Mongo95
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Concetti Chiave

  • L'ascesi rappresenta la terapia suprema, superando la volontà di vivere e il dolore intrinseco ad essa.
  • La noluntas permette la totale liberazione dalla volontà impulsiva, conducendo alla non-vita senza implicare il suicidio.
  • L'orrore per la propria esistenza e la negazione del corpo sono elementi chiave della pratica ascetica.
  • L'ascesi è influenzata da elementi orientali e cristiani, puntando a un nulla liberatore tramite la negazione della volontà auto-affermativa.
  • Schopenhauer vede l'ascesi come il culmine terapeutico, dove l'asceta non teme il nulla e riconosce il mondo come nullità.

Indice

  1. L'ascesi come terapia
  2. La via della noluntas
  3. L'orrore per la volontà di vivere
  4. L'ascesi e il nulla liberatore
  5. La prospettiva terapeutica schopenhaueriana

L'ascesi come terapia

La terapia per eccellenza, l’ascesi. Il momento più alto, perché compassione, amore e volontà. Tutto ciò che caratterizza la vita etica, restano ancora appunto legati alla vita, alla volontà di vivere, quindi intrisi di dolore.

La via della noluntas

Non si riesce con la terapia morale ad eliminare totalmente l’istanza auto-affermativa della volontà. Allora occorre abbracciare un’ulteriore via, quella della noluntas per la totale liberazione dalla volontà nella sua dimensione impulsiva. Pervenire alla non-vita, smettere di vivere, che non significa però suicidarsi.

L'orrore per la volontà di vivere

Sorge in se stessi orrore per ciò che si è, per la volontà di vivere, essenza di quel mondo del dolore. Non basta più amare gli altri con se stessi, ma arrivare all’orrore per l’essere di ciò che si è espressione, rinnegando il corpo come manifestazione della volontà.

L'ascesi e il nulla liberatore

In questa idea confluiscono elementi orientali e cristiani, l’ascesi è praticabile solo a condizione di conoscere il più profondo, è possibile liberarsi della vita solo negandola. Essa ha come obiettivo un nulla liberatore, che proviene da una libera negazione della volontà auto-affermativa che sopprime anche i suoi fenomeni. Quindi non può restare che il nulla. Ma a ribellarsi a tutto ciò è quel voler vivere che siamo noi e il nostro universo. Il nostro orrore del nulla non è altro che diversa espressione del fatto che siamo volontà di vivere. E si trova un oceano di quiete nella profonda calma dell’animo. Il nulla congiunto alla Volontà.

La prospettiva terapeutica schopenhaueriana

L’ascesi è il punto massimo della prospettiva terapeutica schopenhaueriana. Si può annullare il dolore solo superando la vita e la volontà auto-affermativa in moto totale. L’asceta è colui che ha saputo non temere il nulla, e è giunto alla consapevolezza che in realtà è il nostro mondo con tutte le sue vicende e sventure a essere propriamente il nulla.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'ascesi nella terapia secondo la prospettiva schopenhaueriana?
  2. L'ascesi è considerata la terapia per eccellenza, poiché rappresenta il momento più alto in cui compassione, amore e volontà sono ancora legati alla vita e alla volontà di vivere, intrisi di dolore.

  3. Cosa significa abbracciare la via della noluntas?
  4. Abbracciare la via della noluntas significa cercare la totale liberazione dalla volontà nella sua dimensione impulsiva, pervenendo alla non-vita senza ricorrere al suicidio, ma smettendo di vivere in senso metaforico.

  5. Come si concilia l'ascesi con il concetto di nulla liberatore?
  6. L'ascesi si concilia con il nulla liberatore attraverso la negazione della volontà auto-affermativa, sopprimendo i suoi fenomeni e trovando un oceano di quiete nella calma dell'animo, nonostante l'orrore del nulla che è un'espressione della volontà di vivere.

Domande e risposte

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