Concetti Chiave
- L'Italia è densamente popolata grazie a clima temperato, vicinanza al mare e terre fertili, ma meno nelle zone montuose e isole.
- Gli immigrati contribuiscono positivamente alla demografia, attenuando il basso tasso di natalità e aumentando il saldo migratorio.
- La disoccupazione spinge molti laureati e diplomati a cercare lavoro all'estero, mentre alcuni immigrati tornano nei paesi d'origine.
- L'invecchiamento della popolazione e il saldo naturale negativo (più morti che nascite) sono preoccupazioni demografiche crescenti.
- Nonostante l'italiano sia la lingua dominante, persistono minoranze linguistiche come il tedesco, sloveno, e francese in specifiche regioni.
Italia - Popolazione
L'Italia è uno Stato densamente popolato, soprattutto grazie alle sue caratteristiche morfologiche e la sua collocazione: clima temperato, vicinanza al mare e terre fertili.Tuttavia, questo aspetto non vale per tutta la penisola: è il caso per esempio delle zone montuose, meno popolate a causa della conformazione del territorio, e delle isole, che presentano scarsità d'acqua e sono isolate rispetto al resto della penisola.
Dal punto di vista demografico, si assiste a fenomeni sia di natura positiva che di natura negativa, con questi ultimi purtroppo in rialzo negli ultimi anni.
I primi hanno come protagonisti prevalentemente gli immigrati, che attenuano uno dei tassi di natalità più bassi in Europa (1,4 figli per donna) e che contribuiscono a un aumento demografico, a fronte di un saldo migratorio positivo.
In Italia sono infatti presenti numerose minoranze di cinesi, arabi e albanesi, diffuse in tutta la penisola; il motivo per cui queste ultime sono propense a dare alla luce molti figli riguarda i loro Paesi di origine, in cui non riescono a trovare lavoro e quindi possono solo crescere dei figli.
Per le donne italiane, invece, è l'esatto contrario: si ritrovano alle prese con il lavoro e spesso non se la sentono di avere figli per il rischio di non riuscire a mantenerli appieno (nella maggior parte dei casi se devono accudirli non lavorano, quindi tutte le responsabilità ricadono sul marito, che a volte è disoccupato oppure prende una paga ridotta).
Per quanto riguarda quelli negativi, essi sono legati al lavoro e alla disoccupazione: molti laureati e diplomati sono costretti a cercare all'estero opportunità migliori di quelle offerte in Italia, e a causa della sempre più bassa disponibilità di posti di lavoro, gli immigrati sono costretti a tornare al loro Paese d'origine.
Neanche a dirlo, la pandemia di Covid-19 ha reso sempre più grandi le dimensioni di questi problemi.
Anche rispetto al saldo naturale non troviamo notizie rassicuranti: infatti, negli ultimi anni, la differenza tra nati e morti (con questi ultimi in vantaggio) si sta acuendo sempre di più.
E non è finita qui, perché è aumentata anche la vita media dei cittadini (1/5 sono 65enni) e anche il numero degli stessi. Col passare del tempo, se aumenteranno sempre di più, i nati diminuiranno.
Per capire questa cosa basta pensare che quando una persona invecchia, è come se togliesse uno slot per i nati: i giovani in grado di fare figli diminuiscono sempre di più, e con loro i nati (situazione peggiorata dal tasso di fecondità).
Per quanto riguarda le lingue parlate, oggi la quasi totalità della popolazione parla l'italiano (basti pensare che ai tempi dell'unità d'Italia solo in pochi ne erano in grado), ma sono presenti alcune minoranze linguistiche.
È il caso del tedesco, parlato soprattutto nelle zone del Sudtirol (dove viene anche parlato il ladino, di origine neolatina), ma anche dello sloveno, diffuso nelle province del Friuli-Venezia Giulia confinanti con la Slovenia (Gorizia, Udine e Trieste), ma anche in alcune valli piemontesi (Cuneo e Torino); è diffuso anche il francese in Valle d'Aosta.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche geografiche che influenzano la distribuzione della popolazione in Italia?
- Quali sono i fenomeni demografici positivi in Italia?
- Quali sono i problemi demografici negativi che l'Italia sta affrontando?
- Come ha influenzato la pandemia di Covid-19 la situazione demografica in Italia?
- Quali lingue minoritarie sono parlate in Italia oltre all'italiano?
L'Italia è densamente popolata grazie al clima temperato, la vicinanza al mare e le terre fertili, ma le zone montuose e le isole sono meno popolate a causa della conformazione del territorio e della scarsità d'acqua.
I fenomeni demografici positivi includono l'immigrazione, che compensa il basso tasso di natalità italiano e contribuisce a un saldo migratorio positivo, con minoranze di cinesi, arabi e albanesi che aumentano la popolazione.
I problemi demografici negativi includono la disoccupazione, che spinge i laureati a cercare lavoro all'estero, e un saldo naturale negativo con più morti che nati, aggravato dall'invecchiamento della popolazione.
La pandemia di Covid-19 ha amplificato i problemi di disoccupazione e ha reso più difficile per gli immigrati trovare lavoro, costringendoli a tornare nei loro Paesi d'origine.
Oltre all'italiano, in Italia si parlano il tedesco nel Sudtirol, il ladino, lo sloveno nelle province del Friuli-Venezia Giulia e il francese in Valle d'Aosta.