Maicol94
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Concetti Chiave

  • La valle del Rio Cannas è la roccia sedimentaria più antica d'Italia, formatasi 500 milioni di anni fa da un fondale marino sollevato.
  • Il sollevamento della valle avvenne attraverso processi orogenetici come l'orogenesi Caledoniana e lo scontro di masse continentali.
  • La valle presenta numerose faglie con evidenze di movimento, oltre a rocce scistose che si sfaldano facilmente in lastre sottili.
  • La zona è notevolmente carsificata, con oltre 60 grotte, inclusa la Grotta dei Fiori, che si estende per 650 metri.
  • Ricca di fossili e biodiversità, la valle ospita piante come lentisco e borragine e ospitava specie come il Prolagus Sardus.
La valle del Rio Cannas

Essa scorre nella periferia orientale della città di carbonia e ha visto nel corso dei millenni succedersi antiche civiltà.
La valle del Rio Cannas è la roccia sedimentaria più antica d’Italia. Il termine sedimentario indica il risultato dell'accumulo di materiali solidi sulla superficie terrestre, derivanti in gran parte dalla degradazione ed erosione di rocce preesistenti, che si sono depositati sulla superficie terrestre.
500 milioni di anni fa il Rio Cannas era un fondale marino, esso si è sollevato per la prima volta con l’orogenesi Caledoniana.

Successivamente si innalzò con lo scontro di masse continentali, al centro delle quali si trovava la Sardegna.
Questa valle si sollevò in modo frastagliato e si formarono delle faglie, che mostrano evidenze di movimento relativo tra le due masse rocciose da esse divise.
In alcune zone, si possono notare gli scisti. Il termine scisto in Petrografia indica una roccia metamorfica medio-grossa caratterizzata da una tessitura scistosa abbastanza marcata, cioè tendente a sfaldarsi facilmente in lastre sottili. Lo scisto è il risultato della trasformazione di argilla sottoposta ad alte pressioni e temperature nella quale i cristalli micacei si ordinano in una direzione precisa.
La valle del Rio Cannas ha la caratteristica di essere intensamente carsificata, perciò negli immediati dintorni sono state contate oltre 60 grotte, come la bellissima Grotta dei Fiori, caratterizzata da uno sviluppo interno di 650 m.

Sono presenti molti fossili come, l’Archeociatina, e la cicogna nigra
Qui era presente anche il “Prolagus Sardus” che era una specie di coniglio selvatico che popolava la Sardegna.
In essa non può mancare la varietà di vegetazione, di cui possiamo trovare il lentisco, l’euphorbia, la borragine e il cisto.

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