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Concetti Chiave

  • La Palestina ha subito numerosi domini storici, dai Filistei agli Egizi, fino ai Greci e Romani, entrando infine nell'Impero Ottomano nel Cinquecento.
  • Il ritorno degli Ebrei in Palestina tra le due guerre mondiali, spinto dall'antisemitismo, portò a tensioni con i Palestinesi e alla creazione del moderno Stato di Israele nel 1948.
  • Le guerre arabo-israeliane, tra cui quella del 1967 e del 1973, hanno ridisegnato i confini regionali e portato alla nascita dell'OLP per l'indipendenza palestinese.
  • Gli Accordi di Oslo del 1993 rappresentarono un tentativo di pace, ma le tensioni continuarono, culminando nella Seconda Intifada e nella crescita di partiti estremisti come Hamas e Likud.
  • Recenti conflitti, inclusi gli scontri del 2021, evidenziano che la questione israelo-palestinese rimane irrisolta, con continui atti provocatori e risposta militare.

Indice

  1. Dominio ebraico e divisione
  2. Conquiste e dominazioni
  3. Migrazione e tensioni
  4. Guerra e proclamazione
  5. Conflitti e movimenti politici
  6. Guerra dei sei giorni
  7. Accordi e riconoscimenti
  8. Intifada e accordi di Oslo
  9. Fallimenti diplomatici e tensioni
  10. Provocazioni e colonizzazione
  11. Ritiro e conflitti
  12. Sfratti e tensioni recenti

Dominio ebraico e divisione

La Palestina fu sotto il dominio egizio tra il 15° e il 13° secolo a.C. Nel 13° secolo a.C., quando vi giunsero gli Ebrei, la Palestina era abitata dai Filistei.

Nel 10° secolo a.C. sorse nella regione il primo Stato ebraico indipendente, che si divise poi nei due regni di Israele e di Giuda.

Conquiste e dominazioni

Dall’8° secolo a.C. la Palestina cadde sotto il controllo degli Assiri, dei Babilonesi, dei Persiani, dei Greci e dei Romani. Essa entrò a far parte dell’Impero bizantino nel 5° secolo d.C.

Fu conquistata dagli Arabi intorno alla metà del 7° secolo e islamizzata. Terra di crociate tra l’11° e il 13° secolo, nel Cinquecento fu annessa all’Impero ottomano, sotto il cui dominio rimase sino agli inizi del Novecento.

Migrazione e tensioni

Tra la 1° e la 2° guerra mondiale gli ebrei, dopo che si erano sparsi per tutto il mondo, con l’aumento delle tendenze antisemite, cominciarono a pensare che fosse meglio tornare “a casa”, dunque si assistette ad un importante fenomeno di migrazione degli ebrei verso la Palestina, la loro “Terra Promessa”.

Gli ebrei cominciano a popolare la Palestina che nel frattempo entra in crisi: l’impero ottomano cade e i palestinesi avvertono la minaccia ebraica.

Guerra e proclamazione

1947: l’ONU interviene proponendo una soluzione, cioè la divisione della Palestina storica in Stato di Israele (ebraico) e Stato della Palestina (arabo) ma questo piano non si attuò mai.

1948: dopo l’attesa gli ebrei decisero di autoproclamare il proprio stato, si formò quindi lo Stato di Israele, atto visto negativamente dai palestinesi e dai loro sostenitori (Libano, Iraq, Trans Giordania, Siria, Egitto, Arabia Saudita, Yemen) che dichiararono guerra ad Israele, che però vinse sconfiggendo gli stati arabi.

Nel frattempo però la Trans Giordania amplia i suoi territori annettendo la Cis Giordania e formando così il Regno di Giordania: di fatto, il potenziale Stato palestinese che doveva crearsi era rimasto senza territori per formarsi; i palestinesi quindi migrano verso la Giordania nella quale si stabiliscono nei campi profughi con la speranza di riuscire in futuro a costituire un proprio Stato.

Conflitti e movimenti politici

Tra gli anni ’40 e ’50 del 1900 nei vari paesi arabi si affermano due movimenti politici:

- Movimento dei fratelli musulmani (che insistono sull’aspetto religioso e intendono creare degli Stati che si basino sul testo sacro del Corano);

- Nazionalismo arabo (più laico, ha successo in ambito militare, infatti tra coloro che vanno al potere vi sono giunte militari con l’intenzione di staccare il paese dall’occidente e allo stesso tempo di non dargli un’impronta troppo islamica).

Il tratto comune di questi due partiti è l’antioccidentalismo.

Guerra dei sei giorni

1967: Israele, colte le minacce che nel frattempo l’Egitto stava mandando, decide di attaccare prima di quest’ultimo, riuscendo a sconfiggerlo in soli sei giorni (questo evento si ricorda come La guerra dei 6 giorni).

Con questa occasione Israele riesce anche ad occupare la Cis Giordania, le alture di Golan e la striscia di Gaza.

A questo punto i palestinesi decidono di formare un’organizzazione che lotti per l’indipendenza palestinese anche con l’aiuto della comunità internazionale: nacque l’OLP (organizzazione per la liberazione della Palestina). L’OLP porta avanti però una lotta di tipo terroristico.

Accordi e riconoscimenti

1973: l’Egitto tenta nuovamente di attaccare Israele alleandosi con la Siria e cogliendo di sorpresa Israele ma l’esito non fu positivo per gli arabi: le loro conquiste furono modeste e Israele risultava quindi la meno danneggiata. Da questo momento si tenta una strada nuova: quella di scendere a patti.

1978: Camp David, Stati Uniti (che avevano svolto il ruolo di intermediari tra Egitto e Israele). Con questi patti i due stati si riconoscono reciprocamente: si tratta della prima volta in cui l’autoproclamato Stato di Israele veniva riconosciuto da un altro Stato.

Intifada e accordi di Oslo

1987: nei territori occupati da Israele dopo la guerra dei 6 giorni si sviluppa la Prima Intifada (cioè una protesta da parte dei civili palestinesi contro gli israeliani).

Accordi di Oslo (1993): sancivano la pace e prevedevano il ritiro di Israele dai territori occupati e la possibilità per i palestinesi di organizzarsi in una specie di governo autonomo che poteva sperare in un riconoscimento quale stato in futuro.

Fallimenti diplomatici e tensioni

2000: USA porta a Camp David Israele e Palestina per trovare un nuovo accordo; qui Israele è favorevole alla nascita dello Stato di Palestina con capotale Gerusalemme Est ma il rappresentante palestinese non accetta (per via delle pressioni di quei membri dell’OLP che assumevano posizioni più estremistiche: o tutto o niente, non volevano scendere a compromessi).

Da questo fallimento diplomatico si affermano, sia in Palestina che in Israele i partiti più estremisti, rispettivamente Hamas e Likud.

Provocazioni e colonizzazione

Il leader del partito israeliano Likud nei primi anni 2000 decide di lanciare una provocazione ai palestinesi: compie una passeggiata nella Spianata delle Moschee in Gerusalemme Est (luogo appartenente ai palestinesi e sacro sia a questi ultimi che agli israeliani). La provocazione fu colta e si scatenò la Seconda Intifada.

Questo non fu l’unico atto provocatorio commesso dagli israeliani ma fu portata avanti anche una vera e propria campagna di colonizzazione da parte degli israeliani al fine di costituire una presenza ebraica importante sul territorio palestinese.

Ritiro e conflitti

2005: il leader del Likud dispone il ritiro di Israele da alcuni territori occupati che rimangono ai palestinesi e a questi viene riconosciuti, da alcuni paesi, lo Stato della Palestina.

Dopo alcuni anni e dopo una guerra civile nella striscia di Gaza nel 2006-2007, emerge trionfante il partito estremista Hamas, il quale decide di riprendere il conflitto con Israele per regolare i conti.

2014: Israele decide di rispondere agli attacchi missilistici bombardando la striscia di Gaza e vincendo.

Sfratti e tensioni recenti

2021: dopo che la questione sembrava essersi conclusa o quantomeno stabilizzata, si verificò un episodio di sfratto da parte degli israeliani di alcune famiglie palestinesi al fine di impossessarsi delle loro terre (portando avanti la politica coloniale citata in precedenza). Inoltre, gli israeliani avevano organizzato una marcia su Gerusalemme per celebrare la vittoria e l’occupazione dei territori da parte di Israele dopo la guerra dei 6 anni. Tutti questi atti provocatori furono recepiti e i palestinesi hanno reagito occupando la Spianata delle Moschee.

Da Gaza si cominciarono a lanciare i missili fino al 21 maggio 2021 quando fu stabilito un cessate il fuoco bilaterale.

Ad oggi, 2023, la questione non risulta ancora definitivamente conclusa.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali eventi storici che hanno portato alla formazione dello Stato di Israele?
  2. La formazione dello Stato di Israele è stata preceduta da una serie di eventi storici, tra cui la migrazione degli ebrei verso la Palestina dopo la Prima Guerra Mondiale, la proposta dell'ONU nel 1947 di dividere la Palestina in due stati, e l'autoproclamazione dello Stato di Israele nel 1948, seguita dalla guerra con gli stati arabi.

  3. Quali furono le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni del 1967?
  4. La Guerra dei Sei Giorni del 1967 portò Israele a occupare la Cis Giordania, le alture del Golan e la Striscia di Gaza. Questo evento spinse i palestinesi a formare l'OLP per lottare per l'indipendenza palestinese.

  5. Cosa rappresentano gli Accordi di Oslo del 1993?
  6. Gli Accordi di Oslo del 1993 rappresentano un tentativo di pace tra Israele e Palestina, prevedendo il ritiro di Israele dai territori occupati e la possibilità per i palestinesi di organizzarsi in un governo autonomo.

  7. Quali sono stati gli sviluppi principali nel conflitto israelo-palestinese nel 2000?
  8. Nel 2000, i negoziati a Camp David fallirono, portando all'emergere di partiti estremisti come Hamas in Palestina e Likud in Israele, e alla Seconda Intifada scatenata da una provocazione israeliana a Gerusalemme Est.

  9. Qual è la situazione attuale del conflitto israelo-palestinese?
  10. Ad oggi, 2023, la questione israelo-palestinese non è ancora definitivamente conclusa, con tensioni persistenti e atti provocatori che continuano a influenzare la stabilità della regione.

Domande e risposte

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