Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Bulgaria, dopo la seconda guerra mondiale, adottò un'economia pianificata e collettivizzata, simile al modello sovietico, con scarsi risultati economici.
  • Dal 1987, il paese iniziò a privatizzare imprese e nel 1990 abolì il controllo del partito comunista, avviando riforme economiche.
  • L'industria bulgara è dominata da siderurgia, metallurgia e produzioni meccaniche, con una presenza significativa dell'industria alimentare destinata in parte all'esportazione.
  • L'agricoltura, trasformata dal regime socialista con cooperative, ha difficoltà nel settore cerealicolo, ma esporta riso e ortofrutticoli con successo.
  • L'attività turistica è in crescita, mentre la produzione zootecnica è in declino a causa della riduzione delle fattorie statali.

Indice

  1. Economia dei Balcani prima e dopo la guerra
  2. Riforme economiche e risorse minerarie
  3. Settore industriale e manifatturiero
  4. Agricoltura e zootecnia in Bulgaria
  5. Declino e sviluppo agricolo

Economia dei Balcani prima e dopo la guerra

Alla vigilia della seconda guerra mondiale, l’area dei Balcani era fra le più arretrate economicamente dell’Europa, con un settore agricolo che occupava più dei 4/5. Dopo il conflitto, la situazione non è cambiata perché, come in tutti gli altri paesi socialisti, anche in Bulgaria sono stati applicati i criteri dell’economia pianificata e collettivizzata, strettamente ispirati al modello sovietico.

Riforme economiche e risorse minerarie

Nel 1987, si hanno avuto i primi tentativi di privatizzazione delle imprese; nel 1990, viene abolito il ruolo dirigenziale del partito comunista e si hanno le prime riforme economiche. L’anno successivo viene introdotto il libero scambio e le terre sono restituite agli ex proprietari. Nonostante queste riforme, i risultati dell’economia sono ancora modesti: scarse sono le risorse minerarie o obsoleto e disorganizzato è ancora l’apparato industriale.

Le risorge energetiche riguardano soprattutto il rame, la bauxite, il ferro el’ uranio; modesti sono i quantitativi di petrolio.

Settore industriale e manifatturiero

Nel settore industriale, la siderurgia e la metallurgia sono i rami più attivi. Le industrie meccaniche ed elettromeccaniche producono autoveicoli, trattori, macchinari agricoli La lavorazione della lana e del cotone (situate a Sofia e a Varna) e della seta sono di impianto tradizionale. Un certo sviluppo ha anche la lavorazione delle fibre artificiali e sintetiche. Quest’ultimo è direttamente collegato all’industria chimica che produce fertilizzanti, acidi e materie plastiche. Il settore manifatturiero annovera anche impianti per la produzione della gomma, la lavorazione del cuoio, del tabacco e del legno. Notevole sviluppo ha, invece, l’industria alimentare la cui produzione, in parte è destinata all’esportazione.

Agricoltura e zootecnia in Bulgaria

Per quanta le attività agricole e zootecniche, occorre premettere che sotto il regime socialista, l’agricoltura era stata profondamente trasformata con l’introduzione delle strutture cooperativistiche affiancata da aziende agricole di imitazione sovietica. I risultati sono stati scarsi ed una certa difficoltà continua ancora ad incontrare il settore cerealicolo e dell’allevamento, mentre quella del riso, e dei prodotti ortofrutticoli, destinati all’esportazione, ha risultati soddisfacenti.

Declino e sviluppo agricolo

In netto declino è invece la cultura della barbabietola da zucchero mentre un certo interesse hanno le colture del cotone, della soia e tutte le piante oleose. Notevole è anche la produzione del tabacco e quella tipicamente bulgara della rosa (la valle della Tundže detta per questo Valle delle Rose).

A causa della drastica riduzione di attività da parte delle fattorie di stato e della relativa liquidazione del bestiame allevato in esse, il patrimonio zootecnico ha subito una forte riduzione i cui effetti continuano a farsi sentire e di conseguenza anche la produzione lattiero-casearia ne risente parzialmente anche in questi anni. In sviluppo con buone prospettive è l’attività turistica. A Sofia e a Olovdicv.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati i principali cambiamenti economici in Bulgaria dopo la seconda guerra mondiale?
  2. Dopo la guerra, la Bulgaria ha adottato un'economia pianificata e collettivizzata sul modello sovietico. Nel 1987 sono iniziati i tentativi di privatizzazione, e nel 1990 sono state introdotte riforme economiche significative, tra cui l'abolizione del ruolo del partito comunista e l'introduzione del libero scambio.

  3. Quali sono le principali risorse energetiche e minerarie della Bulgaria?
  4. Le principali risorse energetiche e minerarie della Bulgaria includono rame, bauxite, ferro e uranio, mentre le riserve di petrolio sono modeste.

  5. Quali settori industriali sono più sviluppati in Bulgaria?
  6. I settori industriali più sviluppati in Bulgaria sono la siderurgia e la metallurgia. Anche le industrie meccaniche ed elettromeccaniche, la lavorazione di lana, cotone e seta, e l'industria chimica hanno un ruolo significativo.

  7. Quali sono le principali colture agricole e zootecniche in Bulgaria?
  8. Le principali colture agricole includono riso, prodotti ortofrutticoli, cotone, soia, piante oleose, tabacco e rose. Il settore zootecnico ha subito una riduzione, influenzando la produzione lattiero-casearia, mentre il turismo è in crescita.

Domande e risposte

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