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Concetti Chiave

  • La vegetazione alpina varia con l'altitudine, suddividendosi in tre zone distinte lungo le montagne.
  • Fino a 1300 m, prevalgono boschi di latifoglie come castagni e querce, che perdono le foglie in autunno.
  • Tra 1300 m e 2000 m, predominano gli alberi aghifoglie come larici e abeti, che restano verdi tutto l'anno.
  • Oltre 2000 m, la vegetazione si riduce a praterie di montagna con ciuffi sparsi tra le rocce.
  • La fauna alpina è ricca e diversificata, includendo piccoli e grandi mammiferi, oltre a predatori come lupi e aquile.

La flora e la fauna alpine

Per effetto delle diverse condizioni climatiche che si riscontrano lungo le valli alpine, anche la vegetazione subisce notevoli cambiamenti.
In linea di massima possiamo dividere la montagna in tre parti.
Salendo fino a circa 1300 m troviamo boschi e foreste con alberi a foglie larghe, detti appunto latifoglie (lotus, in latino, vuol dire “largo"). Sono alberi che perdono le foglie in autunno. Le specie più diffuse sono castagni, querce, farnie, roverelle e faggi.


Tra 1300 m e 2000 m troviamo larici, pini silvestri e abeti, cioè alberi in cui le foglie hanno la forma di aghi e che, per questo, sono detti aghifoglie. Non perdono mai completamente le foglie e quindi sono detti anche sempreverdi.
Oltre 2000 m si stendono le praterie di montagna che, procedendo verso l’alto, diventano sempre più rade fino a ridursi a ciuffi di vegetazione sparsa tra le rupi. Le Alpi possiedono una straordinaria varietà di fauna. Troviamo i piccoli mammiferi (scoiattoli, marmotte e vari tipi di roditori) e i grandi mammiferi (cervi, caprioli, stambecchi, camosci), tutti animali che si cibano di vegetazione. Essi sono cacciati dai predatori, che si cibano di carne e sono costituiti da mammiferi (lupi, orsi, linci, donnole e fame) e da uccelli (aquile, falchi, avvoltoi).
Una sassifraga, pianta erbacea di alta montagna

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