Concetti Chiave
- Spinoza, filosofo del '600 di origine ebraica, visse ad Amsterdam e si distinse per le sue opere sulla metafisica e la teologia, venendo infine accusato di apostasia.
- La sua opera principale, "Etica", segue un approccio euclideo, definendo la sostanza come ciò che esiste indipendentemente, mentre estensione e pensiero sono attributi.
- La sostanza è causa sui, esistendo per se stessa, e gli attributi sono le sue manifestazioni infinite; il 'modo' è la concretizzazione della sostanza.
- Spinoza utilizza un metodo sintetico deduttivo, partendo dalle cause per spiegare gli effetti, in contrasto con il metodo cartesiano.
- La sua metafisica modista vede un Dio immanente che non conosce il male, poiché il male è solo l'assenza di bene e conoscenza di Dio.
Spinoza
Spinoza nasce ad Amsterdam nel '600 ma è in realtà di origine ebraica, appartiene infatti alla cacciata degli ebrei dal Portogallo che lo porterà fino in Olanda. Spinoza scriverà varie considerazioni sulla metafisica e sulla teologia per poi venire accusato di essere apostata, ovvero rinnegatore del proprio credo, e a causa di ciò verrà espulso dalla sinagoga e abbandonerà Amsterdam. Inizierà la sua carriera di filosofo come commentatore di Cartesio per poi dedicarsi anche alla matematica, egli era infatti un geometra.
La sua opera più importante è l'Etica la cui pubblicazione avverrà dopo la sua morte.
Differenza tra sostanza e attributo
-Sostanza: tutto ciò che non ha bisogno di nessun'altra cosa per esistere, è quindi causa sui, poichè il fatto che esiste ne implica l'essenza stessa.
-Attributo: è l'emanazione della sostanza. La sostanza si esplica in ciò che la caratterizza ovvero in infiniti attributi.
Il modo invece è ciò che sta della sostanza in altro, ovvero è la concretizzazione della sostanza stessa.
Se prendiamo ad esempio l'uomo e lo concepiamo come pensiero e anima, egli è la concretizzazione dell'attributo pensiero di Dio. Se invece pensiamo all'uomo come corpo, egli è l'attributo estensione.
Possiamo ora definire il metodo utilizzato da Spinoza, il metodo sintetico, così chiamato perché parte dalla causa per spiegare gli effetti. Viene così definito da Cartesio perché è un metodo deduttivo, ovvero parte dal postulato per dedurre l'effetto mentre lo Cartesio partiva invece da quest'ultimo.
La metafisica di Spinoza viene definita modista perché vi è un unico Dio immanente all'interno delle cose stesse. L'uomo finito può tentare di conoscere questo Dio infinito attraverso l'emendazione dell'intelletto che si articola in tre fasi: conoscenza sensibile, conoscenza dimostrativa, conoscenza infinita. Così si ottiene una conoscenza di Dio differente da quella che l'uomo ha inizialmente, rendendosi consapevole che se Dio è immanente, tutto è riportabile a Dio ma tramite l'impostazione metafisica Dio non ha libertà ma compie solo ciò che è necessario per esplicare la sua sostanza. Va inoltre aggiunto che per Spinoza il male non può essere contemplato nel concetto stesso di Dio, così egli affermare l'inesistenza del male che ha la sua dimostrazione solo nell'assenza del bene e della conoscenza di Dio.
Domande da interrogazione
- Chi era Spinoza e quale fu il suo contributo principale alla filosofia?
- Qual è la differenza tra sostanza e attributo secondo Spinoza?
- Qual è il metodo utilizzato da Spinoza nella sua filosofia?
- Come Spinoza concepisce la conoscenza di Dio e il concetto di male?
Spinoza era un filosofo di origine ebraica nato ad Amsterdam nel '600. Fu espulso dalla sinagoga per le sue idee considerate apostate. La sua opera più importante è l'Etica, pubblicata postuma, in cui utilizza un sistema euclideo per definire concetti come sostanza e attributo.
La sostanza è ciò che esiste per sé stessa, senza bisogno di altro, mentre l'attributo è l'emanazione della sostanza, caratterizzandola in infiniti modi. L'uomo, ad esempio, è la concretizzazione dell'attributo pensiero o estensione di Dio.
Spinoza utilizza il metodo sintetico, un metodo deduttivo che parte dalla causa per spiegare gli effetti, contrariamente al metodo di Cartesio che parte dagli effetti.
Spinoza ritiene che l'uomo possa conoscere Dio attraverso l'emendazione dell'intelletto in tre fasi: conoscenza sensibile, dimostrativa e infinita. Egli afferma l'inesistenza del male, considerandolo solo come assenza di bene e conoscenza di Dio.