Corra96
Habilis
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Concetti Chiave

  • L'impronta ecologica è stata introdotta nel 1996 e il WWF aggiorna periodicamente i suoi calcoli dal 1999.
  • Il Global Footprint Network è stato fondato nel 2003 per migliorare la misurazione dell'impronta ecologica.
  • Il calcolo dell'impronta ecologica si basa sulla relazione tra beni consumati e una costante di rendimento, espressa in ettari.
  • Le categorie di utilizzo del territorio includono terreni agricoli, pascoli, foreste, mare, superfici edificate e terreni per l'energia.
  • Studi mondiali dimostrano che l'impronta ecologica supera la capacità bio-produttiva della Terra, indicando un consumo insostenibile delle risorse.

Indice

  1. Origini dell'impronta ecologica
  2. Calcolo dell'impronta ecologica
  3. Conseguenze dell'impronta ecologica

Origini dell'impronta ecologica

Il concetto di impronta ecologica viene introdotto a partire dal 1996, e dal 1999 il WWF aggiorna periodicamente il calcolo dell’impronta ecologica. Dal 2003 uno dei creatori dell’impronta ecologica diede inizio alla fondazione del Global Footprint Network che ha come obiettivo di migliorare la misura dell’impronta ecologica. In Italia diversi enti collaborano con il GFN diversi enti di ricerca.

Calcolo dell'impronta ecologica

Per il calcolo dell’impronta ecologica si mettono in relazione le quantità di ogni bene consumato con una costante di rendimento, al fine di ottenere una superficie espressa in ha.

Le categorie di territorio di cui si considera l’utilizzo sono:

- Terreno agricolo, per produzione di alimenti e altri beni;

- Pascoli, per l’allevamento;

- Foreste, per il legname;

- Mare, per la pesca;

- Superficie edificata, cioè dedicata a insediamenti abitativi, impianti industriali ecc…

-Terreno per l’energia, cioè superficie necessaria l’assorbimento dell’anidride carbonica

prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili.

Conseguenze dell'impronta ecologica

Degli studi su scala mondiale hanno mostrato come l’impronta ecologica sia maggiore della capacità bio-produttiva mondiale, quindi si sta consumando più di quanto la Terra riesca ad assorbire e creare. Continuando questo andamento nel futuro potremo disporre di sempre meno materie prime. Nel 1961 l’uomo usava circa il 70% della capacità globale della biosfera, e nel 1999 era già arrivata al 120%.

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