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Concetti Chiave

  • Schopenhauer vede l'eliminazione della volontà di vivere come via di fuga dal dolore, rifiutando il suicidio poiché rafforza la volontà stessa.
  • L'arte offre una liberazione temporanea attraverso la contemplazione disinteressata, opponendosi alla volontà di vivere e richiamando la filosofia platonica.
  • La morale, la giustizia e la carità rappresentano un'altra via di liberazione, promuovendo la pietà e l'altruismo come opposti dell'egoismo.
  • L'ascesi è vista come l'unica soluzione definitiva per eliminare la volontà, attraverso la castità, il digiuno e altre privazioni per raggiungere il nirvana.
  • La teoria di Schopenhauer viene criticata per la sua mancata applicazione pratica e per la mancanza di spiegazioni sul mondo dopo la sconfitta della volontà di vivere.

Schopenhauer - vie di fuga e di liberazione dal dolore

Secondo Schopenhauer esistono delle vie di fuga dal dolore. Il suicidio non è la soluzione perché innanzitutto è un atto di volontà e non fa altro che rafforzare la volontà di vivere e in secondo luogo perché uccide un singolo individuo e non pone rimedio al problema.
Per sconfiggere la volontà di vivere, bisognerebbe che anche un solo individuo riuscisse ad eliminare completamente la
volontà.
In quel caso la volontà sarebbe sconfitta e essendo unica, sconfitta in un individuo, di conseguenza sarebbe
sconfitta nell’intero mondo.
Il modo per liberarsi dal dolore è quindi quello di eliminare la volontà e i suoi effetti negativi.
Una delle vie di liberazione è l'arte: essa è pura contemplazione ed è l’esatto opposto della vita degli uomini (perché la vita degli uomini è una lotta incessante per sopravvivere e sopraffare l’altro, quindi tutto quello che facciamo ha sempre un secondo fine). Al contrario appunto l’arte è contemplazione disinteressata, e si presenta dunque come l’esatto opposto della volontà di vivere e per giunta è anche contemplazione delle idee.
Questo è l’unico punto in cui viene ripresa la filosofia di Platone perché lui dice che contemplare le idee è ancora più efficace che contemplare le cose del mondo. (Quindi l’arte aiuta a contemplare le idee, e in maniera particolare la musica, che non si riferisce a nessuna cosa specifica del mondo, ma rappresenta la contemplazione delle idee in generale). Quindi, secondo Schopenhauer può essere efficace, ma non completamente perché comunque la contemplazione è qualcosa di temporaneo e non riguarda tutta la vita dell’individuo.

Una seconda via può essere quella della morale, della giustizia e della carità perché esse spingono l'uomo a provare pietà nei confronti dell’altro, e ad aiutare l’altro, o almeno a non fargli male, cioè l’etica come giustizia impone il non fare male all’altro, quando diventa carità invece spinge a fare del bene all’altro e quindi rappresenta l’esatto opposto della volontà di vivere che al contrario spinge sempre verso l’egoismo e la sopraffazione.
Anche questa è però una soluzione temporanea. Secondo Schopenhauer l'unica soluzione definitiva è l’ascesi. Si deve dunque tentare di eliminare in qualche modo la volontà: anzitutto si deve eliminare la peggiore delle volontà (cioè l’amore), quindi castità, poi digiuno, privazioni di ogni tipo fino a raggiungere uno stato di assenza completa di volontà e passione che viene individuata con una figura sempre tratta dalla filosofia orientale, cioè il nirvana.
L’obiettivo è raggiungere il nirvana, l’ascesi e eliminare completamente la volontà, passare cioè dalla voluntas alla noluntas, e se anche un uomo riuscisse a raggiungere questo stato di assenza completa di volontà, allora riuscirebbe a distruggere completamente la volontà di vivere e a cacciarla dal mondo.
Ovviamente il senso di questo assurdo resta oscuro: cosa c’è nel mondo dopo la sconfitta della volontà di vivere? Questo Schopenhauer non lo spiega ma soprattutto questa teoria di Schopenhauer viene criticata perché Schopenhauer non la mette in pratica, ossia considera l’ascesi come soluzione ma lui stesso non la pratica e dunque viene accusato di non essere coerente rispetto alle proprie posizioni filosofiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la posizione di Schopenhauer sul suicidio come via di fuga dal dolore?
  2. Schopenhauer ritiene che il suicidio non sia una soluzione al dolore, poiché è un atto di volontà che rafforza la volontà di vivere e non risolve il problema.

  3. In che modo l'arte può essere una via di liberazione dal dolore secondo Schopenhauer?
  4. L'arte è considerata una via di liberazione perché rappresenta una contemplazione disinteressata, opposta alla volontà di vivere, e aiuta a contemplare le idee, in particolare attraverso la musica.

  5. Qual è il ruolo della morale, della giustizia e della carità nella filosofia di Schopenhauer?
  6. La morale, la giustizia e la carità spingono l'uomo a provare pietà e a fare del bene agli altri, contrastando l'egoismo e la sopraffazione della volontà di vivere, ma sono soluzioni temporanee.

  7. Cosa rappresenta l'ascesi nella filosofia di Schopenhauer?
  8. L'ascesi è vista come l'unica soluzione definitiva per eliminare la volontà, attraverso la castità, il digiuno e le privazioni, fino a raggiungere uno stato di assenza di volontà e passioni, simile al nirvana.

  9. Quali critiche vengono mosse alla teoria di Schopenhauer sull'ascesi?
  10. Schopenhauer è criticato per non praticare l'ascesi che propone come soluzione, risultando incoerente rispetto alle sue posizioni filosofiche.

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