Concetti Chiave
- Il criticismo di Kant valuta la legittimità e i limiti della conoscenza, concilia empirismo e razionalismo criticando entrambi.
- La "rivoluzione copernicana" di Kant posiziona il soggetto al centro della realtà, con la natura modellata dalla ragione.
- I giudizi sintetici a priori uniscono deduzione e induzione, aggiungendo il predicato al soggetto tramite lo spirito.
- L'estetica trascendentale combina impressioni empiriche con intuizioni di spazio e tempo, formando il fenomeno.
- L'io penso unifica le categorie della conoscenza, fungendo da principio supremo e coscienza del pensiero.
Indice
- Critica e conoscenza in Kant
- Rivoluzione copernicana della filosofia
- Giudizi e sintesi a priori
- Estetica trascendentale e spazio-tempo
- Analitica trascendentale e categorie
- Unità delle categorie e autocoscienza
- Fenomeno e noumeno
- Dialettica trascendentale e idee assolute
- Metafisica e aspirazioni umane
Critica e conoscenza in Kant
1) Innanzitutto la critica consiste nella valutazione della legittimità e dei limiti dei principi. La filosofia di Kant viene definita “criticismo” per il fatto che si pone criticamente di fronte al problema della conoscenza analizzandone l’origine, i limiti e i valori.
Il filosofo tedesco cerca in questo modo di conciliare quelle che erano le due correnti di pensiero antitetiche per quanto riguarda il fenomeno conoscitivo: empirismo e razionalismo.
Accetta entrambe ma rimprovera all’empirismo l’eccessiva fiducia nell’esperienza e al razionalismo l’eccessivo dogmatismo.
Rivoluzione copernicana della filosofia
2) Kant elabora delle tesi innovative a tal punto da poter essere definito il “Copernico” della filosofia: infatti, come quest’ultimo aveva ribaltato l’ordine del cosmo, così Kant afferma che non sono le strutture mentali a modellarsi sulla natura, ma è la natura che si modella sulla ragione ed è condizionata dal soggetto.
Ed è proprio il soggetto (con questo termine non si intende però un ente di tipo personale ma altresì oggettivo e universale) a trovarsi al centro della realtà e percepirla.
Giudizi e sintesi a priori
3) Kant cerca in un certo modo di mediare razionalismo ed empirismo nell’ambito del concetto di giudizio: poiché abbiamo
1- all’interno del razionalismo (deduzione) giudizi analitici a priori, in cui il predicato è contenuto nel soggetto (es: il corpo è esteso, la parte è minore del tutto…),
2- all’interno dell’empirismo (induzione) giudizi sintetici a posteriori, in cui il predicato è aggiunto al soggetto in base all’esperienza (es. il corpo è pesante),
elabora un giudizio che unisca in un certo modo i primi due: così nasce il sintetico a priori in cui il predicato è aggiunto al soggetto non in base all’esperienza ma per opera dello spirito (ogni effetto ha la sua causa, 7+5=12….).
Estetica trascendentale e spazio-tempo
4) L’estetica trascendentale, o conoscenza sensibile è il primo livello di conoscenza individuato da Kant: essa consiste in un sintesi a priori tra l’impressione empirica e le intuizioni di spazio e di tempo dando origine al fenomeno. Ci troviamo qui di fronte ai concetti di spazio-tempo (1-spazio:la sua forma a priori consente di legittimare la geometria 2-tempo: intuizione di noi stessi ma anche condizione a priori riguardante l’esperienza sensibile ).
5) Per trascendente si intende qualcosa che non ha agganci con la realtà, mentre trascendentale è un qualcosa di meta-empirico, riguardante forme a priori.
Analitica trascendentale e categorie
6) L’analitica trascendentale o conoscenza intellettiva consiste in una sintesi a priori tra intuizione empirica e le categorie secondo una struttura logica, dando origine all’esperienza.
Le categorie sono 12, raggruppate in 4 rami principali: di quantità (unità, molteplicità, totalità), di qualità (realtà, imitazione, negazione), di modalità (possibilità, esistenza, necessità) e di relazione (sostanza, causa, reciprocità).
Unità delle categorie e autocoscienza
7) Le categorie non sono indipendenti l’una dall’altra, ma trovano la loro unità nell’io penso, cioè nella coscienza del pensiero in quanto autocoscienza o identità di se stesso.
Consiste nel pensare e in questo modo obbliga le rappresentazioni ad unirsi ed è il principio supremo di tutta la conoscenza umana.
Fenomeno e noumeno
8) Il fenomeno ha un ruolo primario nell’ambito della conoscenza ( solo questa può legittimarlo) e ne approfondisce la natura soggettiva.
Il noumeno è la rappresentazione dell’oggetto come esiste in se stesso, quid che si cela dietro i fenomeni. E’ in conoscibile e , da una parte non ha contatti cognitivi, dall’altra è il fondamento dei fenomeni.
Dialettica trascendentale e idee assolute
9) La dialettica trascendentale è un tipo di conoscenza razionale.
Kant ha un concetto di dialettica sostanzialmente negativo, in quanto tratta di cose illusorie e non reali. Come per l’intelletto avevamo i giudizi, così per la ragione ci troviamo di fronte a dei sillogismi da cui derivano 3 idee assolute: quella di anima (totalità dell’esperienza soggettiva), di mondo (totalità dell’esperienza oggettiva) e di Dio (totalità di ogni esperienza).
Metafisica e aspirazioni umane
10) La metafisica non può essere considerata come una scienza, ma le sue idee servono ad orientare la ricerca e l’esistenza verso forme superiori a cui l’essere umano aspira.
Domande da interrogazione
- Che cos'è il criticismo secondo Kant?
- Cosa intende Kant con "rivoluzione copernicana"?
- Quali sono i caratteri del giudizio sintetico a priori?
- Qual è la differenza tra trascendente e trascendentale?
- Perché le idee della ragione hanno solo un valore regolativo?
Il criticismo è la valutazione della legittimità e dei limiti dei principi, analizzando l'origine, i limiti e i valori della conoscenza, cercando di conciliare empirismo e razionalismo.
Kant afferma che la natura si modella sulla ragione ed è condizionata dal soggetto, ribaltando l'idea che le strutture mentali si modellino sulla natura.
Il giudizio sintetico a priori unisce elementi del razionalismo e dell'empirismo, aggiungendo il predicato al soggetto non in base all'esperienza ma per opera dello spirito.
Trascendente si riferisce a qualcosa senza agganci con la realtà, mentre trascendentale riguarda forme a priori, meta-empiriche.
Le idee della ragione orientano la ricerca e l'esistenza verso forme superiori, ma la metafisica non può essere considerata una scienza.