Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il Mare del Nord è un mare epicontinentale situato nell'Europa nordoccidentale, con una superficie di 575.000 km², delimitato da isole e stretti come le Shetland e lo Skagerrak.
  • Caratterizzato da una profonda differenza tra la parte meridionale meno profonda e la parte settentrionale più aspra e glaciale, con coste alte e profonde depressioni.
  • Le influenze climatiche variano da atlantiche a boreali, con differenze di salinità e forti maree a ovest, mentre l'est è più soggetto al gelo e meno agitato.
  • Rappresenta una risorsa economica fondamentale grazie alla pesca intensiva e ai porti principali come Rotterdam, Londra, Anversa e Amburgo, che sono tra i più trafficati al mondo.
  • L'estrazione di gas naturale e petrolio è significativa, con importanti giacimenti nel Regno Unito e Norvegia, rendendo la Gran Bretagna il maggiore beneficiario di queste risorse.

Il Mare del Nord

Il Mare del Nord è un mare epicontinentale (cioè che sovrasta la piattaforma continentale) dell'Europa nordoccidentale; esso è delimitato dalle isole Shetland, dallo Skagerrak e dal Passo di Calais, e corrisponde ad una superficie di 575.000 km2.

Ha la forma di un grande golfo in leggera pendenza e si apre sulle coste e sul bacino della Norvegia. Bagna Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Belgio.

La parte meridionale (profonda meno di 50 m) costituisce un'estensione del Nord Europa: oltre a scogliere, paludi e dune, le coste sono delimitate da banchi di sabbia (Pas de Calais) o morene (Dogger Bank). La parte settentrionale, delimitata dalla base primaria (Scozia, Norvegia), è più aspra e profonda: le coste alte con fiordi e scogliere, le secche, le depressioni e i solchi hanno un’origine glaciale. Al di sotto, la serie sedimentaria è molto fitta (da 6 a 8 km), frequentemente intervallata da rialzi diapirici, cioè che si sono formati a seguito di risalita di masse rocciose profonde con perforazione delle rocce sovrastanti. Ai margini della base scandinava, la "fossa norvegese" è una depressione monoclina relativamente profonda (400-700 m), ricoperta da antichi ghiacciai.

Nella metà occidentale si mantengono le influenze atlantiche: rami rotanti del Nord Atlantico alla deriva, salinità ancora elevata (sopra il 35 ‰), forte marea. La parte est è meno salata, a causa delle affluenze dei fiumi e del Baltico (dal 30 al 32 ‰); è più soggetto al gelo e meno agitato dalla marea. Ampiamente aperto alle influenze boreali, il Mare del Nord ha un clima rigido, umido e nebbioso. In inverno, i venti possono soffiare nelle tempeste e sollevare onde che inondano le pianure e i polder.

Il Mare del Nord costituisce una grande ricchezza economica. La pesca intensiva (pesca a strascico: aringa, sgombro, eglefino, razze) è praticata principalmente da danesi e norvegesi. Nonostante le condizioni sfavorevoli, la navigazione è rilevante per l'importanza dei porti e per l'attività industriale. La maggior parte dei principali porti d'Europa sorge sugli estuari che sfociano nel Mare del Nord: Rotterdam, Londra, Anversa e Amburgo sono tra i porti più trafficati del mondo. Le misure di sicurezza, le norme di navigazione, il monitoraggio dei punti più frequentati sono stati rafforzati dall'utilizzo degli idrocarburi. I lavori preparatori per l'operazione risalgono al 1962. Il primo giacimento di gas naturale (West Sole, nella zona britannica) è stato scoperto nel 1965, il primo giacimento a petrolio (Ekofisk, nella zona norvegese), nel 1969. Oggi la maggior parte dei giacimenti di gas naturale e petrolio vengono estratti nel Regno Unito (gas naturale Indefatigable e Leman Bank; petrolio Quaranta e Brent in particolare) e Norvegia (gas naturale e petrolio Ekofisk; petrolio Frigg e gas Statfjord). La Gran Bretagna risulta essere la maggiore beneficiaria di un'operazione che richiedeva la risoluzione di delicate questioni politiche (sovranità degli stati rivieraschi, statuti delle operazioni offshore) e tecniche (costruzione di impianti di perforazione e gasdotti). L'esplorazione petrolifera, dopo un calo dal 1999, si è stabilizzata grazie ai progressi tecnici nella ricerca e nella produzione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche geografiche principali del Mare del Nord?
  2. Il Mare del Nord è un mare epicontinentale dell'Europa nordoccidentale, con una superficie di 575.000 km2. Ha la forma di un grande golfo e bagna diversi paesi tra cui Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Belgio. La parte meridionale è meno profonda e caratterizzata da scogliere e dune, mentre la parte settentrionale è più aspra e profonda, con coste alte e fiordi di origine glaciale.

  3. Come influiscono le condizioni climatiche sul Mare del Nord?
  4. Il Mare del Nord ha un clima rigido, umido e nebbioso, con influenze atlantiche nella metà occidentale e meno salinità nella parte orientale a causa delle affluenze dei fiumi e del Baltico. In inverno, i venti possono causare tempeste e onde che inondano le pianure e i polder.

  5. Qual è l'importanza economica del Mare del Nord?
  6. Il Mare del Nord è una grande risorsa economica grazie alla pesca intensiva e alla navigazione rilevante per l'importanza dei porti come Rotterdam, Londra, Anversa e Amburgo. Inoltre, è un'area chiave per l'estrazione di gas naturale e petrolio, con giacimenti significativi nel Regno Unito e in Norvegia.

  7. Quali sono stati i principali sviluppi nell'estrazione di idrocarburi nel Mare del Nord?
  8. I lavori preparatori per l'estrazione di idrocarburi sono iniziati nel 1962, con la scoperta del primo giacimento di gas naturale nel 1965 e del primo giacimento di petrolio nel 1969. Oggi, la maggior parte dei giacimenti di gas naturale e petrolio viene estratta nel Regno Unito e in Norvegia, con la Gran Bretagna come maggiore beneficiaria.

  9. Quali sfide sono state affrontate nell'operazione di estrazione di idrocarburi nel Mare del Nord?
  10. L'operazione di estrazione di idrocarburi ha richiesto la risoluzione di delicate questioni politiche, come la sovranità degli stati rivieraschi e gli statuti delle operazioni offshore, oltre a sfide tecniche nella costruzione di impianti di perforazione e gasdotti. L'esplorazione petrolifera si è stabilizzata grazie ai progressi tecnici nella ricerca e produzione.

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