Concetti Chiave
- Nei prossimi decenni, i flussi migratori aumenteranno, con 2,3 milioni di persone che lasceranno il proprio paese ogni anno.
- Le migrazioni Sud-Sud sono in crescita, principalmente a causa della crisi economica in Europa e delle politiche migratorie restrittive.
- L'Asia è attualmente il principale polo di attrazione e il continente con il maggior numero di migranti in partenza.
- In Africa, oltre la metà dei migranti si sposta all'interno del continente, spesso a causa di conflitti e calamità.
- Il fenomeno della "transizione urbana" vede una crescente urbanizzazione, con il 67% della popolazione mondiale che vivrà in città entro il 2050.
Tendenze migratorie future
Si prevede che nei prossimi decenni, i flussi migratori, interni e internazionali, aumenteranno ancora: ogni anno circa 2,3 milioni di persone abbandoneranno il proprio paese per dirigersi sia nei paesi più sviluppati (migrazioni Sud-Nord) sia in altri Paesi in via di sviluppo (migrazioni Sud-Sud). Queste ultime rappresentano la principale novità: dal 2008 in poi, a causa della crisi che ha colpito l’Europa, con elevati tassi di disoccupazione e l’adozione di politiche migratorie più restrittive, i flussi verso il nostro continente si sono fortemente ridotti. Oggi il polo di maggiore attrazione per il resto del mondo è l’Asia, che è anche il continente da cui parte il maggior numero di migranti. In Africa si stima che più della metà dei migranti internazionali si sposti all'interno del continente: si tratta soprattutto di rifugiati spinti da guerre, persecuzioni, calamità naturali e altri disastri. In America, il flusso più imponente è diretto dai paesi latini verso gli USA e, in misura minore, il Canada.
Cambiamenti demografici globali
Inoltre quest’ultimo periodo è stato definito di “transizione urbana”: vale a dire che si sta passando da un mondo in cui prevale la popolazione rurale a un mondo in cui invece prevale la popolazione urbana. All'inizio del Novecento, infatti, viveva in città solo il 10% della popolazione mondiale; nel 1950 era il 29% e nel 2008, per la prima volta nella storia del mondo, i cittadini sono diventati più numerosi rispetto agli abitanti delle zone rurali. Nel 2050 si prevede che vivrà in città oltre il 67% della popolazione mondiale.