Concetti Chiave
- Le regioni sottosviluppate spesso rimangono ai margini della globalizzazione, con progressi limitati in istruzione, salute e reddito.
- Questi paesi dipendono fortemente dagli aiuti internazionali e dalle esportazioni di materie prime, soggetti a frequenti fluttuazioni di prezzo.
- Le nazioni più svantaggiate mancano di accesso al mare e sono lontane dai mercati globali, impedendo i benefici della globalizzazione.
- Conflitti etnici, regimi politici non democratici e gravi problemi sanitari aggravano le disuguaglianze sociali e le sfide economiche.
- Gli squilibri economici sono accentuati da interessi delle nazioni ricche e multinazionali, sostenuti da governi locali corrotti.
I paesi sottosviluppati
Ci sono regioni della Terra che sono rimaste ai margini della globalizzazione e in cui i progressi in istruzione, salute e reddito sono stati modesti. Questi paesi sono etichettati in modo dispregiativo come paesi del “terzo mondo” e sono principalmente quelli che occupano la parte bassa della classifica dell’ISU e sono concentrati in gran parte nell'Africa subsahariana e nell'Asia centro-meridionale. Molti di loro sopravvivono solo grazie agli aiuti internazionali o alle esportazioni di materie prime minerarie, energetiche e agricole (colture di piantagione), i cui prezzi oscillano con tale frequenza e ampiezza da determinare gravi crisi economiche.
I Paesi più penalizzati sono quelli privi di sbocchi sul mare, distanti dai mercati mondiali e impermeabili agli effetti positivi della globalizzazione. Spesso sono afflitti anche da gravi disuguaglianze sociali e da problemi politici o culturali: guerre per le risorse, conflitti etnici, regimi politici non democratici, problemi ambientali e sanitari (epidemie di malaria, tubercolosi, AIDS, e molte altre malattie che in questi paesi causano un elevato numero di morti infantili), profonde disuguaglianze sociali, ecc. Inoltre a peggiorare la situazione vi sono gli squilibri alimentati dagli interessi economici degli Stati più ricchi, le potenze coloniali del passato e le multinazionali di oggi, con l’appoggio di governi locali corrotti e incapaci.