Concetti Chiave
- L'Amazzonia copre sei milioni di km² attraversando nove paesi, con il Brasile che ne possiede il 60%, ed è conosciuta come il "polmone verde" del pianeta per la sua vasta biodiversità e il suo ruolo cruciale nell'ecosistema globale.
- La foresta amazzonica si è formata circa 55 milioni di anni fa e, nonostante la sua lunga storia, è minacciata dall'intensa deforestazione e dall'industrializzazione che alterano l'ecosistema.
- La biodiversità dell'Amazzonia è eccezionale, con 100.000 specie di invertebrati, 3.000 specie di pesci, 1.300 specie di uccelli, e 60.000 specie di piante, ma è a rischio a causa delle attività umane.
- La foresta è abitata da popolazioni indigene con una notevole diversità culturale e linguistica, che vivono principalmente di sussistenza ma sono minacciate dalle attività industriali e agricole.
- Il Rio delle Amazzoni contiene il 20% dell'acqua dolce terrestre, e l'Amazzonia gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del clima globale, ma necessita di protezione per mantenere questa funzione.
Questo appunto di Geografia riguarda la foresta amazzonica, approfondendone la fauna e la flora e andando a dare una spiegazione analitica di quanto essa stia rischiando a causa dei continui interventi umani sul territorio che vanno ad aggiungersi al grave fenomeno del riscaldamento globale.
Indice
La foresta amazzonica: superficie, stati, caratteristiche climatiche, etimologia
L'Amazzonia è una regione geografica che si trova in Sud America, costituita da foresta pluviale, detta appunto amazzonica, e che si estende su una superficie di sei milioni di chilometri quadrati, attraversando ben nove Paesi:
- Colombia
- Venezuela
- Guyana
- Suriname
- Guyana francese
- Brasile = ne possiede il 60%
- Bolivia
- Perù
- Ecuador
È conosciuta anche con il nome di polmone verde della terra, proprio per la sua estensione e per la sua importanza.
Su suolo amazzonico sono presenti moltissime foreste tropicali e moltissime biodiversità. All'interno di questo territorio è presente la parte centrale che comprende il parco nazionale di Jaù, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2000 e ampliata nel 2003. La foresta amazzonica è stata inserita anche al primo posto delle nuove 7 meraviglie del mondo naturali. Proprio al fine di amministrarla e proteggerla è stata creata nel 1966 la Sovrintendenza dello sviluppo dell'Amazzonia. Purtroppo, a causa degli interessi dell'industria mineraria dell'agricoltura sempre più opprimenti, la foresta pluviale brasiliana si è ridotta notevolmente nel tempo a causa della deforestazione. Il clima è caratterizzato da un clima umido equatoriale con temperature molto alte e umidità a una percentuale definibile attorno all' 83%. La superficie della foresta copre una grandezza di territorio pari al 42% del continente europeo. Dalla punta più estrema fino alle rive dell'Atlantico passano circa 3200 km, ossia la distanza che possiamo percorrere tra Roma e l'Islanda.
Storia della foresta amazzonica: origini e formazione
La foresta amazzonica si formò probabilmente nel periodo dell'Eocene, dopo la diminuzione delle temperature e successivamente al fatto che l'Oceano Atlantico era abbastanza grande da poter creare un clima caldo umido proprio nel bacino amazzonico. Di conseguenza, questa foresta esiste da un periodo più o meno identificabile di 55 milioni di anni. Dalla seconda metà dell'Ottocento lo sfruttamento dell'Amazzonia intensivo ha determinato numerose migrazioni dal Brasile del Nord e ha permesso la creazione di insediamenti di raccoglitori. Tuttavia, gli interventi di sviluppo e industriali stanno. Causando gravi danni all'ambiente.
Si ritiene inoltre che il bacino del Rio delle Amazzoni sia stato poi diviso nel periodo del Miocene medio e le acque del versante orientale siano defluite verso l’Atlantico; invece, quelle del versante occidentale siano defluite verso il Pacifico. Si parla di insediamenti umani in questa zona, a partire da 11.000 anni fa circa e circa nel 1250 d.C. Furono creati degli insediamenti che alterarono la struttura del manto forestale. Cercare di conservare e proteggere questo ambiente è previsto anche da qualche obiettivo dell'Agenda 2030 che è un insieme di obiettivi che viene proposto anche nelle scuole per sensibilizzare, a proposito di alcune tematiche fondamentali:
- Cercare di proteggere le specie animali e vegetali. E riservare i beni della foresta alle popolazioni locali, ai paesi circostanti.
- La parte di foresta protetta dovrebbe essere tanto ampia da non modificare il clima della Regione e questo proprio per far sì che la foresta amazzonica continui a mantenere la sua funzione regolatrice.
- La qualità è anche la quantità delle acque, dovrebbe rimanere sempre intatta proprio per mantenersi come bene essenziale per la popolazione locale.
La biodiversità, la popolazione e le risorse
Normalmente le foreste pluviali sono molto ricche di flora e di fauna; tuttavia, in quelle americane c'è una maggiore biodiversità rispetto a quelle africane e asiatiche e di conseguenza l'Amazzonia diventa una regione dal valore inestimabile. Sono stati individuate circa:
- 100.000 specie di invertebrati
- 3000 specie di pesci
- 1300 specie di uccelli
- 427 specie di mammiferi
- 400 specie di anfibi
- 370 specie di rettili
- 60.000 specie di piante
Tuttavia, ogni anno vengono scoperte centinaia di specie differenti nella zona amazzonica e in particolare, negli ultimi anni ne sono state scoperte circa 380. Ciononostante, la deforestazione, l'inquinamento e il disboscamento portato avanti dall'uomo sta rivalutando il numero di specie esistenti, in quanto se da un lato si scoprono nuove specie viventi, dall'altro si sospetta anche l'estinzione di specie scoperte o ancora non scoperte. Il Rio delle Amazzoni riunisce circa il 20% dell'acqua dolce di tutta la terra e la foresta influenza e regola il clima di tutto il pianeta.
L'Amazzonia è occupata da numerose popolazioni indigene che, sebbene siano simili, hanno un'alta differenziazione soprattutto per la lingua, visto che parlano 400 lingue e uno svariato numero di dialetti. Le popolazioni indigene dell'Amazzonia sono:
- Siona
- Kichwa
- Cofan
- Shuar
- Murui
- Secoya
Le piccole comunità vivono di un'economia di sussistenza. Ma i gruppi degli indigeni continuano assieme alle popolazioni locali a essere legati allo sfruttamento della foresta e dei corsi d'acqua. Tuttavia, l'industria mineraria, l'estrazione mineraria e gli idrocarburi, nonché aree sempre più estese di agricoltura e allevamento, minacciano notevolmente questo territorio, già in una situazione critica.
Per ulteriori approfondimenti sulla foresta amazzonica vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della foresta amazzonica e quali sono le sue principali minacce?
- Quali sono le caratteristiche climatiche della foresta amazzonica?
- Qual è la storia della formazione della foresta amazzonica?
- Qual è la biodiversità presente nella foresta amazzonica?
- Quali sono le popolazioni indigene presenti nella foresta amazzonica e quali sfide affrontano?
La foresta amazzonica è conosciuta come il "polmone verde della terra" per la sua estensione e biodiversità. È minacciata dalla deforestazione causata dall'industria mineraria e agricola, oltre al riscaldamento globale.
La foresta amazzonica ha un clima umido equatoriale con temperature molto alte e un'umidità intorno all'83%.
La foresta amazzonica si è formata probabilmente nel periodo dell'Eocene, circa 55 milioni di anni fa, grazie a un clima caldo umido creato dall'Oceano Atlantico.
La foresta amazzonica ospita circa 100.000 specie di invertebrati, 3.000 specie di pesci, 1.300 specie di uccelli, 427 specie di mammiferi, 400 specie di anfibi, 370 specie di rettili e 60.000 specie di piante.
Le popolazioni indigene includono i Siona, Kichwa, Cofan, Shuar, Murui e Secoya. Affrontano minacce dall'industria mineraria, estrazione di idrocarburi e agricoltura intensiva che mettono a rischio il loro ambiente e stile di vita.