Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'economia olandese è altamente aperta e terziarizzata, con il 40% della produzione destinata all'export, soprattutto verso l'Unione Europea.
  • L'agricoltura, sebbene occupi solo il 4% della popolazione attiva, è intensiva e innovativa, con un focus su zootecnia e orticoltura, contribuendo significativamente alle esportazioni.
  • Il settore industriale olandese, in declino rispetto al passato, si concentra su settori specializzati come edilizia elettrica, chimica e agroalimentare, sostenuto dalla produzione di gas naturale.
  • Il commercio estero e i trasporti sono centrali, con Rotterdam e Schiphol come hub logistici chiave, rendendo i Paesi Bassi dipendenti dal mercato globale.
  • I Paesi Bassi sono un importante centro finanziario europeo, con Amsterdam come nucleo principale, e mantengono specializzazioni storiche nei servizi alle imprese.

Indice

  1. Sintesi
  2. Un'economia aperta
  3. Agricoltura
  4. Industria
  5. Settore terziario e commercio estero

Sintesi

La storia, la piccola superficie e l'eccezionale densità spiegano l'apertura economica dei Paesi-Bassi, che esportano circa il 40% della loro produzione. I servizi e l'industria occupano più del 90% di una popolazione altamente urbanizzata, concentrata in un quadrilatero delimitato dalle quattro città principali (Amsterdam, L'Aia, Rotterdam e Utrecht).
L'agricoltura, molto intensiva, sfrutta l'abbondanza dei terreni pianeggianti (talvolta bonificati, mediante bonifica, dal mare) e beneficia di un clima mite e umido. Si combinano l'allevamento e le colture tradizionali floreali e orticole. Il commercio estero è svolto principalmente con partner dell'Unione Europea (Germania e Belgio in testa).

Un'economia aperta

Nei Paesi-Bassi la terziarizzazione dell'economia è molto avanzata: l'agricoltura occupa solo il 4% della popolazione attiva, mentre diminuisce anche l'industria, a vantaggio di un terziario sempre più dominante.

Agricoltura

L'agricoltura olandese, molto intensiva, è un buon esempio di adattamento a condizioni naturali sfavorevoli e dell'esiguità di un territorio in cui le bonifiche non sono più sufficienti a compensare le invasioni dell'industria e delle città. L'immagine "agraria" dei Paesi Bassi corrisponde a un passato, ma i prodotti agricoli conservano un posto di rilievo nelle esportazioni, grazie alla promozione della zootecnia e dell'orticoltura, ma anche all'ammodernamento della produzione e, soprattutto, della commercializzazione. Ne sono un esempio l'allevamento lattiero-caseario, così come, più recentemente, suini e pollame. L'orticoltura in serra o in pieno campo rimane piuttosto concentrata nella parte occidentale, ma ha diversificato la sua produzione di frutta, verdura e fiori. Istruzione e ricerca agronomica sono molto sviluppate, così come l'organizzazione cooperativa, l'industria agroalimentare e la prospezione per i mercati esteri. Il comparto agroalimentare fornisce, dal canto suo, oltre il 20% delle esportazioni e contribuisce in modo determinante all'avanzo della bilancia commerciale. In confronto, la pesca marittima è un parente povero, nonostante il ruolo che una volta ha svolto nello sviluppo di Amsterdam.

Industria

L'industria olandese è relativamente nuova. Oggi, infatti, delle attività fiorite nell'età dell'oro restano solo poche tracce: il tessile e la cantieristica, in particolare, hanno conosciuto un netto declino. La rivoluzione industriale tardava a prendere piede. La rete ferroviaria è stata creata molto lentamente e il bacino carbonifero del Limburgo non è stato realmente sfruttato fino all'inizio del XX secolo. Un'acciaieria "sull'acqua" fu fondata a IJmuiden nel 1917, con l'aiuto del governo, ma furono l'elettricità e il petrolio a portare i Paesi Bassi nelle file delle nazioni industriali, con due rami forti: le costruzioni elettriche (Philips) e prodotti chimici (Shell, in particolare).
Dopo la seconda guerra mondiale, la scoperta di un grandissimo giacimento di gas naturale nella regione di Groningen ha permesso di limitare la dipendenza energetica dei Paesi Bassi e ha fornito allo Stato le risorse necessarie per finanziare una politica di industrializzazione; ha anche accelerato la disaffezione per il carbone. L'importazione e la raffinazione del petrolio rimane uno dei punti di forza dell'economia olandese, con il porto di Rotterdam come obiettivo principale. Dopo la guerra, il governo ha favorito la diffusione dell'industria nelle regioni periferiche, al Nord in particolare, ad eccezione delle aree portuali industriali. Gradualmente, la deindustrializzazione si è diffusa in tutto il territorio, soprattutto dopo la crisi della metà degli anni 70. Le grandi aziende olandesi si sono impegnate a sviluppare i propri investimenti all'estero riducendo la forza lavoro nei Paesi Bassi. Alcuni di loro sono scomparsi, come DAF (automobilistico), assorbito da Volvo, o Fokker (aeronautica), messo in liquidazione. Tuttavia, la situazione non è catastrofica: se le attività produttive continuano a diminuire nei Paesi Bassi, gli altri settori, che impiegano manodopera qualificata, vi restano saldamente radicati. In questa competizione, i Paesi Bassi hanno alcuni asset, in particolare una buona posizione geografica, la presenza del porto più grande del mondo (il complesso portuale Rotterdam-Europoort), settori industriali specializzati (edilizia elettrica ed elettronica, agroalimentare, chimica), una forza lavoro di qualità e buone attrezzature per servizi alle imprese. La produzione di gas naturale (6° al mondo) copre la metà del consumo interno totale e consente di esportare in Belgio, Francia e Germania.

Settore terziario e commercio estero

Commercio, finanza e trasporti occupano un posto predominante tra i servizi. La concentrazione del porto ha favorito Rotterdam, che è accessibile alle navi più grandi. Per migliorare l'accessibilità via terra al porto senza aumentare troppo il traffico autostradale, i Paesi Bassi hanno intrapreso la costruzione di una nuova linea ferroviaria riservata alle merci tra Rotterdam e la Germania. L'altro fiore all'occhiello della “piattaforma logistica” olandese è l'aeroporto di Schiphol, nonostante sia mancata la protezione degli spazi aperti, nell'ovest dei Paesi Bassi. Mentre la flotta mercantile olandese è fortemente diminuita, gli olandesi detengono posizioni internazionali molto forti nella navigazione interna e nel traffico stradale. I principali partner commerciali dei Paesi Bassi sono i paesi dell'Unione Europea (Germania e Belgio in testa). La bilancia commerciale e la bilancia dei pagamenti correnti sono in attivo, ma la loro importanza rende il Paese dipendente dal mercato mondiale, una vulnerabilità che costituisce, insieme alla disoccupazione, la principale preoccupazione del Paese.
I Paesi Bassi occupano un posto importante anche in Europa in termini di attività finanziarie e servizi alle imprese. I primi hanno Amsterdam come centro principale. La Borsa di Amsterdam ha più difficoltà a mantenere le sue posizioni nei confronti dei principali mercati europei. In termini di servizi di mercato, i Paesi Bassi hanno mantenuto vecchie specializzazioni (agronomia tropicale, bonifiche, opere idrauliche e portuali) ma hanno anche ampliato notevolmente le loro attività (società di intermediazione, marketing, ingegneria, consulenza), che si concentrano nell'ovest del Paese. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione nazionale, ha sede principalmente a L'Aia, sede del governo.
Il saldo turistico dei Paesi Bassi è in deficit, come generalmente nel Nord Europa. Mentre gli olandesi trascorrono sempre più spesso le vacanze estive e invernali all'estero, i Paesi Bassi accolgono principalmente il turismo di passaggio (città d'arte, campi fioriti, coste, ecc.), ma anche il turismo delle vacanze estive.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale caratteristica dell'economia dei Paesi Bassi?
  2. L'economia dei Paesi Bassi è caratterizzata da un'elevata apertura economica, con circa il 40% della produzione destinata all'esportazione, e una forte terziarizzazione, con servizi e industria che occupano oltre il 90% della popolazione.

  3. Qual è il ruolo dell'agricoltura nell'economia olandese?
  4. L'agricoltura nei Paesi Bassi è intensiva e ben adattata a condizioni naturali sfavorevoli, contribuendo significativamente alle esportazioni grazie alla zootecnia e all'orticoltura, nonostante occupi solo il 4% della popolazione attiva.

  5. Come si è sviluppata l'industria nei Paesi Bassi?
  6. L'industria olandese si è sviluppata tardi, con un'importante crescita post-bellica grazie alla scoperta di giacimenti di gas naturale e all'importazione e raffinazione del petrolio, sebbene la deindustrializzazione abbia successivamente ridotto le attività produttive.

  7. Quali sono i principali settori del terziario nei Paesi Bassi?
  8. I principali settori del terziario nei Paesi Bassi includono commercio, finanza e trasporti, con il porto di Rotterdam e l'aeroporto di Schiphol come punti chiave, e una forte presenza nei servizi alle imprese e attività finanziarie.

  9. Quali sono le principali preoccupazioni economiche dei Paesi Bassi?
  10. Le principali preoccupazioni economiche dei Paesi Bassi sono la dipendenza dal mercato mondiale, che li rende vulnerabili, e la disoccupazione, nonostante una bilancia commerciale e dei pagamenti correnti in attivo.

Domande e risposte

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