Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • I cereali come frumento, riso e mais sono stati fondamentali per l'alimentazione umana, adattandosi a diverse regioni climatiche e storiche.
  • Le spezie hanno giocato un ruolo cruciale nelle esplorazioni e conquiste, poiché erano ambite per la conservazione dei cibi e l'arricchimento dei sapori.
  • Alimenti del Nuovo Mondo, come pomodoro, patata e fagioli, hanno significativamente influenzato la dieta europea e aiutato a risolvere problemi alimentari.
  • L'Italia, grazie alla sua posizione e storia, presenta una straordinaria varietà gastronomica regionale, arricchita da influenze storiche e climatiche diverse.
  • La diffusione di piante alimentari è strettamente legata alla storia delle esplorazioni e delle interazioni tra popoli, modellando le abitudini alimentari globali.

Indice

  1. Introduzione
  2. La diffusione di alcune piante di base nell’alimentazione dei popoli
  3. Le spezie
  4. Gli alimenti del Nuovo Mondo
  5. Conclusione

Introduzione

Il cibo è un elemento assai significativo della cultura di un popolo. I piatti tipici nazionali rispecchiano, infatti, la mentalità, la storia, le abitudini e la varietà dei modi di vivere degli uomini. Le tappe principali della storia della gastronomia si intrecciano, in quindi, in modo curioso, con quelle della storia delle esplorazioni, delle scoperte geografiche e delle conquiste dei popoli.

La diffusione di alcune piante di base nell’alimentazione dei popoli

I cereali – Hanno da sempre rappresentato un elemento fondamentale dell’alimentazione dell’uomo. I loro semi essiccati si potevano conservare e immagazzinare facilmente e, macinati o meno, costituivano una riserva alimentare di alto valore nutritivo.
Il frumento – Originario dell’Asia centrale, si è diffuso con successo nell’Europa meridionale e centrale, diventando, sottoposto a diverse lavorazioni, la base dell’alimentazione in quelle zone.
Il riso – Coltivato nelle regioni tropicali dell’Asia, ricche di acqua, ha la stessa importanza che il frumento ha in Europa. Coltivato in Cina già 5000 anni fa, per lungo tempo fu oggetto di importazionde finché gli Arabi nell’ XI non ne iniziarono la coltivazione in proprio. Oggi, l’Italia (Lombardia e Piemonte) è il maggiore produttore in Europa
Il mais – Si tratta del cereale che in America ha condizionato lo sviluppo delle civiltà precolombiane. Al mais, infatti, questi popoli (Aztechi, Maya) facevano riferimento nei loro riti e nelle loro credenze religiose.

Aree più ristrette si possono abbinare ad altri cereali, come la segale, l’orzo, l’avena, ben acclimatati nelle regioni europee a clima più rigido. Tuberi come la manioca, importata dall’America, svolgono ancora oggi in Africa il ruolo che ha il frumento nelle zone temperate, fornendo la base dell’apporto di amido alla dieta di moltissimi popoli.

Le spezie

Se rileggiamo la storia facendo attenzione ai fenomeni legati all’alimentazione, si può notare come, a volte, l’espansione di un popolo abbia avuto conseguenze sulla coltivazione di una determinata pianta: questo è il caso della vite che si diffuse lungo il Reno al seguito delle legioni romane, impegnate nella lotta contro i Germani. A volte succedeva, il contrario, come nel caso delle spezie di origine orientale. I sovrani europei (soprattutto il Portogallo e l’Olanda) finanziavano viaggi di esplorazioni, la scoperta di rotte di navigazione o addirittura si lanciavano in guerre di conquista per entrare in possesso di piante quali il pepe, la cannella e di altre spezie pregiate.. Le spezie erano utili sia per la conservazione di molti alimenti, sia per mascherare il gusto di cibi non più freschi. Presso le famiglie nobiliari, esse erano ricercate soprattutto per arricchire le vivande di aromi particolari e non comuni.

Gli alimenti del Nuovo Mondo

Dall’America, arrivarono in Europa il pomodoro, la patata, il mais, i fagioli e il peperone.
La patata veniva coltivata nelle regioni delle Ande, in alternativa al mais. Portato in Europa fra il 1560 e il 1564, questo tubero mise fine alle ricorrenti carestie nelle zone settentrionali come in Irlanda, diventando, così, non solo una fonte basilare del sostentamento per molti popoli, ma anche un alimento tipico della tradizione gastronomica francese e tedesca. Comunque, la patata fu accettata con molta difficoltà, perché, all’inizio, si credeva che non fosse commestibile.
Pomodoro – È di origine messicana (= tumatl, in lingua azteca, da cui tomate in francese e tomato in inglese) Introdotto dagli Spagnoli in Europa nel 1523, all’inizio incontrò uno scarso interesse. Il suo sapore amarognolo, infatti, lasciava sospettare che si trattasse di un alimento velenoso. Tuttavia nel XVIII secolo, si diffuse soprattutto in Italia, come condimento di numerosi piatti. Oggi il pomodoro caratterizza la cucina italiana.
I fagioli – Furono tra le prime piante ad essere importate dalle Americhe Originari del Centro-Sudamerica furono introdotti in spagna e Portogallo all’inizio del XVI secolo e in Italia, nel Veneto, nel 1529. I loro semi, ricchi di proteine, erano il sostituto della carne per molte popolazioni precolombiane.
I peperoni – Anche i peperoni sono originari dell’America tropicale (pare dal Brasile), da cui si diffusero prima in Spagna, poi nell’Europa orientale e soprattutto in Ungheria, dove divennero molto popolari col nome di paprika.
Altri alimenti di origine extraeuropea sono: il girasole, originario del Perù e introdotto in Europa agli inizi del XVI secolo. Anche l’arachide ha origini sudamericane (Brasile); per quanto in Spagna fosse stata introdotta alla fine del XV secolo, in Italia tardò ad essere conosciuta; infatti, ne abbiamo le prime notizie solo nel Settecento. Le zucche e le zucchine arrivarono in Europa più tardi (seconda metà del XVI secolo); anch’esse originarie dell’America tropicale, alcune testimonianze storici provano che per la prima volta furono coltivate soltanto nel 1658.

Conclusione

In conclusione, si può affermare che esiste uno stretto legame tra fatti storici la storia delle abitudini alimentari dei popoli. In questo quadro, l’Italia rappresenta un caso assai particolare. Infatti, per la sua posizione geografica, il suo clima variato, ma soprattutto per la sua storia caratterizzata dal passaggio e dall’invasione di popoli diversi, l’Italia presenta un’enorme varietà gastronomica a livello regionale, ciascuna con particolari peculiarità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del cibo nella cultura di un popolo?
  2. Il cibo è un elemento significativo della cultura di un popolo, riflettendo la mentalità, la storia, le abitudini e i modi di vivere.

  3. Quali sono i cereali fondamentali nell'alimentazione umana e le loro origini?
  4. I cereali fondamentali includono il frumento, originario dell'Asia centrale, il riso, coltivato in Asia tropicale, e il mais, importante per le civiltà precolombiane in America.

  5. Come hanno influenzato le spezie la storia delle esplorazioni e delle conquiste?
  6. Le spezie hanno spinto i sovrani europei a finanziare esplorazioni e guerre di conquista per ottenere piante come il pepe e la cannella, essenziali per la conservazione e l'arricchimento dei cibi.

  7. Quali alimenti del Nuovo Mondo sono stati introdotti in Europa e quali impatti hanno avuto?
  8. Alimenti come il pomodoro, la patata, il mais, i fagioli e i peperoni sono stati introdotti dall'America, influenzando la dieta europea e risolvendo problemi come le carestie.

  9. Qual è il legame tra la storia e le abitudini alimentari dei popoli, con particolare riferimento all'Italia?
  10. Esiste un legame stretto tra storia e abitudini alimentari, con l'Italia che rappresenta un caso particolare per la sua varietà gastronomica regionale, influenzata da clima, geografia e storia di invasioni.

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