juventina1992
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Concetti Chiave

  • La popolazione italiana è raddoppiata in 135 anni, passando dal 1861 al 1996, con una significativa diminuzione della natalità nel tempo.
  • Si prevede che dal 2000 in poi la popolazione italiana sarà composta principalmente da anziani, con importanti conseguenze sanitarie e sociali.
  • L'immigrazione ha avuto un ruolo chiave nell'aumento demografico, con gli immigrati che contribuiscono economicamente e culturalmente alla società italiana.
  • Le emigrazioni interne ed esterne influenzano la distribuzione e crescita della popolazione, con movimenti significativi dal Sud al Nord Italia e verso l'estero.
  • L'Italia ha una densità media di 199 abitanti per chilometro quadrato, con Campania, Lombardia e Liguria come regioni più densamente popolate.

Indice

  1. Indicatori demografici in Italia
  2. Immigrazione ed emigrazione in Italia
  3. Distribuzione della popolazione italiana

Indicatori demografici in Italia

Per sapere quanti siamo in Italia si usano gli indicatori demografici che tengono conto del tasso di natalità, del tasso di mortalità, della densità, ecc... Si viene così a sapere che in 135 anni la popolazione è raddoppiata dal 1861 (dopo l'unità d'Italia i tassi di natalità e mortalità erano alti con 40 nati ogni 1000 abitanti) al 1996 (la natalità è diminuita causando l'invecchiamento della popolazione con un'età media di 65/75 anni); si prevede che dal 2000 in poi la popolazione sarà composta da soli anziani con notevoli ripercussioni in campo sanitario, pensionistico e sociale (nel 2023 31 persone su 100 saranno anziani).

Immigrazione ed emigrazione in Italia

Come mai ci sono questi valori di popolazione? La risposta é semplice: perché ci sono state, ci sono e ci saranno sempre le immigrazioni (alla fine del 1997

gli immigrati regolari erano oltre 1 milione, oggi sono triplicati perché l'Italia per loro che scappano da guerre, carestie e malnutrizione è un paese "d'oro": essi vengono soprattutto da Siria, Afghanistan, Albania, Romania, Bangladesh, Somalia, Turchia, ecc... Il loro arrivo ha dato 2 vantaggi alla società italiana: hanno occupato i posti di lavoro più umili e hanno aumentato culturalmente e demograficamente la popolazione italiana) e le emigrazioni (interna con gente del Sud Italia che va al Nord per lavoro e per una qualità di vita migliore e all'estero, soprattutto verso America, Australia e Paesi del Centro e del Nord Europa).

Distribuzione della popolazione italiana

In Italia oggi ci sono più di 60 milioni di abitanti distribuiti in 301.323 chilometri quadrati di superficie con una densità media di 199 abitanti per chilometro quadrato. Le regioni con maggiore densità di popolazione sono:

-Campania (424);

-Lombardia (374);

-Liguria (306);

Le regioni meno popolate sono:

-Trentino Alto Adige (67);

-Basilicata (61);

-Valle d'Aosta (36).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i cambiamenti demografici in Italia dal 1861 al 1996?
  2. Dal 1861 al 1996, la popolazione italiana è raddoppiata. I tassi di natalità e mortalità erano alti nel 1861, ma la natalità è diminuita nel tempo, portando a un invecchiamento della popolazione con un'età media di 65/75 anni.

  3. Qual è l'impatto dell'immigrazione sulla società italiana?
  4. L'immigrazione ha portato due vantaggi principali: gli immigrati hanno occupato posti di lavoro umili e hanno arricchito culturalmente e demograficamente la popolazione italiana.

  5. Quali sono le regioni italiane con la maggiore e minore densità di popolazione?
  6. Le regioni con la maggiore densità di popolazione sono Campania (424 abitanti/km²), Lombardia (374 abitanti/km²) e Liguria (306 abitanti/km²). Le regioni meno popolate sono Trentino Alto Adige (67 abitanti/km²), Basilicata (61 abitanti/km²) e Valle d'Aosta (36 abitanti/km²).

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