Concetti Chiave
- Il capolavoro di Schopenhauer "Il mondo come volontà di rappresentazione" esplora la realtà come oggetto di conoscenza e intuizione, esistente solo per il soggetto.
- Schopenhauer introduce la volontà di vivere come essenza nascosta dell'universo, un impulso presente in tutte le cose, cosciente nell'uomo e incosciente nella materia.
- Il pessimismo di Schopenhauer vede l'essere come dolore, dove il desiderio insoddisfatto genera mancanza, e il piacere è solo una cessazione temporanea del dolore.
- L'arte, secondo Schopenhauer, è una via di liberazione dal dolore, permettendo la contemplazione delle idee permanenti e liberando l'individuo dai desideri.
- La morale si fonda su un sentimento di pietà verso gli altri, con giustizia e carità come virtù cardinali, mentre l'ascesi offre una via di liberazione culminante nel nirvana.
Indice
Il mondo come rappresentazione
Il capolavoro di Schopenhauer si intitola “Il mondo come volontà di rappresentazione” perché esso è sia rappresentazione che volontà.
La realtà è rappresentazione in quanto oggetto di conoscenza di un soggetto, intuizione di chi intuisce. Essa esiste solo per il soggetto.
La rappresentazione è un fenomeno in senso kantiano.
Il fenomeno è un’illusione che si pone fra noi e la cosa in sé, e copre tutto come un velo (il velo di Maya).
La cosa in sé e la volontà
La cosa in sé (che non pone i limiti alla nostra conoscenza) è una realtà assoluta, che si nasconde dietro l’ingannevole.
Ma per Schopenhauer – a differenza di Kant - essa è conoscibile.
La via d'accesso è la seguente. Se noi fossimo solo rappresentazione non potremmo mai uscire dal mondo fenomenico, ma noi siamo sia rappresentazione che corpo, e possiamo perciò vederci sia dal di fuori che dal di dentro. Questo permette di “squarciare il velo di Maya”.
La cosa in sé è la volontà di vivere. E’ l’essenza nascosta dell’universo, presente in tutte quante le cose. E’ la forza che vegeta e ferve nella pianta, nel cristallo, l’affinità e la repulsione della materia.
La volontà è sempre quella di vivere.
La volontà va anche oltre il fenomeno e le sue caratteristiche – cioè tempo, spazio e causa.
Non è una volontà cosciente, ma un impulso, cosciente nell’uomo ed incosciente nella materia.
La volontà si oggettiva nell’idea.
Le idee sono gli archetipi delle cose, i loro modelli.
La volontà e il dolore
Detto questo, vediamo qui di seguito altri punti chiave della filosofia di Schopenhauer.
L’essere è dolore perché volere è desiderare, e questo genera uno stato di mancanza che non si può colmare.
Infatti per un desiderio appagato ce ne sono tanti altri non appagati. Allo stesso modo una soddisfazione porta l’uomo alla noia o al dolore. E ciò che gli uomini chiamano piacere è solo una cessazione momentanea dal dolore.
Così, l’amore sarebbe solo uno stratagemma per sedurre l’individuo ed indurlo alla perpetuazione della vita. L’amore procreativo si deve quindi condannare.
L’ottimismo è quindi un amaro scherno dei mali.
Esiste però una via di liberazione dal dolore mediante l’arte, la morale e l’ascesi.
Schopenhauer respinge anche il suicidio perché è in realtà un malcelato attaccamento alla vita (il suicida vuole la vita, ma è solo scontento) e sopprime solo la volontà fenomenica.
L'arte e la liberazione
L’arte è la contemplazione delle idee, non come la storia, che si interessa di ciò che è limitato da spazio e tempo. L’arte riproduce infatti ciò che dei fenomeni è permanente. Per questo libera l’individuo da desideri e bisogni.
Culmine dell’arte è la musica. Ma la liberazione è solo momentanea.
Le virtù e l'ascesi
Essa non sgorga dall’imperativo categorico, ma da un sentimento di pietà nei confronti del prossimo, una partecipazione ai dolori altrui.
Le due virtù cardinali sono giustizia e carità. La giustizia chiede di non far del male agli altri, mentre la carità di far loro del bene.
L’ascesi nasce dall’orrore dell’uomo per l’essere. E’ un modo per volere e non voler vivere. Al culmine di essa c’è il nirvana.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del titolo "Il mondo come volontà di rappresentazione"?
- Come Schopenhauer descrive la "cosa in sé"?
- Qual è la visione di Schopenhauer sul pessimismo?
- Qual è il ruolo dell'arte secondo Schopenhauer?
- Come Schopenhauer concepisce la morale e l'ascesi?
Il titolo riflette l'idea che la realtà è sia rappresentazione che volontà, con la rappresentazione come fenomeno kantiano e la volontà come essenza nascosta dell'universo.
Schopenhauer considera la "cosa in sé" come la volontà di vivere, una realtà assoluta e conoscibile, a differenza di Kant, che la vedeva come inconoscibile.
Schopenhauer vede l'essere come dolore, poiché il desiderio genera mancanza e insoddisfazione, e l'amore come un mezzo per perpetuare la vita, condannando l'ottimismo come scherno dei mali.
L'arte è la contemplazione delle idee, libera l'individuo dai desideri e bisogni, e la musica è il culmine dell'arte, offrendo una liberazione momentanea dal dolore.
La morale nasce dalla pietà verso gli altri, con giustizia e carità come virtù cardinali, mentre l'ascesi è un modo per affrontare l'orrore dell'essere, culminando nel nirvana.