Concetti Chiave
- L'Iraq è costantemente colpito da conflitti armati, principalmente a causa della divisione tra sciiti e sunniti, due importanti rami dell'Islam.
- Nel solo mese di luglio, quasi 1000 persone sono state uccise in Iraq, tra ribelli, civili, poliziotti e militari, con più di 1500 feriti.
- La rivalità tra sciiti e sunniti risale alla morte del profeta Maometto nel 632 d.C. e si è esacerbata con la rivoluzione Khomeinista del 1979.
- Il governo sciita di Nuri al-Malik ha escluso gradualmente i sunniti dal potere, percependo ogni opposizione come una ribellione.
- I sunniti hanno avviato un movimento di protesta pacifico, ma l'intervento delle forze governative ha provocato violenze e perdite umane.
Iraq - Situazione civile e politica
Iraq, Iran, Pakistan…sono numerosi i Paesi che vengono in mente in modo quasi automatico se si pensa alle parole «guerra» e «conflitto». In questi Paesi, infatti, imperversa uno stato ormai quasi perenne di belligeranza. Si tratta di una realtà per noi quasi astratta e inverosimile, tuttavia quanto mai reale ed estremamente critica.
Ultimamente è sempre più abituale sentire parlare di guerre che stravolgono i Paesi Orientali, i quali hanno situazioni politiche regredite e non funzionanti. In Iraq, soltanto nel mese di luglio, sono state uccise quasi 1000 persone fra ribelli, civili, poliziotti e militari con oltre 1500 feriti. Da anni l’Iraq è colpito quasi quotidianamente da attacchi terroristici a causa della divisione tra sciiti e sunniti, i due principali rami dell’Islam del paese. Questa divisione risale alla frattura politica verificatasi alla morte del profeta Maometto, avvenuta nel 632 d.C. Al momento di scegliere il suo successore (califfo), i fedeli si divisero in due gruppi che discordavano sulla scelta di quest’ultimo: gli Sciiti che ritenevano che il successore di Maometto dovesse essere scelto necessariamente tra i consanguinei del profeta e i Sunniti che credevano invece che una qualsiasi persona potesse essere il successore. La rivalità tra Sciiti e Sunniti è cresciuta nel corso del tempo e ha raggiunto il suo apice con la rivoluzione Khomeinista del 1979, che portò alla cacciata dello Scià e all’instaurazione di una teocrazia islamica sciita in contrapposizione con tutti i paesi governati dai Sunniti. I Sunniti sono stati gradualmente esclusi dal governo di Nuri al-Malik, il primo ministro Sciita, che riteneva ogni forma di opposizione come un’insurrezione. Lo scorso anno i Sunniti hanno lanciato un movimento di protesta pacifico, ma dopo una fase di stallo durata 4 mesi le forze governative hanno fatto irruzione in un campo di protesta, uccidendo e ferendo molte persone.
Domande da interrogazione
- Qual è la situazione attuale in Iraq riguardo ai conflitti interni?
- Qual è l'origine della divisione tra sciiti e sunniti in Iraq?
- Come ha influenzato la politica interna la rivalità tra sciiti e sunniti?
In Iraq, la situazione è critica con uno stato quasi perenne di belligeranza. Solo nel mese di luglio, quasi 1000 persone sono state uccise e oltre 1500 ferite a causa di attacchi terroristici legati alla divisione tra sciiti e sunniti.
La divisione tra sciiti e sunniti risale alla morte del profeta Maometto nel 632 d.C., quando i fedeli si divisero sulla scelta del suo successore. Gli sciiti volevano un successore consanguineo, mentre i sunniti credevano che qualsiasi persona potesse essere il successore.
La rivalità ha portato a tensioni politiche, con i sunniti gradualmente esclusi dal governo di Nuri al-Malik, primo ministro sciita. I sunniti hanno lanciato un movimento di protesta pacifico, ma le forze governative hanno risposto con violenza, aggravando ulteriormente il conflitto.