazione sociale ideale per il massimo sviluppo della polis. Questa cosa della organizzazione spaziale che si tramuta in organizzazione spaziale viene ripresa da moltissimi filosofi e trova la sua massima espressione nel progetto della città ideale di Platone ovvero Atlantide. Città organizzata secondo principi sociali e morali che si ripercuote sull’organizzazione spaziale.
Colonizzazione e urbanistica greca
Queste modalità si ritrovano in tutte le città di fondazione greca. Quando le risorse terminavano in un dato territorio un gruppo di coloni partiva e colonizzava nuovi territori che poi venivano trasformati secondo le regole dell’urbanistica greca. I greci sceglievano dei territori che avevano buone caratteristiche come un buon approvvigionamento idrico e terreni fertili favorevoli alla coltivazione.
Anche le zone esterne alla città spesso vengono organizzate per creare dei terreni agricoli dati poi ai coloni. I terreni erano suddivisi equamente in quanto tutti i coloni dovevano avere le stesse possibilità.
Eredità urbanistica nelle città italiane
Queste modalità le ritroviamo a Taranto, a Napoli, a Siracusa. La griglia è ancora molto visibile nel centro di Napoli, nella parte principale della città greca costruita in territorio pianeggiante, sono riconoscibili i due grandi assi perpendicolari della città. Le città italiane sono frutto della stratificazione dei diversi periodi storici e delle diverse culture, le città sono in continua trasformazione.
Queste città vengono costruite in modo che in futuro possano prosperare e dominare.
Pratica urbanistica e tradizione
All’inizio si parla di pratica urbanistica in quanto le soluzioni migliori per l’urbanistica nascono dalla pratica e vengono poi tramandate una volta che vengono messe a punto in modo da ottenere il massimo risultato.
Questa pratica viene formalizzata in un’abitudine che viene ripetuta diverse volte quando si tratta di creare nuovi insediamenti.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale dell'urbanistica delle città greche antiche?
- Come venivano progettate le città greche per garantire un buon drenaggio e esposizione al sole?
- Chi era Ippodamo da Mileto e quale fu il suo contributo all'urbanistica greca?
- In che modo l'organizzazione sociale influenzava la disposizione spaziale delle città greche?
- Quali città moderne mostrano ancora tracce dell'urbanistica greca antica?
La caratteristica principale è la suddivisione della città in due parti: l'agorà, una zona pianeggiante per le attività principali, e l'acropoli, un rilievo per il culto e rifugio in caso di pericolo.
Le città erano progettate con una griglia di assi paralleli e perpendicolari che sfruttava la pendenza naturale del terreno per il drenaggio dell'acqua piovana e per garantire una buona esposizione al sole.
Ippodamo da Mileto era un filosofo considerato il primo urbanista che progettò città utilizzando una griglia, basandosi su un'organizzazione sociale ideale.
L'organizzazione sociale si rifletteva nella disposizione spaziale, con i cavalieri che abitavano le zone più alte e soleggiate, i mercanti nelle zone intermedie, e i contadini nelle aree più basse e vicine alle uscite.
Città come Napoli, Taranto e Siracusa mostrano ancora tracce dell'urbanistica greca, con griglie e assi perpendicolari visibili nel loro centro storico.