Mohamed Labidi 99
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Concetti Chiave

  • Dopo la decolonizzazione, si è creata una divisione internazionale del lavoro tra Paesi industrializzati del Nord e Paesi non industrializzati del Sud.
  • I Paesi del Sud continuano a fornire materie prime e beni agricoli al Nord, mantenendo una dipendenza economica.
  • Il sottosviluppo è aggravato dalla transizione verso la monocoltura, sostituendo l'agricoltura di sussistenza con coltivazioni gestite da multinazionali.
  • Le multinazionali agricole producono beni di alta qualità, come caffè e cacao, pagando salari bassi e vendendo a prezzi elevati nei mercati del Nord.
  • Questa dinamica economica perpetua uno squilibrio di ricchezza tra Nord e Sud, ostacolando lo sviluppo sostenibile dei Paesi del Sud.

Le cause recenti del >

Dopo la decolonizzazione (avvenuta in America Latina agli inizi dell'Ottocento e in Asia e in Africa nella seconda metà del XX secolo), si è venuta affermando come pesante eredità della precedente politica coloniale, una divisione internazionale del lavoro fra i Paesi industrializzati del Nord del mondo, ricchi di tecnologia (ma non sempre di materie prime), e i Paesi non industrializzati del Sud del mondo, che svolgono ancora oggi il ruolo di produttori di materie prime e di beni agricoli destinati al Nord.


Una delle maggiori cause del sottosviluppo di questi Paesi è la sostituzione di forme di agricoltura di sussistenza, che forniscono prodotti per l'autoconsumo della popolazione locale, con la cosiddetta monocoltura (cioè coltivazione di un unico prodotto o coltura di piantagione) gestita da multinazionali, che sono grandi organizzazioni economiche le quali producono e vendono in varie parti del mondo.
Le multinazionali che operano in campo agricolo, per esempio, ricavano prodotti di qualità (caffè, cacao, canna da zucchero) pur pagando bassi salari, e li rivendono a prezzi molto alti sui mercati del Nord.

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