Concetti Chiave
- I paesi sviluppati e le organizzazioni internazionali hanno cercato di combattere il sottosviluppo tramite investimenti e modernizzazione agricola.
- Le strategie includono la creazione di una classe dirigente competente e la diffusione dell'istruzione per superare pregiudizi e problemi sociali.
- Il debito estero dei paesi in via di sviluppo è cresciuto enormemente, creando una spirale di prestiti insostenibile.
- Gli aiuti internazionali sono stati spesso influenzati da preferenze politiche, limitando l'efficacia degli interventi.
- Le ONG stanno emergendo come attori chiave, fornendo supporto diretto alle comunità locali con progetti concreti e sostenibili.
Fin dagli anni 50 i paesi più sviluppati e alcune organizzazioni Internazionali si sono messe al lavoro per trovare una soluzione al problema del sottosviluppo. Individuare i rimedi non è stato facile :
• aiutare i paesi più poveri con prestiti e investimenti che consentono la modernizzazione dell'agricoltura, il razionale sfruttamento delle risorse del sottosuolo e l'avvio dell'industrializzazione ;
• creare una classe dirigente capace di guidare lo sviluppo economico e sociale e una classe di tecnici in grado di impiegare efficacemente gli aiuti ricevuti;
• diffondere l'istruzione, frenare il vertiginoso incremento demografico e sconfiggere i pregiudizi e credenze che spesso costituiscono un ostacolo al progresso ;
• intervenire sulla situazione sanitaria , soprattutto con la lotta alle malattie e carestie ;
• mettere le popolazioni in grado di affrontare le calamità naturali e di rispondere meglio alle nuove possibilità occupazionali, fornendo gli indispensabili servizi " di base " .
Se l'individuazione dei rimedi non è stata semplice , ancor più difficile è stato tradurre in fatti concreti le parole.
Un esempio di ciò, è la continua e vana richiesta che i paesi del Sud del mondo fanno a quelli ricchi : l'azzeramento del debito estero.
Ultimamente l'Italia ha deciso di azzerare il debito di alcuni paesi dell'Africa : Etiopia, Mozambico, Nicaragua, Honduras e Angola.
Per soddisfare la domanda interna di beni e servizi e sostenere i tentativi di decollo economico, la maggior parte dei paesi in via di sviluppo, dopo la fine del Colonialismo,ha acquistato all'estero manufatti,energia generi alimentari,ricorrendo prestiti internazionali per colmare il deficit.
Per pagare gli interessi sui debiti, si è dovuto ricorrere ad altri prestiti, su una spirale senza fine.
La recessione mondiale dei primi anni 80 ha provocato nei paesi indebitati il crollo delle esportazioni e la caduta dei prezzi delle materie prime, con una vasta diminuzione, quindi delle entrate.
Nello stesso tempo sono aumentati i prezzi dei prodotti importati, così, per pagare la stessa quantità di merci importate, i Paesi poveri sono stati costretti ad aumentare le esportazioni .
Il debito estero totale dei Paesi in via di sviluppo è cresciuto costantemente, passando da 70 miliardi di dollari, nel 1970, a oltre 1350 miliardi di dollari negli anni novanta.
Un altro esempio di come i Paesi ricchi non sappiano aiutare in modo costruttivo le popolazioni del terzo e del quarto mondo è il seguente.
Negli anni '50 l' ONU lanciò una campagna di aiuti consistente nell'invio di risorse e in una serie di programmi di cooperazione economica.
I risultati furono deludenti, anche perché spesso, nell'elargire gli aiuti si seguirono
criteri di preferenza politica.
Ad esempio, le vecchie potenze coloniali privilegiavano le loro ex colonie, utilizzando gli aiuti come strumento per controllare la classe dirigente locale.
All'inizio degli anni'90 i paesi sviluppati fornivano in media in aiuti lo 0,35% del loro reddito nazionale.
Non tutti, però seguono questo criterio fissato dall'ONU, un esempio ?
Gli USA, che spendono solo lo 0,2% del loro reddito.
Superato l'assistenzalismo ed il paternalismo che spesso ancora caratterizzano certi interventi, le ONG cercano d'operare a contatto con le comunità locali,in modo da contribuire a risolvere concretamente ed in tempi rapidi i problemi più urgenti (alfabetizzazione, assistenza medica, infrastrutture e servizi fondamentali nel settore rurale).
Sono piccoli progetti, che vengono compresi ed accettati dalle comunità locali, a differenza delle grandi opere, cososissime, complesse e difficili da gestire localmente.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali strategie proposte per combattere il sottosviluppo?
- Qual è stato uno degli ostacoli principali nell'attuazione delle soluzioni proposte?
- Come ha reagito l'Italia alla questione del debito estero dei paesi africani?
- Quali sono stati i risultati della campagna di aiuti lanciata dall'ONU negli anni '50?
- Qual è il ruolo delle ONG nella cooperazione allo sviluppo?
Le strategie includono prestiti e investimenti per modernizzare l'agricoltura e avviare l'industrializzazione, creare una classe dirigente competente, diffondere l'istruzione, migliorare la sanità e preparare le popolazioni ad affrontare calamità naturali.
Tradurre le soluzioni in azioni concrete è stato difficile, come dimostra la continua richiesta di azzeramento del debito estero da parte dei paesi in via di sviluppo.
L'Italia ha deciso di azzerare il debito di alcuni paesi africani come Etiopia, Mozambico, Nicaragua, Honduras e Angola.
I risultati furono deludenti, spesso a causa di preferenze politiche che privilegiavano le ex colonie delle vecchie potenze coloniali.
Le ONG operano a contatto con le comunità locali per risolvere problemi urgenti come alfabetizzazione e assistenza medica, superando l'assistenzialismo e il paternalismo.