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Isola di plastica e squilibri naturali Pag. 1
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Sintesi
L'isola di plastica è una delle più giuste rappresentazioni dell'effetto della globalizzazione dell'uomo che ha portato a gravi squilibri ambientali come appunto l'isola di plastica.
L'Isola di plastica del Pacifico è un enorme accumulo di immondizie (in particolare plastica) situato nell’oceano Pacifico. La sua estensione e di circa 700’000-1’000’000 di km quadrati: un’area più grande della penisola iberica. Si stima che ci siano più di 3 milioni di tonnellate di plastica e 100 milioni di detriti.
L’accumulo si è formato a partire dagli anni cinquanta a causa della corrente oceanica (vortice subtropicale del Nord Pacifico) dotata di un movimento a spirale che permette ai rifiuti di aggregarsi tra loro (materiali che venivano dai carichi delle navi rovesciate. Quando nel 2011 c’è stato il maremoto questi materiali sono finiti addirittura sulle coste americane.
Bisogna intervenire e bisogna farlo subito a partire dalle piccole cose, dal riuso e dalla raccolta differenziata per permettere un mondo migliore ai nostri figli, perché la terra non regge più i bisogni dell'uomo.
Si è arrivati a un punto limite dello sviluppo, adesso non si deve più pensare a progredire per i propri comodi, adesso si deve pensare a progredire per la nostra terra per evitare appunto i forti squilibri naturali e non c'è solo l'isola di plastica e l'accumulo di rifiuti, c'è anche l'effetto serra e l'effetto albedo, la desertificazione e la salinizzazione...
Estratto del documento

L’isola della

plastica

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