Concetti Chiave
- La prateria è caratterizzata da un clima continentale con inverni rigidi, estati calde e precipitazioni scarse, diffusa in Europa, America settentrionale e Asia.
- La vegetazione della prateria è composta principalmente da piante erbacee adattate alla siccità e all'escursione termica estrema, impedendo la formazione di foreste.
- La fauna della prateria include erbivori come antilopi e lepri, nonché predatori come lupi e rapaci come aquile e falchi.
- L'uomo ha trasformato la prateria per l'agricoltura attraverso la coltivazione di cereali, l'uso di barriere frangivento e la costruzione di opere idrauliche.
- La pustza ungherese, simile alla steppa, presenta erbe poco sviluppate e dune sabbiose, ed è stata bonificata per coltivazioni di viti e frumento dal 1800.
Caratteristiche climatiche e geografiche
La prateria é costituita dal clima continentale con inverni freddi, estati calde e precipitazioni scarse. Essa si estende ampi territori dell'Europa, dell'America settentrionale e dell'Asia ed e caratterizzata da uns vegetazione tipica della fascia temperata perché vi é la siccità e non si possono formare le foreste.
Adattamenti della flora e fauna
Infatti vi si trovano piante erbacee che si sono adattate alla forte escursione termica (-35° in inverno e +38° in estate). La fauna presente è formata da erbivori (antilopi, lepri, ecc...), lupi, talpe, aquile, falchi, poiane, ecc...
L'uomo ha sfruttato interamente questi territori con la coltivazione di cereali e l'introduzione di barriere frangivento, l'uso di fertilizzanti, l'avvicendamento delle colture e la costruzione di opere idrauliche.
La pustza ungherese
La pustza è l'estesa pianura ungherese che è chiamata anche steppa (cioè erba dominante, dal nome russo step) ed è caratterizzata da erbe poco sviluppate a causa della lunga stagione secca. Essa è attraversata dal fiume Tibisco, occupa metà dell'Ungheria fino ad Est del fiume Danubio e si presenta come un territorio ondulato con dune sabbiose, mentre anticamente vi erano foreste di latifoglie e di conifere. Dal 1800 la pustza è stata bonificata ed è stata sfruttata per la coltivazione di viti, alberi da frutto e frumento.