Mongo95
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Concetti Chiave

  • La Volontà è considerata inspiegabile dalla conoscenza comune-scientifica, che non riesce a coglierne il significato ultimo.
  • La ragione organizza e connette i fenomeni, ma non può raggiungere il significato nascosto delle rappresentazioni.
  • Il significato nascosto delle rappresentazioni è definito come la "cosa in sé", che va oltre la capacità della ragione.
  • La ricerca di un significato ultimo indica un atteggiamento che supera l'uso della ragione in ambito rappresentativo.
  • La Volontà è descritta come il fondamento ontologico e metafisico dell'esistenza, al di là delle conoscenze fisiche.

Volontà inspiegabile principio primo

Per evitare equivoci sull’accezione di “inspiegabile” attribuita alla Volontà, si intende non certo in termini assoluti. Ma semplicemente lo è tramite i modi della conoscenza comune-scientifica. Cioè per via razionale, concettuale e discorsiva. La ragione infatti collega i fenomeni e li concettualizza, li organizza, fornisce un quadro sistematico delle rappresentazioni, ma non riesce a pervenire a cogliere il significato ultimo delle rappresentazioni.

La ragione è impotente da questo punto di vista. Inspiegabile è dunque il significato nascosto della rappresentazione, la “cosa in sé”. D’altra parte, già lo stesso porsi alla ricerca di un significato ultimo e nascosto, problematizzarlo, è già indicativo di un atteggiamento che va oltre la ragione per come è utilizzata in ambito rappresentativo. La domanda fondamentale è dunque come arrivarci a questa cosa in sé, se la ragione non può aiutarci? Sappiamo bene che tutto ciò è la Volontà, ma come possiamo pervenirci?
Prima di tutto è necessario chiarire l’idea di Volontà. Il mondo non è pura evanescenza soggettiva ma continua ad esistere, è un fondamento che sussiste sempre e comunque, anche se non lo si conosce. La Volontà è il fondamento ontologico di tutto ciò che è, la struttura metafisica nel senso letterale del termine, cioè al di là delle conoscenze fisiche. La Volontà è l’Essere in senso pieno, in senso saturo, che si distingue dall’essere come apparenza e dimensione fenomenica.

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