Concetti Chiave
- Spinoza vede l'uomo come parte di un ordine naturale necessario, dove le azioni umane seguono leggi fisse come il "geometrismo morale".
- Le passioni umane non devono essere derise o condannate, ma comprese come affezioni naturali del corpo.
- L'autoconservazione è un istinto fondamentale, rappresentato dalla volontà e dall'appetito, e genera emozioni come letizia e tristezza.
- Spinoza considera il libero arbitrio un'illusione, poiché tutti gli esseri viventi seguono le leggi naturali.
- L'uomo può raggiungere una forma di libertà attraverso la ragione e la conoscenza, superando la schiavitù delle passioni.
L'uomo e l'ordine necessario
Secondo Spinoza l’uomo è parte di un ordine necessario (deus Sive Natura-Dio o natura) per cui non si può indagare la sua destinazione morale quale essere finito, se non si comprende la collocazione nell'infinito (DIO) di cui fa parte. Dunque l'uomo non è un’eccezione all'interno della natura (un essere privilegiato), ma una manifestazione naturale come tutte le altre sottoposto alle leggi comuni dell'universo. Rispondendo a queste leggi anche le azioni dell'uomo obbediscono a regole fisse e necessarie e quindi "matematica" (Geometrismo morale).
Geometria delle passioni
Dunque le passioni non vanno derise o condannate come proprietà che appartengono necessariamente alla natura umana. Egli quindi costruisce la sua geometria delle passioni (emozioni o affetti). Spinoza chiama emozioni e passioni effetti perché le considera come delle affezioni del corpo (modificazioni del corpo) si dividono in: Azioni, gli affetti di cui siamo causa adeguata. Passioni, gli affetti di cui non siamo causa adeguata, cioè quelli che subiamo Geometricamente parlando l'uomo tende all'autoconservazione che corrisponde: Alla volontà, quando si riferisce alla sola mente .All'appetito quando si riferisce alla mente e al corpo (Quando è cosciente si chiama desiderio da scaturiscono letizia (passaggio da perfezione minore a perfezione maggiore )e tristezza da perfezione maggiore a perfezione minore).
Autoconservazione e libertà
Spinoza sostiene che lo sforzo di autoconservazione che si identifica con la risorsa del proprio (attraverso tutti gli affetti) rappresenta una comune legge di comportamento di tutti gli esseri viventi. Quindi il tentativo di sottrarsi a ciò è illusorio perché è come volersi sottrarre alle leggi del mondo naturale. Quindi il libero arbitrio è solo un'illusione, ci si chiede in quest'ottica : all'uomo può essere riconosciuta una forma di libertà? Per Spinoza la schiavitů è l'impotenza dell'uomo a reprimere gli affetti. Se l'uomo dunque fosse solo passione non sarebbe mai libero perché sempre sottomesso da forze esterne. Ma l'uomo è anche ragione quindi conoscenza e dunque può porsi di fronte allo sforzo di autoconservazione in modo consapevole ed intelligente. Il
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Spinoza sull'uomo e la sua posizione nell'universo?
- Come Spinoza definisce le passioni e le emozioni umane?
- Secondo Spinoza, l'uomo può essere veramente libero?
Spinoza vede l'uomo come parte di un ordine necessario, non un'eccezione nella natura, ma una manifestazione naturale soggetta alle leggi universali. Le azioni umane seguono regole fisse e necessarie, simili a leggi matematiche.
Spinoza considera le passioni ed emozioni come affezioni del corpo, suddivise in azioni, di cui siamo causa adeguata, e passioni, di cui non siamo causa adeguata. L'uomo tende all'autoconservazione, che si manifesta come volontà o appetito.
Per Spinoza, la libertà è limitata dall'impotenza a reprimere gli affetti. Tuttavia, l'uomo può raggiungere una forma di libertà attraverso la ragione e la conoscenza, affrontando consapevolmente lo sforzo di autoconservazione.