Concetti Chiave
- La previsione dei terremoti si basa su due approcci: deterministico e statistico.
- L'approccio deterministico analizza fenomeni precursori come il rimbalzo elastico e l'aumento del gas radon.
- Questo metodo richiede sorveglianza costante di vaste aree ma spesso non offre risultati affidabili.
- L'approccio statistico utilizza la storia sismica e cataloghi per identificare aree a rischio.
- Le previsioni statistiche sono utili per identificare zone a rischio ma non per allarmi immediati.
Metodi di previsione dei terremoti
La previsione dovrebbe indicare quando, dove e con quale intensità si verificherà un terremoto. Per fare ciò si individuano 2 diverse linee:
- Previsione deterministica: attraverso l’esame di fenomeni precursori. In Cina fu previsto un terremoto e fu evacuata l’area interessata che avvenne poco dopo con una magnitudo di 7,6. Pochi anni dopo furono fatte altre previsioni ma non riuscirono a portare a un tempo determinato. I fenomeni precursori possono essere:
o Il rimbalzo elastico in cui è stato individuato uno stadio in cui la roccia tende a dilatarsi. Questo fenomeno chiamato dilatanza provoca alcune anomalie.
o Variazione della velocità nella propagazione delle onde P
o Sollevamenti di aree
o Aumento della quantità di gas radon (elemento radioattivo nei minerali nelle rocce della crosta, con l’apertura di microfessure questo gas riesce a liberarsi).
essa richiede la sorveglianza continua di vaste aree ma non fornisce risultati attendibili.
Previsione statistica e utilità pratica
- Previsione statistica: si basa sulla storia sismica di un territorio e sono importanti i cataloghi sismici che contengono dati caratteristici di tutti i terremoti. Essa è a lungo termine e di scarsa utilità pratica per un allarme sismico ma individua solo zone che potrebbero subire un terremoto per poi fare una previsione deterministica.