Concetti Chiave
- L'Africa ha una bassa densità di popolazione, con eccezioni nei paesi insulari dove è molto alta, a causa di fattori come deserti e foreste equatoriali.
- Malattie e la tratta degli schiavi hanno storicamente ridotto la popolazione africana, con malattie come AIDS e malaria ancora prevalenti.
- La maggior parte della popolazione africana vive in aree rurali, con città principalmente situate lungo le coste, e molte baraccopoli prive di servizi urbani.
- L'alto tasso di crescita demografica, combinato con povertà e denutrizione, ostacola lo sviluppo economico, con molti paesi che lottano per soddisfare i bisogni fondamentali della popolazione.
- La diversità etnica è una caratteristica distintiva dell'Africa, con una varietà di gruppi etnici che occupano diverse regioni del continente.
Indice
Un continente scarsamente abitato
In Africa vive quasi un ottavo della popolazione mondiale. In complesso, la densità media è bassa. È diversa la situazione nei piccoli paesi insulari, come Capo Verde, Mauritius, Seychelles e Comore, dove la densità è molto alta. Il popolamento rado del continente è dovuto a diversi fattori. In vaste aree, ad esempio, ci sono il deserto e la foresta equatoriale, ambienti inadatti per lo sviluppo degli insediamenti umani.
Le malattie e la tratta degli schiavi
Altri fattori sono responsabili di un vero e proprio impoverimento demografico del continente. Fino a pochi decenni fa, la popolazione africana è stata decimata da malattie come quelle epidemiche, tra cui la lebbra e oggi soprattutto l’AIDS. Vi sono poi malattie causate da denutrizione e quelle come la malaria e la malattia del sonno, propagate da insetti nocivi.Inoltre, dal XVI al XIX secolo, moltissimi africani sono stati deportati per lavorare come schiavi nelle piantagioni americane.
Un popolamento soprattutto rurale
La scarsa densità di popolazione si accompagna alla netta prevalenza degli insediamenti rurali su quelli urbani: le città, quasi sempre centri portuali, sono addossate alle linee di costa, mentre all’interno il territorio è dominato da una miriade di piccoli villaggi che raccolgono il 70% della popolazione. Anche se l’urbanizzazione è assai limitata, sono numerose le baraccopoli prive di servizi.
Denutrizione e povertà
La crescita demografica è molto elevata ed è tra le più alte al mondo: la maggior parte dei paesi africani ha un incremento naturale tra il 20-30% annuo, dovuto all’alta natalità, anche se in parte limitata dalla mortalità infantile elevata.
Cattive condizioni di vita
Nelle condizioni socio-economiche dell’Africa, il forte incremento demografico rappresenta un freno allo sviluppo, poiché la produzione locale non riesce a coprire i bisogni alimentari e materiali della popolazione, la cui grande maggioranza vive quindi in condizioni di grave povertà.In molti paesi, le calorie giornaliere pro-capite disponibili sono inferiori alla quantità necessaria per la sopravvivenza, e il reddito medio pro-capite non garantisce condizioni di vita accettabili.
In numerosi stati africani la speranza di vita non raggiunge i 50 anni e solo in quelli più progrediti sfiora i 70 anni.
L’estrema povertà rende più difficile l’accesso all’istruzione, con un conseguente tasso di analfabetismo molto alto.
L’emigrazione come risposta alla miseria
La situazione di sottosviluppo ha prodotto dagli anni '50 un costante e massiccio esodo di popolazione alla ricerca di migliori condizioni di vita.
Un mosaico di popoli
- A nord del Sahara prevalgono i discendenti degli Arabi, che più d’un millennio fa occuparono l’Africa mediterranea mischiandosi con l’originario gruppo berbero.
- A sud del Sahara i due gruppi principali sono i sudanesi e i bantu, suddivisi in tre etnie, che nei secoli si sono differenziate.
- Vi sono poi piccoli gruppi discendenti dei più antichi abitanti dell’Africa, come i boscimani, gli ottentotti e i pigmei.
- Nelle regioni centro-orientali del continente e nel Madagascar vi sono gruppi etnici di origine mista, come i somali, gli etiopi e i malgasci.
- In Sudafrica, infine, una consistente minoranza bianca discende dai colonizzatori inglesi e olandesi, i boeri (contadini).
Un continente in guerra
Dopo la conquista dell’indipendenza (1960) sono scoppiati gravi conflitti tra paesi diversi, soprattutto all’interno di stati con etnie diverse.È il caso della Sierra Leone e dell’area congolese, dove da anni si combattono feroci guerre. Questi conflitti provocano migliaia di vittime e flussi ininterrotti di profughi che si spostano nei paesi vicini per sottrarsi allo sterminio.
La cultura dei Dogon
I Dogon sono un popolo che vive in villaggi del Mali, abbarbicati in abitazioni scavate nelle rocce. Questi luoghi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità per la loro importanza. La loro cultura è affascinante e raffinata ed è legata a una cerimonia dedicata alla stella Sirio e alla sua stella compagna, Sirio B.Domande da interrogazione
- Quali sono i fattori che contribuiscono alla bassa densità di popolazione in Africa?
- Qual è la situazione demografica e socio-economica attuale in Africa?
- Come si manifesta l'urbanizzazione in Africa?
- Quali sono le principali etnie presenti in Africa?
- Quali sono le conseguenze dei conflitti interni in Africa?
La bassa densità di popolazione in Africa è dovuta a fattori come la presenza di deserti e foreste equatoriali, malattie epidemiche e la tratta degli schiavi.
L'Africa ha una crescita demografica elevata, ma le condizioni socio-economiche sono difficili, con alta povertà, denutrizione e un basso reddito pro-capite.
L'urbanizzazione in Africa è limitata, con una prevalenza di insediamenti rurali e molte baraccopoli prive di servizi nelle città costiere.
In Africa ci sono diversi gruppi etnici, tra cui discendenti di Arabi e Berberi a nord del Sahara, Sudanesi e Bantu a sud, e gruppi misti come Somali ed Etiopi.
I conflitti interni in Africa, come quelli in Sierra Leone e nell'area congolese, causano migliaia di vittime e flussi di profughi verso paesi vicini.