Concetti Chiave
- L'inquinamento delle acque dolci è diffuso globalmente, dalle aree più popolate ai ghiacci dell'Antartide, e si manifesta in forme termiche, biologiche, chimiche e radioattive.
- Esiste una stretta correlazione tra l'inquinamento delle acque dolci e quello di aria, suoli e oceani, rendendo il problema complesso e interconnesso.
- Le modalità di contaminazione delle acque dolci variano e si verificano in diversi momenti e punti del loro percorso verso il mare.
- L'inquinamento delle acque dolci tende ad aggravarsi nel tempo, rendendo il ripristino delle condizioni ambientali sempre più complesso e costoso.
- Le popolazioni più povere soffrono maggiormente delle conseguenze dell'inquinamento a causa degli elevati costi di bonifica e potabilizzazione delle acque.
L'inquinamento delle acque dolci
L'inquinamento delle acque dolci ha molti aspetti in comune con l'inquinamento delle acque marine, ma spesso si presenta in modo più intenso e suscita una preoccupazione ancora maggiore a causa del ruolo cruciale che l'acqua dolce ha nel futuro dell'umanità.
Per avere un quadro completo dell'inquinamento delle acque dolci è necessario sapere che è diffuso su tutto il globo, dalle zone più popolose ai ghiacci dell'Antartide; è strettamente collegato all'inquinamento di aria, suoli e oceani; si presenta in forme diverse: può essere termico, biologico, chimico e radioattivo; le modalità delle contaminazioni, di qualunque natura esse siano (naturali, accidentali o dolose), sono piuttosto differenziate; esse si verificano inoltre in diversi momenti e punti del percorso compiuto dalle acque dolci fino al mare; col passare del tempo tenderà ad aggravarsi e a diffondersi e sarà sempre più complesso e costoso il ripristino di condizioni accettabili che non comportino rischi per la salute umana e delle altre specie viventi; a causa dei costi elevati dei trattamenti di bonifica e potabilizzazione delle acque superficiali e profonde, tutti gli effetti deleteri dell'inquinamento ricadono soprattutto sulle popolazioni più povere del pianeta.
Consumo idrico e disparità
Un uomo, in condizioni di ristrettezza, può sopravvivere con 2 litri di acqua al giorno, ma se vive in un Paese europeo o negli Stati Uniti, consuma in media, per le attività domestiche, più di 200 litri di acqua al giorno. Questa quantità aumenta vertiginosamente (fino a 2800 litri pro capite in Italia e oltre 5000 litri negli USA), se si considera il consumo complessivo che comprende l'impiego dell'acqua anche per l'agricoltura e per l'industria. Queste enormi quantità sono sottratte ai fiumi, ai laghi, ai bacini artificiali.