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Concetti Chiave

  • Il codice di Manu sanciva l'inferiorità delle donne, costrette a essere sottomesse agli uomini e in caso di vedovanza, a immolarsi.
  • Nonostante i progressi politici e sociali, le violenze contro le donne indiane, come le sfigurazioni con l'acido, restano comuni.
  • Le donne sono spesso viste come oggetti, con matrimoni forzati per ottenere doti, seguiti da violenze e persino omicidi.
  • Le bambine ricevono meno cure rispetto ai fratelli e sono spesso costrette a matrimoni precoci, prima dei 14 anni.
  • Per evitare aborti selettivi, la legge indiana vieta di conoscere il sesso del nascituro, data la preferenza storica per i maschi.

Condizioni delle donne indiane

Le condizioni di vita delle donne indiane non sono delle migliori. A partire dal V secolo l'inferiorità della donna rispetto all'uomo è stata ufficializzata con il codice di Manu. La donna, secondo questo codice, non era padrona di se stessa, doveva essere sottomessa al padre, al marito e ai figli maschi. Nel caso restasse vedova era obbligata a immolarsi sulla Pira in quanto la sua sopravvivenza era inutile senza un uomo da servire.
Oggi fortunatamente non è più così, vi sono stati tantissimi cambiamenti in campo sociale e politico, alcune donne indiane sono riuscite a ricoprire ruoli importanti dal punto di vista politico e lavorativo, ma, nonostante questo, continuano ad arrivarci notizie di donne indiane uccise in modo brutale da parte di uomini che volevano sottometterle.

Questo ci fa capire come la mentalità di molti uomini indiani non sia adeguata ai cambiamenti avvenuti nel corso della storia.
Particolarmente diffuse oggi sono le sfigurazioni con l'acido. Una donna che non si sottomette all'uomo o che gli reca vergogna non accettando la sua proposta di matrimonio viene giudicata indegna e ribelle. L'uomo getta sul suo viso e sul suo corpo dell'acido che reca delle ferite insanabili e può anche portare alla morte. Se la donna sopravvive resterà sfregiata a vita e dovrà vivere ai margini della società.
Ancora oggi le donne vengono viste come oggetto e come un mezzo per raggiungere un altro obiettivo. Alcuni uomini sposano delle ragazze per prendere la loro dote e poi le uccidono, altri costringono le spose a vivere in un clima di violenze fisiche, sessuali e psicologiche.
Le bambine vengono curate meno rispetto ai fratelli, se la famiglia è in difficoltà si pensa prima alla sopravvivenza dei maschi e il loro destino spesso è quello di sposarsi prima dei 14 anni.
Oggi la legislazione indiana vieta di sapere il sesso del nascituro in quanto vi era la tendenza ad abortire quando si veniva a conoscenza di aspettare una bambina e la popolazione indiana vedeva una grande sproporzione tra il numero di uomini e il numero di donne.
La vita matrimoniale in molti casi si trasforma in una vera e propria prigione e molte donne scelgono di cambiare religione pur di scappare a una vita di soprusi, umiliazione e morte. Anche la vita monacale può essere di aiuto infatti in questi casi le donne possono avere maggiore libertà e condurre una vita più tranquilla e meno rischiosa.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini storiche delle condizioni di inferiorità delle donne indiane?
  2. Le condizioni di inferiorità delle donne indiane risalgono al V secolo con il codice di Manu, che stabiliva la sottomissione della donna al padre, al marito e ai figli maschi.

  3. Quali sono le forme di violenza più comuni contro le donne in India oggi?
  4. Oggi, le forme di violenza più comuni includono le sfigurazioni con l'acido e i matrimoni forzati, spesso seguiti da violenze fisiche, sessuali e psicologiche.

  5. Come la legislazione indiana cerca di proteggere le bambine?
  6. La legislazione indiana vieta di conoscere il sesso del nascituro per prevenire aborti selettivi e ridurre la sproporzione tra il numero di uomini e donne.

  7. Quali alternative cercano le donne indiane per sfuggire a una vita di soprusi?
  8. Alcune donne scelgono di cambiare religione o di entrare in una vita monacale per ottenere maggiore libertà e sfuggire a una vita di soprusi e umiliazioni.

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