Concetti Chiave
- La conoscenza, secondo Telesio, è la percezione della modificazione dello spirito materiale causata dalle cose stesse.
- L'intelligenza si fonda sulla sensazione e utilizza similitudini e memoria per inferire ciò che non è percepito direttamente.
- L'attività conoscitiva dell'intelligenza è vista come una "sensazione illanguidita", meno perfetta perché indiretta.
- L'esperienza diretta e la sensazione sono valorizzate al massimo, rendendo la matematica meno certa della fisica.
- L'etica telesiana è basata su un edonismo sensistico, dove il bene è ciò che conserva lo spirito e il male ciò che lo ostacola.
È questo spirito a rendere possibile la sensazione, il momento essenziale della conoscenza. Essa è per Telesio percezione della modificazione subita dallo spirito materiale a opera delle cose stesse. Sulla base della sensazione opera l'intelligenza: facoltà attraverso la quale si giunge (per similitudine e in virtù della memoria, che conserva le esperienze precedenti) a inferire ciò che non è attualmente percepito da ciò che è ora presente al senso.
L'intelligenza non è, pertanto, distinta dal senso, ma va a questo ricondotta: anzi, la sua attività conoscitiva è una forma di "sensazione illanguidita", più imperfetta perché indiretta. Ne consegue la massima valorizzazione dell'esperienza diretta e della sensazione, fino al punto di considerare la matematica una conoscenza meno certa di quella fisica perché fondata solo indirettamente sull'esperienza sensibile.Sul piacere e sul dolore provati dallo spirito si fonda l'etica telesiana. Essa è un coerente edonismo sensistico per il quale il "bene" è ciò che conserva lo spirito e, perciò, piace; "male" è ciò che lo ostacola e, perciò, dispiace. Essendo l'autoconservazione il vero bene, la virtù consiste in quella sapienza-prudenza capace di calcolare ciò che è veramente dannoso. In questo senso, virtù e vizio sono relativi a un orizzonte tutto mondano, trovano in se stessi il proprio premio e la propria punizione, e sono propri anche degli animali.